Museo Nicolis: ecco perché bisogna andarci una volta nella vita [video]

Museo Nicolis: ecco perché bisogna andarci una volta nella vita [video]
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Dalla passione per la meccanica dell'imprenditore veronese Luciano Nicolis è nato a Villafranca di Verona un museo che raccoglie delle rarità eccezionali: il Museo Nicolis
21 maggio 2015

Villafranca di Verona - L’idea di riciclare oggi, per fortuna, è entrata nell'immaginario collettivo ma un tempo le cose non erano proprio così, tanto che ci si sbarazzava degli oggetti con molta più facilità. 

Un'ossessione per il riciclo

Questo spreco però non andava proprio giù a Luciano Nicolis, un geniale imprenditore veronese che in tempi insospettabili si inventò un metodo per riciclare la preziosissima carta. Nel giro di pochi anni la sua azienda, la Lamacart, è diventata una delle realtà leader nel recupero dei materiali a base di cellulosa e ancora oggi questo società opera in tutto il mondo con processi e tecnologie all’avanguardia. 

 

Nel frattempo però questo “pioniere del riciclo” ha continuato a recuperare e collezionare tantissimi tipi di oggetti, spesso diversi tra loro ma sempre accomunati da un unico aspetto: tutti i pezzi della sua collezione erano animati da un principio meccanico. In particolare il Signor Nicolis era affascinato quindi da automobili, motociclette e bici ma non solo. 

 

Dopo aver raccolto oggetti di straordinaria bellezza per tutta una vita Luciano Nicolis ha deciso poi di radunarli tutti in un museo, fatto costruire appositamente a fianco della sua Lamacart ed inaugurato nel 2000.  

Auto: 100 esemplari di valore inestimabile 

Il museo si sviluppa su quattro piani per un totale di 6.000 metri quadrati di esposizione. Partiamo naturalmente dalle auto. Ce ne sono circa cento, una più bella dell'altra. Rimaniamo colpiti in maniera particolare per esempio da una rarissima Benz del 1914, ordinata da un maharaja indiano. Oppure da affascinanti esemplari di Lancia: una Beta 20 HP, ricchissima, e una mitica Lambda, la prima auto di serie con telaio a struttura portante, il capolavoro di Vincenzo Lancia. 

Non siamo i proprietari di tutto questo, siamo solo i custodi per il futuro

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Non manca nemmeno il massimo dell'opulenza, grazie ad una pregiatissima Isotta Fraschini Tipo 8 del 1919, una delle prime auto a montare un otto cilindri in linea. E poi si continua con Alfa Romeo, Balilla, Delahaye, ma anche Lamborghini, Maserati, Fiat, Cadillac e chi più ne ha più ne metta! 

 

L'auto più sensazionale dell'intera collezione è senza dubbio l’incredibile Lancia Astura Spyder che campeggia al centro del primo piano, realizzata appositamente da Alfa Romeo per le competizioni automobilistiche. Dopo aver partecipato per diverse edizioni alla Mille Miglia, questa meraviglia cade nelle mani scellerate di contrabbandieri che commerciano orologi di grande valore dall'Italia alla Svizzera. In seguito la polizia della Confederazione confisca l’auto ai contrabbandieri e finisce dimenticata per anni in un deposito. Fino a quando, un giorno, non viene trovata dal nostro protagonista, che la riporta al suo splendore. 

Moto: ce n'è per tutti i gusti

Luciano Nicolis, certo, era sì un grande appassionato di automobili ma in realtà la sua passione sconfinava ancora oltre. Come abbiamo ricordato in apertura infatti, a lui interessava qualsiasi oggetto fosse animato da un principio meccanico. E quindi non potevano mancare le motociclette.

Moto Guzzi, Gilera, Benelli e Bianchi. Al museo di Villafranca di Verona c'è veramente da perdere la testa. Ma la cosa più incredibile è che ciascuno di questi veicoli è perfettamente funzionante. 

museo nicolis (4)
Un volante Ferrari appartenuto a Michele Alboreto. Al Museo Nicolis si possono ammirare anche tanti memorabilia della F.1 

 

Nel museo c'è veramente da perdersi. In ogni angolo si trovano oggetti incredibili. Non manca nemmeno una strepitosa collezione di volanti appartenuti a piloti di Formula 1. Ci sono quelli di Senna, Schumacher, Berger, Keke Rosberg e tanti altri ancora! 

Stupirsi ad ogni angolo

Se non siete ancora soddisfatti poi potete lasciarvi rapire poi da una miriade di altri oggetti di grande pregio. Nel museo ci sono 120 biciclette di ogni epoca, 500 macchine fotografiche, ma anche 120 strumenti musicali tra cui pianoforti e grammofoni. Ci sono poi qualcosa come 100 macchine per scrivere una diversa dall'altra e poi enormi motori per aerei e per navi, collezioni di fanali, stemmi, vestiti, giocattoli, autoradio e strumenti aeronautici. Ma basta girare un angolo per scoprire qualcos'altro di nuovo e di diverso! 

Una collezione per "preservare il futuro"

Quella di Luciano Nicolis, scomparso nel 2012 a 79 anni, è stata una passione per il collezionismo, il restauro e soprattutto la meccanica veramente lontana dai confini della realtà. E ora, mentre ci troviamo qui, immersi nei suoi incredibili oggetti, ci vengono in mente le sue parole. «Non siamo i proprietari di tutto questo – diceva Luciano Nicolis – siamo solo i custodi per il futuro». E a questo punto, non resta che emozionarsi ancora di più.

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