Multa con semaforo rosso: valida anche se il giallo dura solo tre secondi. Ma spesso non bastano

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Una sentenza della Cassazione ha appena stabilito che una multa per semaforo rosso è valida anche se il giallo è durato soltanto tre secondi. Ma questo brevissimo lasso di tempo, quasi impercettibile, è davvero sufficiente per fermarsi in sicurezza?
2 settembre 2014

Quante volte abbiamo pensato di appigliarci ad un semaforo giallo troppo corto per contestare una multa rilevata durante un passaggio con il rosso?

 

Il sospetto di molti automobilisti e motociclisti infatti risiede nel fatto che le amministrazioni comunali, specialmente quando installano telecamere per il rilevamento di infrazioni semaforiche, tarino troppo spesso il giallo in modo che duri solo brevissimi istanti (come ci mostra un nostro lettore nel video che ha inviato alla nostra Redazione). 

 

Con un giallo che dura solo pochi istanti diventa realmente difficile fermarsi in sicurezza quando si è in movimento (inchiodare può diventare ancora più pericoloso!) e si rischia quindi di non fare in tempo a frenare, andando  ad occupare l'incrocio e incappando in una inevitabile multa non appena scatterà il rosso.

Se il giallo dura almeno tre secondi, la multa per semaforo rosso è valida

A fare chiarezza quindi ci ha pensato una volta per tutte la Corte di Cassazione, che ha appena emesso una nuova sentenza (n. 18470, eccola in pdf) con cui stabilisce che la luce gialla di un semaforo, indipendentemente dall'incrocio preso in considerazione, deve durare almeno tre secondi. Se il giallo rimane esposto per almeno tre secondi quindi la multa per chi è passato con il rosso è da considerarsi valida e non è possibile fare ricorso.

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Se il giallo dura almeno tre secondi la multa per semaforo rosso diventa certezza: non resta che pagare

 

E non importa se chi sta guidando non è riuscito a fermarsi in tempo con un giallo, magari ritenuto troppo breve: se la durata della luce gialla è di almeno tre secondi per la Legge è tutto regolare, quindi se si viene beccati a passare con il rosso non resta altro che pagare la sanzione.

 

L'intervento della Corte di Cassazione è stato richiesto dal Comune di Montevecchia, in provincia di Lecco, dove una donna era riuscita a farsi togliere una multa dal giudice di pace grazie al fatto che il rosso era scattato soltanto dopo quattro secondi di giallo. La Cassazione però ha dato ragione al Comune lecchese e non ha accettato l'argomentazione della donna, che dovrà quindi pagare.

Il CdS non impone un limite di durata al giallo, ma ci si appella ad una consulenza del CNR

Questo perché secondo la Suprema Corte «l'automobilista deve adeguare la velocità allo stato dei luoghi» e siccome il Codice non indica la durata minima del giallo la Corte si appella ad una risoluzione del Ministero dei Trasporti «che regola il tempo minimo di durata [della luce gialla] che non può mai essere inferiore a tre secondi».

Ma 3 secondi sono davvero sufficienti per il giallo prima che scatti l'inevitabile rosso?

 

Secondo lo studio condotto dal CNR e fatto proprio dal Ministero con cui concordano i giudici di Cassazione 3 secondi corrispondono al tempo di arresto necessario per un veicolo che procede a 50 km/h, «con la conseguenza – termina la sentenza - che una durata superiore deve senz'altro ritenersi congrua».

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Su una strada dove è stato imposto un limite di velocità palesemente irrealistico diventa impossibile fermarsi dopo aver visto un giallo che durerà solo tre secondi

Ma 3 secondi di giallo sono sufficienti nella realtà?

Ma 3 secondi sono davvero sufficienti per il giallo prima che scatti l'inevitabile rosso? I giudici hanno concordato con il parere del Ministero e del CNR, che però, a nostro avviso, presenta una pesante lacuna. Si considerano tre secondi più che sufficienti ad arrestarsi in sicurezza, ma indipendentemente dal tipo di strada percorsa.

 

Spesso infatti ci troviamo in situazioni in cui la velocità media del flusso di traffico è ben superiore ai 50 km/h, benché sia stato imposto tale limite. Questo avviene perché vengono imposti limiti non realistici (un esempio perfetto è via dei Missaglia a Milano, con tre corsie per senso di marcia, spartitraffico centrale e limite a 50!) che poi automobilisti, motociclisti e persino mezzi pubblici pesanti come gli autobus non riescono, di fatto, a rispettare.

Dove ci sono limite irrealistici è impossibile!

Dove sono in vigore limiti di velocità irrealistici quindi – e le nostre strade sono disseminate di situazioni di questo tipo – diventa praticamente impossibile fermarsi ad un semaforo che mostra un giallo soltanto per tre secondi. Un parere  legislativo di questo tipo quindi si scontra con una realtà dei fatti che non lo rende credibile e soprattutto accettabile.

Una persona che si muove a piedi, ad una velocità di circa 1 m/s, come potrà mai attraversare un incrocio di 9 metri  in poco più di quattro secondi?

E i pedoni come fanno?

Inoltre non si tiene conto che un semaforo giallo per auto e moto corrisponde (nella stragrande maggioranza dei casi) ad una luce gialla per i pedoni. Ma una persona che si muove a piedi, ad una velocità di circa 1 m/s, come potrà mai attraversare un incrocio di 9 metri (larghezza media di un nuovo incrocio) in poco più di quattro secondi (nel caso in cui inizi ad attraversare con il verde e poi scatti subito dopo il giallo)? Dovrà correre e questo non è ammissibile, soprattutto se pensiamo a persone anziane o con problemi di mobilità!

 

Ci sembra quindi che ancora una volta la Legge abbia risolto la questione in maniera troppo sbrigativa, aprendo la strada ad una consuetudine – quella di un giallo di soli 3 secondi – che non tiene conto delle reali condizioni delle nostre strade e che rende fin troppo facile il rischio di incappare in una multa per semaforo rosso... Per la gioia delle casse comunali!
 

Secondo il nostro lettore, il giallo esposto dal semaforo di via Mac Mahon a Milano dura davvero troppo poco e diventa impossibile fermarsi

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