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Il testo definitivo dell'accordo sarà svelato e votato mercoledì 5 marzo 2025, ma la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha anticipato che le famigerate multe alle Case automobilistiche previste per la fine del 2025 saranno posticipate di tre anni. Lo schema delle sanzioni penalizza tutti i carmaker che hanno emissioni medie dei prodotti a listino superiori a 95 grammi/km di anidride carbonica, con multe che sono state stimate in milardi di euro.
Lo spostamento dei termini alla fine del 2027 raccoglie in realtà quanto richiesto da tempo dalle Case auto che avrebbero dovuto raggiungere gli obiettivi con la vendita di molte auto a batterie, cosa che come sappiamo non è avvenuta per ragioni di costi e infrastrutture carenti, e non solo in Italia. Moli costruttori hanno tamponato il problema acquistando crediti ecologici da aziende come Tesla che produce solo auto elettriche, ma la richiesta di un cambio di rotta era nell'aria da tempo e si è concretizzata con la nuova posizione al riguardo espressa dal Partito Popolare Europeo.
Un passo verso il cambiamento di una situazione che ha già messo in ginocchio (come largamente previsto) i principali produttori europei, che cominciano a sentire la pressione della Cina da una parte e fra breve si preparano ad affrontare i dazi di Donald Trump del 25% sull'importazione di beni europei negli USA, auto comprese. In realtà nelle dichiarazioni della von der Leyen ("Introdurremo gradualmente requisiti di contenuto europeo per le celle e i componenti delle batterie") c'è l'intento di attivare una specie di "controdazi" agevolando la produzione di auto e batterie nel Vecchio Continente con euroincentivi ma il vincolo di un'Europa tutta elettrica ad ogni costo entro il 2035 rischia di far collassare il sistema. "Gli obiettivi rimangono", annuncia la presidente, ma c'è una cauta apertura verso la neutralità tecnologica, cosa che permetterebbe di riconsiderare idrogeno e carburanti CO2 neutrali come i veicoli elettrici.
