Motor Show di Bologna vs Milano Auto Show: una guerra fratricida?

Motor Show di Bologna vs Milano Auto Show: una guerra fratricida?
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Milano e Bologna si sfidano a colpi di Saloni dell'auto, ma che senso ha sovrapporli e organizzarli a ridosso di Detroit? |<i> P. Campani</i>
17 gennaio 2014

Chi vincerà la guerra dei Motor Show? Milano o Bologna? Gl Events guidata da Giada Michetti o Alfredo Cazzola con Fiera Milano? Non rimane che aspettare, anche se mancando 11 mesi tutto può accadere.

Sarà una guerra fra poveri? Vedremo. L’Italia della crisi sarà l’unica nazione, sulla carta, ad aver ben due Saloni dedicati ai motori. Francoforte e Parigi  si sono messe d’accordo per organizzare il loro Salone ad anni alterni.

In America, dove le distanze sono consistenti, Los Angeles e New York non riescono a portare via neanche uno spicchio di pubblico e sponsor a Detroit. Non ci sono riusciti neanche quando le tre Case americane, che fanno capo alla città del Michigan, erano in crisi profonda.

Una lotta intestina

Ma noi italiani siamo speciali. Riusciamo a pensare di organizzare due Saloni a un’ora di treno fra Milano e Bologna nelle stesse date. Guerra fra città e organizzatori ma dietro c’è il solito motivo: fare alti fatturati con grandi guadagni.

Ma le Case cosa ne pensano?

Chi fra i due vincerà lo sapremo a cancelli chiusi, ma in questa fase è interessante riflettere sulla posizione della Case automobilistiche. Perché solo loro con l’acquisto di costosissimi spazi espositivi decidono se una manifestazione potrà guardare al futuro senza problemi.

Gli incassi dei biglietti dei visitatori sono il vero guadagno di queste manifestazioni. Ma per non rischiare di andare in perdita è anche necessario che le Case acquistino gli spazi a costi esorbitanti.

Sorge spontanea una domanda: ma le Case hanno, in questo momento, budget da gettare per un Motor Show che non può vantare internazionalità e che arriva a fine dell'anno?


Sorge spontanea un’altra domanda: ma le Case hanno, in questo momento, budget da gettare per un Motor Show che non può vantare l’internazionalità e che arriva alla fine dell'anno?

Vedremo. Da oggi a dicembre sarà una continua battaglia fra due soggetti per cercare di accaparrarsi più Case automobilistiche possibile. E per convincerle non è più valido lo schema del Motor Show “vecchia maniera” condito di sport, novità di prodotto, piadine e ragazze sexy negli stand.

Botta e risposta

Bologna non poteva farsi scippare una manifestazione che l’ha vista protagonista per 30 anni. Dalle dichiarazioni del Presidente dell’ente Fiera e del Sindaco si capisce che le istituzioni sono entrare nell’affare in modo consistente per non perdere fatturati che potevano mettere in crisi la città. Risponderà politicamente anche Milano che sicuramente avrà già fatto la bocca all’idea di avere l'Auto Show?

«E’ un accordo per una reale partnership ancora più forte, con cui si realizzerà l’edizione 2014 del MotorShow - ha ricordato il Presidente dell’Ente fieristico bolognese, Duccio Campagnoli - la manifestazione tornerà alla grande dal 6 al 14 dicembre a Bologna».

Esulta il Sindaco Virginio Merola: «Premiato il lavoro delle istituzioni e di Bologna Fiere, è stato un vero lavoro di squadra. Avevamo detto che Bologna non sarebbe stata a guardare di fronte alla competizione con Milano. Ora, avanti con il progetto per l’edizione 2014 del Motor Show. Mi pare che l’accordo siglato oggi con GL Events e Fiera rappresenti un ottimo risultato che tutela gli interessi della città».

Da oggi a dicembre sarà una continua battaglia fra due soggetti per cercare di accaparrarsi più Case automobilistiche possibile. E per convincerle non è più valido lo schema del Motor Show “vecchia maniera” condito di sport, novità di prodotto, piadine e ragazze


Dall’altra parte Alfredo Cazzola, il padre del Motor Show, non si scompone affermando che era una cosa scontata continuando a lavorare per il successo del suo Milano Auto Show.

I due pareri in campo

«L’Italia ha perso il suo Salone dell’auto – ha dichiarato Alfredo Cazzola - e io mi sono impegnato a dare un progetto perché lo si recuperasse: l’ho fatto a Milano perché era l’unica possibilità di successo. Ora non mi pronuncio su chi vincerà la competizione e rispetto le decisioni prese da altri. La mia speranza è che l’Italia recuperi il suo Salone dell’auto”.

Ma Cazzola non si ferma qui ricordando che GL Events (l'organizzatore) aveva un debito con l’ente fiera ed «era naturale che si arrivasse  a queste conclusioni. E’ stato trasformato il debito in patrimonio, nel capitale di una joint venture – fa notare Cazzola -  tra le due realtà che ora tenteranno di organizzare assieme l’edizione del 2014 dopo aver tentato, inutilmente, di organizzare quella del 2013».


Fin qui la storia di questa guerra che non fa bene a nessuno perché i soldi in giro sono pochi e c’è il rischio di vedere due mezzi Saloni dell'auto, nessuno dei quali dotato delle carte per giungere al successo.

I due organizzatori dovranno pensare ad aprire finestre, o meglio, portoni, ad iniziative che vanno oltre le presentazioni di nuovi modelli, anche perché entrambi i Saloni saranno a fine anno, dicembre 2014, a ridosso di Detroit (gennaio 2015).

Le condizioni per una rivoluzione, almeno a questo punto, non ci sono. Entrambi parlano di Show legati ai motori. Oggi bisogna concentrarsi sulla mobilità in senso lato se si vuole avere successo. E questo lo vogliono soprattutto i giovani, i maggiori clienti di iniziative del genere.

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