Motorsport e COVID-19. Sabelt: programmi confermati, ma cambia il modello di business

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Così Sabelt, marchio garanzia di qualità nell'ambito delle cinture di sicurezza per il motorsport, ma anche per i sedili racing, risponde all'emergenza COVID-19
10 luglio 2020

Nel mondo dell'automotive Sabelt rappresenta un marchio storico fatto di qualità nel motorsport e nelle auto di tutti i giorni. Basti dire che il loro reparto ricerche avanzate ha studiato cinture di sicurezza leggere e sicure che 7 team su 10 hanno adottato in F.1. Ma Sabelt è anche sedili racing, come equipaggiamento per vetture speciali, dalla 695 Abarth all'ultima Giulia GTAM per passare alle corse GT e rally. Abbiamo fatto il punto con Massimiliano Marsiaj (Sabelt Deputy Chairman & Business Development) che ci ha risposto alla nostra inchiesta. 

Si è ripartito in Austria con la F.1 ma il motorsport non è solo GP, cosa vi aspettate dalla ripresa?

Massimiliano Marsiaj: «La ripartenza delle gare di F1 rappresenta un messaggio importante. Sono ripartiti anche altri campionati nazionali e mondiali ma la F1 è sempre la capostipite del motorsport. Sabelt non è solo motorsport, ma offre diversi prodotti altamente tecnologici al mondo dell’automotive e dell’aerospace, tra cui sedili per auto stradali e cinture per varie applicazioni. Nonostante si parli di ripresa, si prevede un ridimensionamento di questo settore per i prossimi 2 o 3 anni».

Pensate di rivedere gli impegni attuali oppure confermate tutto anche per il futuro?

«Il mondo è cambiato. Mi piace pensare che tutto verrà rivisto e che ogni scelta verrà riconsiderata (investimenti, comunicazione, modo di interagire con i clienti..). In Sabelt stiamo riconfermando tutti gli impegni, ma rivalutando ogni aspetto di business poiché, inutile negarlo, c’è stato un cambio nelle dinamiche del mercato senza precedenti. Stiamo vivendo una crisi profonda che ha colpito in modo importante tutto il mondo del trasporto che include automotive, aerospace e motorsport».

Nei mesi di lockdown come avete reagito e impostato il lavoro?

«Siamo fieri di essere parte del gruppo di aziende riconosciute per aver applicato al meglio le linee guida del World Class Manufacturing (WCM). Ci siamo impegnati molto sotto questo aspetto per proteggere la salute e la sicurezza dei nostri lavoratori e collaboratori garantendo il rispetto di normative ancora più restrittive rispetto al protocollo definito dal Ministero della Salute. Lo sviluppo di nuovi prodotti e il lavoro del nostro ufficio di ingegneria in collaborazione con i nostri clienti non si è mai fermato. Sabelt ha sempre investito nelle strutture a supporto della produzione (quali ad esempio gli strumenti informatici) pertanto è stato semplice passare al telelavoro. In generale abbiamo reagito bene allo smartworking anche se c’è stato un fermo della produzione di circa un mese e mezzo».

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Per una azienda leader nel motorsport è difficile trasformare la produzione in altro ambito oppure la velocità di reazione dello sport aiuta in questi momenti?

«Sabelt lavora da più di 40 anni nel motorsport e in generale con clienti molto esigenti. Anche quest’anno 7 team su 10 di Formula 1 utilizzano le nostre cinture e continuano ad affidare a noi la loro sicurezza. Questa esperienza ha creato un team Sabelt molto reattivo in qualsiasi ambito».

Come vedete l'evolversi del motorsport nazionale e internazionale? Secondo voi quali categorie potrebbero essere più in difficoltà?

«Il periodo è molto complicato e campionati minori potrebbero soffrire di più. C’è una grande tenenze alle motorizzazioni elettriche e ad un’onda green che si rivolge alle ultime generazioni. Questo potrebbe permettere al motorsport di adattarsi alla nuova sensibilità del mercato».

Oltre al motorsport la vostra azienda ha diversificato in altri settori la produzione? 

«L’80% del fatturato Sabelt deriva da prodotti primo equipaggiamento, sedili stradali e cinture di sicurezza. Serviamo i più grandi produttori di vetture sportive stradali tra cui McLaren, Ferrari, Aston Martin e Alpine. Questo settore di nicchia ha sofferto la crisi in modo minore (e in modo diverso) rispetto alla media del settore automotive e questo ci sta consentendo di ripartire con un po’ di vantaggio».

Le istituzioni sono state di supporto nel vostro settore anche se il motorsport viene visto di solito come attività non basilare?

«Il governo italiano offre ammortizzatori sociali che altri paesi non hanno e questo permette di avere un vantaggio molto importante. L’automotive nel complessivo è una delle industrie trainanti del paese e mi fa piacere sentire notizie riguardo gli incentivi sulle rottamazioni e il rinnovo parco auto».

Il salone di Ginevra 2021 è stato cancellato ed EICMA rimandato a novembre 2021, il business tradizionale dell'auto e moto sembra essere in crisi, credete ci sarà una evoluzione verso nuovi modelli e quali?

«I trend dell’automotive stanno subendo cambi drastici. Stiamo vivendo un cambio epocale che porterà sicuramente allo sviluppo di tecnologie nuove e alternative. Si tratta di una sfida mai affrontata prima e le nuove proposte potranno essere svariate, magari nate da un nuovo modo di pensare la vita comune».                                                                                                                                    

Il periodo è molto complicato e campionati minori potrebbero soffrire di più. C’è una grande tenenze alle motorizzazioni elettriche e ad un’onda green che si rivolge alle ultime generazioni. Questo potrebbe permettere al motorsport di adattarsi alla nuova sensibilità del mercato

La ricerca nel motorsport attuale può essere convertita verso nuovi settori?

«Sabelt dall’esperienza della Formula 1 ha prodotto cinture per la Nasa. Le cinture super leggere utilizzate nei campionati automobilistici, sono state ritenute il prodotto più idoneo per attrezzare il modulo Cygnus utilizzato per rifornire la Stazione Spaziale Internazionale. Per noi il trasferimento tecnologico è alla base dello sviluppo di nuovi prodotti».

Avete proposte da portare avanti verso federazione sportiva e il mondo della politica?

«Il messaggio del governo per la rottamazione è un passo molto importante per il settore automobilistico in generale e supportiamo la proposta degli incentivi. Gli incentivi statali a livello europeo daranno sicuramente un grande supporto alla ripartenza dell’industria dell’auto».

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