Motor Show: cosa ha portato alla cancellazione dell'edizione 2013?

Motor Show: cosa ha portato alla cancellazione dell'edizione 2013?
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Molti i fattori che hanno portato alla cancellazione dell'edizione 2013 del Motor Show. Facciamo il punto della situazione analizzando gli stessi | <i>P. Campani</i>
14 ottobre 2013

Addio Motor Show? Un addio definitivo? Qualche dubbio esiste. Vediamo. Ha scioccato più la gente di strada che gli addetti ai lavori. Sono due giorni che nei bar, nei salotti, nei negozi di cose varie non si fa altro che parlare del fatto che dopo “37 anni” il Motor Show di Bologna non alzerà la saracinesca.

Il concetto base è quello della crisi generale e automobilistica in particolare che non permette agli organizzatori di rischiare investimenti milionari senza la garanzia della prenotazione degli stand. “Non ci sono più Case automoblistiche che hanno prenotato spazi per l’edizione 2013”.  Questa, in sintesi la comunicazione che Giada Michetti , A.D. di Gl Events Italia ha diramato nei giorni scorsi tramite facebook.  “Cari tutti, - si legge - vi comunichiamo che la trentottesima edizione del Motor Show di Bologna è stata annullata. La motivazione di GL Events, società organizzatrice dell’evento, sta nella totale assenza delle case automobilistiche, fulcro di un salone dell’automobile”.  

Quando GL Events, società francese con sede a Lione, è subentrata ad Alfredo Cazzola nell’organizzazione del Motor Show, il mercato dell’auto vendeva in Italia 2.493.000 unità, quest’anno 1.250.000. “Eravamo il secondo mercato dell’Unione europea e ora siamo il nono, eravamo il quarto nel mondo e ora siamo l’undicesimo". Conclude l’Ad di Gl Events Italia.

Fin qui la notizia che ha fatto il giro del mondo senza entrare nei particolari di un annuncio che ha preso in contropiede anche i vertici della Fiera di Bologna che ha un contratto con i francesi fino al 2021 di due milioni all’anno che possono scendere a 1.800 in caso di andamento difficile del mercato come quello attuale.

Adesso è necessario andare in profondità per capire meglio come mai è stato annunciato l’annullamento dell’edizione 2013. Per proseguire ordinatamente bisogna analizzare i seguenti fattori: è ancora possibile un Salone come il Motor Show o va cambiata la formula? Se sì la sede deve essere ancora Bologna oppure Milano?

Fattori determinanti

Fin qui i fatti. Adesso è necessario andare in profondità per capire meglio come mai è stato annunciato l’annullamento dell’edizione 2013. Per proseguire ordinatamente bisogna analizzare i seguenti fattori 1) E’ ancora possibile un Salone come il Motor Show o va cambiata la formula? 2) Se sì la sede deve essere ancora Bologna oppure Milano? E qui entra in bazzica il vecchio proprietario Alfredo Cazzola.

 

Ma quante spese?
Se facciamo brevemente la storia del Motor Show vediamo che è nato che esibizione di prove sportive (partecipazione unica di persona anche di Enzo Ferrari), piadina e belle ragazze. Nei primi anni più belle ragazze che motori. Poi si è capito che per crescere era necessario coinvolgere le Case che, con il fatto di presentare i nuovi prodotti, acquistavano spazi a peso d’oro. E’ vero che sono aumentate anche le gare sportive (per esempio il trofeo Bettega) e allo stesso tempo non sono diminuite le belle ragazze sempre più con abiti mini.

Il successo non poteva mancare: motori, gare e belle donne. Lo dice anche il proverbio. I primi scricchiolii si sono avuti quando le Case hanno deciso per anticipare il mercato di non aspettare il Salone ma divulgare con filmati o con prove stampa anticipo le novità prima del Motor Show. Gli appassionati arrivati a Bologna avevano solo la soddisfazione di vedere dal vivo quello che ormai conoscevano benissimo dai giornali, dalle foto, dalle trasmissioni TV.

 

Bene. Ci potevano essere sugli stand avveniristici prototipi che adesso sono spariti. A che costi per uno spettatore? Altissimi. Se vuoi andare al Motor Show devi portare o i figli o al limite la fidanzata e compagna come usa adesso. Padre con due figli che parte da Roma quanto va a spendere? Lasciamo fare i conti a voi.

C’è poi la globalizzazione che ha costretto le Case ad essere presenti a Saloni mondiali che fanno la differenza: Detroit, Ginevra, Parigi o Francoforte (un anno per uno), Shangai. Barcellona è scomparso da tempo, New York e Los Angeles non riescono a decollare. Quindi al Motor Show non rimane che cambiare formula (questa la speranza di molti appassionati italiani) dopo aver ricontrattato il costo con Fiera di Bologna.

C’è poi la globalizzazione che ha costretto le Case ad essere presenti a Saloni mondiali che fanno la differenza: Detroit, Ginevra, Parigi o Francoforte (un anno per uno), Shangai

Guerra dei soldi

Tutti parlano di offrire uno spettacolo degno dei 37 anni di Motor Show. Ma quando si parla di soldi nessuno fa marcia indietro. Non solo. In questa situazione si è inserito il vecchio organizzatore Alfredo Cazzola. Il patron della GL Events, Ginon, ha chiesto a Duccio Campagnoli, Presidente della Fiera di  rivedere il contratto per mantenere in vita la manifestazione. Le parti si devono vedere martedì prossimo. L’uscita di Gl Events ha preso in contropiede tutti. Fatta per cercare sconti? Per emigrare? La cosa non è piaciuta anche perché Fiera di Bologna deve ancora incassare, come ha detto il presidente alla stampa locale, gran parte dell’affitto dell’anno 2012.  Se le parti trovano un accordo sarà possibile fare marcia indietro? Da tempo circola la voce che Ginon ritenga opportuno atterrare a Milano per avere una visibilità mondiale. Sono solo voci che però rimbalzano negli ambienti da più anni.

A questo entra in scena Cazzola che sembra abbia pronto un progetto innovativo per continuare il Motor Show adeguandolo alle esigenze del mercato e della situazione economica mondiale per ripetere lui in prima persona una manifestazione sullo stile di quello che ha messo in mostra perf 37 anni Bologna. In tutta questa vicenda c’è una sola cosa certa: la crisi del mercato automobilistico che rischia, se il Governo, non ci mette mano, un effetto domino che va al di là della Fiat, dell’indotto, dei concessionari che si traduce in maggiore cassa integrazione, minori introiti minori tasse e IVA.

Tanti poi si lamentano di aver già comprato il biglietto e di rimanere ora a bocca asciutta, ma dal Motor Show tornano ad assicurare: “Tutte le persone che hanno già acquistato il biglietto in prevendita verranno contattate via e-mail nei prossimi giorni per avere istruzioni sulle modalità di rimborso”.

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