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In questi giorni ha fatto molto discutere un tweet di Elon Musk, dove l'eclettico imprenditore ha espresso un parere circa la situazione che si sta creando per l'emergenza Coronavirus, dichiarando: “ il panico da coronavirus è stupido”. Non sono, ovviamente, mancate critiche da ogni fronte, soprattutto perchè è sembrato che i toni fossero atti a sminuire una situazione molto seria.
Pronta anche la risposta del virologo Roberto Burioni, che non concorde alla dichiarazione replica duramente "l’epidemia di babbei è già una pandemia" e "posso fare anche un certificato medico se necessario. Io ho fatto un millesimo di quello che ha fatto questo babbeo: ho studiato molto la virologia. Lui con tutti i suoi soldi no".
Ora, è chiaro che in un momento storico del genere, l'unica voce attendibile da cui dobbiamo dipendere in materia di consigli e disposizioni è quella di istituzioni, medici e virologi. É altrettanto doveroso precisare che nelle parole di Musk, seppur da prendere con lo stesso (basso) livello di importanza di una persona qualunque non esperta in materia sanitaria, non si cela una sottovalutazione del pericolo, anzi, affermare che i comportamenti dettati dal panico sono "stupidi" è una cruda realtà e causa di potenziale esposizione al pericolo.
Un esempio lampante è ciò che è successo al termine della conferenza stampa di Conte, dopo che il premier ha annunciato che l'Italia intera è zona protetta e imponendo importanti limitazioni agli spostamenti e assembramenti di persone per limitare l'esposizione; risultato? in meno di un ora supermercati presi d'assalto e persone disposte a girare paesi in cerca di farmacie fornite di mascherine: un comportamento inopportuno, dettato dal panico per una situazione non chiara e fonte esponenziale di contagio per se stessi ed i propri cari una volta rincasati.
Ora più che mai è importante osservare le norme e disposizioni dello stato ed enti sanitari, limitando i contatti sociali e consci della situazione, assumere un atteggiamento responsabile per mitigare quanto prima le problematiche più gravi annesse all'aumento di contagi, ovvero saturazione e collasso delle strutture ospedaliere.