Munari-Mannucci: la coppia d’oro dei Rally raccontata in due libri

Munari-Mannucci: la coppia d’oro dei Rally raccontata in due libri
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Due libri pubblicati da Giorgio Nada Editore ripercorrono la storia di Sandro Munari e Mario Mannucci, protagonisti di un'epoca d'oro con Lancia negli anni Settanta
20 aprile 2023

Dici Sandro Munari e Mario Mannucci e pensi a un’epoca indimenticabile della storia dei rally, in cui l’Italia fu in grado di farla da padrona con Lancia nei ruggenti anni Settanta. Una storia, anzi, una leggenda irripetibile che rivive decenni dopo grazie a due libri proposti da Giorgio Nada Editore, Sandro Munari – una vita di traverso, di Sergio Remondino, e Mario Mannucci, il “Maestro” dei navigatori, di Mario De Vivo.

Sullo sfondo di imprese indimenticabili come la vittoria nel Rally di Montecarlo 1972 e tragedie indicibili – come la scomparsa del navigatore di Munari, Luciano Lombardini, durante un trasferimento vicino a Skopje nel 1968 – emergono soprattutto le figure degli uomini dietro ai piloti. Scopriamo un Munari fierissimo, granitico nelle sue decisioni. Come quando, all’inizio della sua carriera, scelse di non guidare in una cronoscalata con Alfa Romeo, lasciando il volante ad Arnaldo Cavallari.

O quando, al termine di un’avventura sfolgorante, decise di lasciare il mondo dei rally quando era ancora all’apice della sua performance. In uno dei capitoli più interessanti per conoscere il Munari uomo, Sandro racconta come avesse voluto abbandonare l’ambiente nel momento in cui era ancora ricercato, al centro dell’attenzione. Era troppo fiero per poter anche solo contemplare l’eventualità di mostrare il proprio declino nelle competizioni al mondo.

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Se Munari ha scelto di raccontare la sua storia a Sergio Remondino, Mario Mannucci, scomparso nel 2011, non ha mai voluto parlare di quelle delusioni nascoste nelle pieghe dei successi. Per lui lo ha fatto Mario De Vivo, grazie alle testimonianze di chi c’era e si ricorda bene un vero signore delle corse, tanto efficace come navigatore quanto restio a “vendersi” al meglio. Se Munari ebbe la fortuna di poter scegliere le modalità del suo addio, non fu così per Mannucci, come si scopre scorrendo le pagine del libro a lui dedicato.

E uno spaccato dei tempi che furono è offerto anche dalla figura delle compagne di vita di Munari e Mannucci, Flavia e Ariella, presenze delicate ma tangibili in un mondo che allora era ancora degli uomini. Forse il passaggio più emozionante in assoluto è quello in cui Ariella racconta gli ultimi anni con il suo Mario, diventato l’uomo che aveva sempre desiderato essere nel momento in cui il tempo a loro disposizione stava giungendo alla fine.

Così diversi, e per questo tanto compatibili da formare una coppia formidabile, Sandro Munari e Mario Mannucci sono stati talmente importanti nella rispettiva vita professionale da rendere la lettura di entrambi i libri a loro dedicati necessaria per rendere tridimensionale quell’immagine indimenticabile di successo e sacrificio di quel Rally di Monte-Carlo di tanti anni fa. Perché oltre allo champagne c’è molto di più.

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