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Lo sappiamo da tempo: spesso e volentieri, auto con targhe straniere risalenti a paesi dell’UE sfrecciano sulle nostra strade nel totale disprezzo delle più comuni norme del codice della strada. Anche a Strasburgo sono intenzionati a far chiarezza sulla questione, ed è per tale motivo che il Parlamento Europeo ha deliberato una direttiva – recepita in Italia – nella quale vengono indicati alcuni capisaldi per stringere le maglie nei confronti di tale fenomeno.
Sono otto le violazioni per le quali verranno attivati i National Contact Point per lo scambio di informazioni tra i singoli paesi. Si va dall’eccesso di velocità al mancato uso della cintura di sicurezza, passando per il mancato rispetto del semaforo rosso, la guida in stato d’ebbrezza o sotto effetto di stupefacenti, l’utilizzo improprio del telefonino ed il mancato uso del casco, oltre alla circolazione su corsie vietate.
Nel caso in cui ad un veicolo con targa straniera venga rilevata una di queste infrazioni, il comando locale di polizia chiederà al Punto di Contatto Nazionale le informazioni collegate al numero di targa, il quale le invierà prontamente al richiedente. Dopo tale momento, sarà inoltrata una lettera da parte del comando di polizia locale a chi ha commesso la sanzione, nella quale ne vengono ben spiegati gli estremi e le circostanze. Chi ha commesso l’infrazione avrà una possibilità di difendersi, giustificando le circostanze che l’hanno portato a violare il codice della strada dello stato, ma se la polizia non dovesse ricevere risposta o non dovesse ritenere valide le giustificazioni, provvederà ad inviare un verbale di violazione. L’unica falla del sistema, al momento, è rappresentata dalla mancanza di conseguenze per chi non avesse intenzione di pagare la multa.