Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Pur di parlare di Elon Musk facendo notizia (già non bastasse aver sdoganato l’auto elettrica, molto costosa, per viaggiare e andare forte ovunque) si tirano fuori un po' forzatamente dettagli sommersi del nazismo. Da accostare al supremo di Tesla e Space X.
Ma come? È impossibile accostare l’immagine di quel grande mappamondo di Hitler (al tempo celebre per come preso in giro da Charlie Chaplin) con il sogno di “primeggiare” su Marte per Elon Musk. No, non per i media o i social, che scovano di tutto oggi, persino una strana omonimia. E alcuni la definiscono pure inquietante profezia, scritta da un ingegnere ex-SS al servizio di Hitler.
Vuoi che dove non è riuscito il nazismo, lasciando quel mappamondo tra le rovine di Berlino e un Terzo Reich ristrettosi fino a spaccarsi, riescano la mobilità elettrica e i razzi spaziali di Musk? Magari… No, almeno non nel senso stretto del paragone, dell’espansione geografica a suon di conquiste belliche. Non ce lo vediamo Musk andare troppo oltre quella celebre battuta sull’imperatore di Marte (link). Fa niente se in tedesco impero si dice reich, se Musk preme per far decollare la gigafactory di Berlino alla conquista dell’Europa e se di frasi in cui Elon cita Hitler, a vario titolo, se ne contano più d’una negli anni. Senza drammi da guerra mondiale ci saranno semmai molti effetti pratici ed economici, di vita privata e aziendale, anticipati dalle visioni di Elon Musk. Elementi che peseranno negli anni più di quanto sono pesate molte opere del nazismo. Come altrettanto pesano certe tendenze e molti flussi finanziari innescati dalle società di Musk.
I fatti reali dell’accostamento rinverdito dall’Inghilterra all’America ultimamente, sono che tale Von Braun, studioso tedesco coinvolto nelle attività naziste, ex-ufficiale SS poi finito a svolgere il proprio lavoro di ingegnere (aerospaziale) negli USA, scrisse un libro. Il titolo, Das Marsprojekt (Progetto Marte) ben si sposa ai piani spaziali di Elon Musk con largo anticipo, di 70 anni circa.
In effetti Von Braun è accostabile sul piano tecnico alle missioni lunari e marziane di Musk. Dopo aver lavorato su alcuni razzi tedeschi (in particolare V2) e portato a livelli mai visti il potenziale missilistico, la sua opera servì anche alle missioni Nasa, con i successi Apollo. Nelle pagine del libro, tra storie anticipatrici di possibili missioni con tragitto analogo a quello di Space X per il 2024, c’è spazio anche per una descrizione del teorico governo marziano: “composto da dieci uomini, il cui capo è detto Elon”. Ora non sappiamo quanta casualità ci abbia messo il destino, incrociando progetti e nomi, ma se Musk si fosse fermato alle auto elettriche invece che puntare allo spazio, non saremmo qui a parlarne.