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Oltre ai tanti problemi che stanno affliggendo l'automobile in questi ultimi mesi del 2024, c'è una tendenza che sembra aggravarsi: multare gli automobilisti è sempre un gran bell'affare per i Comuni italiani, in nome di una sicurezza stradale che in molti casi si è rivelata più uno stratagemma per far quadrare i bilanci. L'associazione dei consumatori Codacons ha fatto i conti belli precisi:
Alla data del 17 ottobre le entrate per l’anno 2024 derivanti da sanzioni a carico delle famiglie per violazioni delle norme del Codice della strada ammontano in Italia a un totale di 1.294.799.772 euro
Codacons
Un miliardo di euro e rotti, e questo nonostante l'avvio di una riforma abbastanza sostanziosa del codice della Strada che però non ha ancora ricevuto il via definitivo (pare che possa arrivare fra circa due settimane secondo il ministro dei trasporti e delle infrastrutture Matteo Salvini). Le regioni più "virtuose" nel fare le multe sono la Lombardia (324 milioni, il triplo delle altre e Milano naturalmente è la capofila delle provincie lombarde), il Lazio (130 milioni) e l'Emilia Romagna (129 milioni). In generale oltre un terzo delle multe complessive arriva proprio dalle gradi città, ma se si raffronta il dato degli incassi con quello degli abitanti il record spetta ai liguri, che pagano ciascuno 40 euro l'anno di multe a prescindere dal fatto di avere l'auto oppure no.
Il Codacons avanza anche dei dubbi sulle finalità di impiego di questi denari, che in teoria dovrebbero essere spesi per il 50% in opere e interventi a favore della sicurezza stradale. il Presidente Carlo Rienzi dichiara che la missione sicurezza e la repressione delle violazioni al Codice è sempre da sostenere ma "...la trasparenza circa l’utilizzo di tali risorse da parte delle amministrazioni locali non solo non aumenta, ma sembra addirittura ostacolata". È il caso, prosegue Rienzi, del famoso Osservatorio sulle multe stradali del Mit introdotto dal decreto legge Pa bis del 2023 che sarebbe dovuto entrare in funzione già lo scorso anno, con il compito di realizzare una relazione annuale con i dati relativi agli incidenti stradali e alla regolarità e trasparenza nell’utilizzo dei proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie e nell’uso dei dispositivi elettronici di controllo della velocità. Di quell’osservatorio non si sa più nulla, un grave ed ingiustificato ritardo a danno dei cittadini sul quale il ministro dei Trasporti Matteo Salvini farebbe bene a dare spiegazioni agli italiani.
La riforma del Codice della Strada contiene anche molte novità sull'uso degli autovelox, che da soli generano una gran parte degli introiti per le multe. Dopo le recenti sentenze della Corte di Cassazione del 2024 , i comuni più piccoli non hanno sospeso l'impiego degli strumenti non omologati, cosa che incrementa i bilanci ma sta generando migliaia e migliaia di ricorsi ai giudici sostenuti da associazioni come Altvelox che ha presentato denunce contro tutti gli amministratori locali che non si stanno attenendo ai dettami della Cassazione, in attesa che il Ministero faccia chiarezza.