Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Evviva, un Brand auto lancia un segnale forte nel cuore di una Milano che a settembre torna ad animarsi con la ripresa delle attività, la riapertura delle scuole, ma soprattutto con la voglia di ricominciare a fare, a inventare, a crescere. Cupra c’è e lo vuole dimostrare, non solo attraverso quei prodotti che stanno riscuotendo un successo superiore alle aspettative, ma anche esprimendo tutti i concetti che ruotano attorno a questo giovane Brand in uno spazio nuovo e unico. Non convenzionali ma belli, ribelli ma concreti, sostenibili ma divertenti; così sono i prodotti Cupra. E questi temi vivremo all’interno degli spazi creati in Corso Como 1.
Già perché Cupra ha scelto Milano per il suo primo City Garage italiano, uno spazio non convenzionale proprio come il brand del gruppo Volkswagen. Il quarto City Garage al mondo – dopo Città del Messico, Amburgo e Monaco di Baviera – sorge in Corso Como 1, uno dei luoghi più “milanesi e moderni” del capoluogo lombardo. Disegnato per poter mettere in evidenza l’essenza del brand e dei suoi valori, il City Garage si estende su una superficie di circa 350 m2, distribuiti su due livelli: al piano superiore, un’area showroom dedicata all’esposizione delle novità di prodotto, gastronomia e lifestyle, mentre al piano inferiore si sviluppa uno spazio multidisciplinare destinato a eventi e incontri in chiave lifestyle e business.
Milano è una delle capitali del design mondiale, e, probabilmente più che in ogni altro City Garage nel mondo, l’attenzione a questi dettagli è ben presente nel Cupra Garage meneghino. Tra i sofisticati elementi di design troviamo una parete di blocchi di rame caratteristico del marchio, e un'opera d'arte unica, posizionata sul soffitto, che rappresenta la connessione con l’elettrificazione dell’industria automotive, oltre a un'installazione di lampade Chispa by Marset per Cupra, decorazioni murali caratterizzanti e mobili di design.
Dettagli unici, come quelli delle linee della Cupra Urban Rebel, concept che ha debuttato al Salone di Monaco. “Sappiamo che l’Italia è molto legata al design, e siamo consapevoli di quanto il design di questa macchina sia unico, senza compromessi”, spiega l’ad di Cupra, Wayne Griffiths, intervenuto all’inaugurazione del Cupra Garage di Milano.
“Creare auto elettriche non vuol dire non divertirsi – aggiunge -. Urban Rebel è una provocazione, è una ribelle. La silhouette del prototipo è molto simile a quella della futura vettura di serie. Non avrà il generoso alettone, ovviamente, ma farà fede alle sue promesse. In Italia è difficile entrare nel segmento delle piccole, vista la storia dei modelli locali. Per farlo, dobbiamo far fede alle nostre promesse. Abbiamo un paio di anni per svilupparla. Lo faremo per tre marchi del gruppo – Cupra, VW e Skoda – e il nostro team lavorerà sulla base della piattaforma MEB accorciata. Ci aiuterà a mettere i giusti ingredienti nel progetto, senza troppi compromessi”.
“È una sfida, con un’architettura per tre brand diversi. Se dovessimo riuscire nell’intento, sarebbe una macchina rivoluzionaria. Per essere democratica, questa macchina dovrebbe avere un prezzo di partenza di circa 25.000 euro, almeno per Cupra, perché ha un posizionamento più alto rispetto a VW e Skoda. Cupra è un marchio che non ha un passato, è proiettato al futuro, al progresso. È un brand che pensa al qui e all’ora. L’ambizione di Cupra è quella di diventare un marchio mondiale, con presenza in Cina e negli USA. Il prossimo anno arriveremo in Australia, e pensiamo anche a Giappone e Corea”.
Questo in un contesto reso assai complesso dalla pandemia, e non solo. “La crisi dei semiconduttori resta forte. Speravamo che la situazione migliorasse nella seconda parte dell’anno: abbiamo provato a recuperare in agosto. Ma in Malesia, con le chiusure causa COVID, abbiamo avuto carenza anche nei mesi di luglio e agosto, e la situazione non migliorerà entro la fine dell’anno. Stiamo cercando di essere flessibili, dando priorità alle auto elettrificate”.
“Sembra in ogni caso che ci siano un mondo pre-COVID e uno post-COVID. Tutto è fuori sincrono, e forse le difficoltà dipendono proprio da questo. Il problema è che non c’è nulla in Europa legato ai chip, ora. Dobbiamo costruire delle fabbriche nel nostro continente”. Ma Griffiths non guarda solo ai semiconduttori. “Siamo aperti a lavorare con altri costruttori per le batterie, ma siamo gli unici ad aver mostrato interesse per ora in Spagna. Non è una scelta, ma una necessità”. Soprattutto per un brand, come Cupra, proiettato verso il futuro. A cominciare da una concezione diversa degli spazi fisici dedicati al marchio, come dimostrano i Cupra Garage.