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Si intravede una clamorosa soluzione per gli oltre 300 mila verbali staccati in poco più di cinque mesi per il mancato rispetto della corsia preferenziale “fantasma“ di Portonaccio, a Roma: sono stati infatti accolti i primi due dei centinaia di ricorsi presentati dai legali di “Avvocato del Cittadino“ a tutela dei multati.
Anche se non è stata ancora depositata la sentenza e quindi non si conoscono i motivi alla base dell’accoglimento dei ricorsi, non c’è dubbio che si tratta di una notizia molto importante, anche se non avendo il Comune di Roma fatto alcuna ammissione, né concesso l'autotutela, non si può essere certi della conclusione positiva delle altre migliaia di ricorsi ad oggi pendenti.
Nell’emettere la sua sentenza, che riguarda un signore di 41 anni raggiunto da otto multe per la stessa infrazione e una signora di 55 anni con due verbali a carico, il Giudice di Pace di Roma ha anche condannato il Comune al pagamento delle spese legali in favore degli automobilisti multati.
«Abbiamo saputo della vittoria - dice Emanuela Astolfi, presidente di “Avvocato del Cittadino“ - : per i professionisti che stanno seguendo con grande impegno per la nostra associazione l’azione collettiva relativa alle multe di Portonaccio, e che hanno lavorato duramente per mesi ricevendo anche cinquanta persone al giorno, è stata una grande soddisfazione».
Ricordiamo che la presenza della corsia preferenziale di via di Portonaccio, in direzione via Tiburtina, attiva dallo scorso 20 aprile e dotata di dispositivi di sorveglianza a partire dal 2 maggio, non è stata preventivamente comunicata ai cittadini e la segnaletica orizzontale e verticale è del tutto inadeguata e invisibile, in spregio alla normativa in vigore.
Solo nella notte tra l’11 ed il 12 luglio le strisce sono state ridipinte ma ad oggi la nuova segnaletica orizzontale non è adeguatamente abbinata ad un’idonea segnaletica verticale, che presenta dimensioni totalmente incompatibili con la tipologia della carreggiata ove insiste.
Contro i verbali è possibile impugnare con ricorso al Giudice di pace o al Prefetto: “Avvocato del Cittadino“ se da un lato ribadisce che nessuna organizzazione o professionista serio potrà assicurare al cittadino la vittoria al 100% e che la possibilità di vincere o di perdere è la stessa, sia al giudice di pace che al Prefetto, nondimeno rileva, come conferma la sentenza appena emessa, che i presupposti per impugnare le sanzioni ci sono ed appaiono molto fondati.
«Ogni giudizio - conclude Astolfi - ha vita a sé e in Tribunale nulla è scontato».