Mosler MT900

Mosler MT900
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Disponibile anche in Italia questa supercar da 600 CV e 3,1 sec. Per lo 0-100 km/h.
1 maggio 2006

Troppi sogni a quattro ruote per gli appassionati italiani vivono solo sulle pagine delle riviste specializzate e dei siti Internet, senza trovare un efficace canale commerciale per il nostro mercato nazionale, così siamo particolarmente felici di poter scrivere che la Mosler MT900 è ora disponibile anche in Italia.

La vettura, in effetti, è davvero spettacolare, sia per il suo aspetto sia per i suoi contenuti tecnologici, degni di una vettura da competizione. E per una volta questo non è un paragone azzardato, dal momento che è questo piccolo costruttore della Florida ha realizzato e portato in pista prima la versione da competizione e solo in un secondo tempo ha avviato la produzione della derivata stradale!

Nasce in pista per stupire su strada
Con questo pedigree, non stupisce scoprire che la MT900 vanta un telaio in carbonio a vasca con telaietti supplementari in acciaio. Anche la carrozzeria è realizzata in nobile carbonio mentre i mozzi e le sospensioni sono in alluminio, permettendo di contenere il peso della vettura in soli 1.100 kg nonostante il mastodontico motore V8 di origine Chevrolet.

In realtà le motorizzazioni disponibili sono tre, ma tutte derivate dal “cuore” della Corvette, sottoposto a differenti livelli di elaborazione. I fortunati proprietari della MT900 possono così scegliere tra un 5700 cc. da 445 CV, un 7000 cc. da 550 CV e un 5700 cc. Supercharged con 600 CV, tutti V8 naturalmente.

Per quanto riguarda la trasmissione, invece, è possibile scegliere tra un manuale a sei marce

 

ravvicinato Porsche di provenienza 911 RSR e un Hewland sequenziale meccanico, anch’esso a 6 marce.
Di serie è previsto anche un differenziale autobloccante sportivo con rapporto 3.44:1, mentre alti dettagli che svelano le origini pistaiole della vettura sono lo spoiler posteriore regolabile in carbonio, l’assetto regolabile, le sospensioni a triangoli sovrapposti e i mozzi ruota in alluminio lavorato dal pieno.

Lo sterzo è di tipo diretto, mentre i freni sono servoassistiti a disco ventilati da 350mm su tutte e 4 le ruote. I cerchi in lega sono scomponibili in 3 pezzi e forgiati con misure da 18” sull’anteriore e 20” sul posteriore, gommati Michelin pilot Sport PS2 da 275/35-18 e 335/30-20.

Grazie al peso estremamente contenuto e a queste dotazioni tecniche spiccatamente “racing”, le prestazioni dichiarate sono assolutamente straordinarie. Nella versione da 600 CV, si parla di 3.1 secondi per arrivare a 100 km/h con partenza da fermo, di 6.5 sec. da 0 a 160km/h (meno di una McLaren F1!) e di 13,8 sec da 0-245 a km/h. La velocità massima, naturalmente, supera abbondantemente i 300 km/h mentre la tenuta laterale è di oltre 1.3 g.
Impressionati anche le prestazioni sul quarto di miglio (400 m), coperto in soli 11 secondi, e in frenata: grazie all’impianto Wilwood a 4 pistoncini bastano meno di 50 metri per arrestarsi da 115 km/h.

Pelle, navigatore e… telemetria!
Di fronte ad una meccanica e a prestazioni così estreme ci si aspetterebbe un abitacolo oltre modo

 

spartano, anche per contenere il peso, ma basta aprire l’ampia portiera incernierata al tetto per capire che non è così. L’abitacolo è totalmente rivestito in pelle e carbonio, con sedili Sparco in pelle o a richiesta in alcantara. Di serie non mancano aria condizionata, vetri e specchietti elettrici, oltre alla strumentazione Stack digitale, mentre a richiesta è possibile avere anche un sofisticato impianto stereo, il navigatore satellitare e un vero e proprio sistema di telemetria di bordo, in grado di registrare – e scaricare su un qualsiasi PC – i tempi sul giro in pista, completi di intertempi, e svariati parametri di funzionamento della vettura. Di serie è presente anche il rollbar integrale, mentre a richiesta sono disponibili gli airbag frontali.

Sedile e pedaliera sono totalmente regolabili e la posizione di guida – come abbiamo avuto modo di constatare al Top Marques Monaco – è quella di una vettura da corsa: si guida con il fondoschiena collocato in basso, con il volante verticale in posizione ottimale e la leva del cambio a portata di mano.

Pronti per la 24 ore di Le Mans?
Anche le dimensioni generose (475 cm di lunghezza e 200 cm di larghezza) fanno poco per nascondere la provenienza pistaiola della Mosler, il cui design è stato chiaramente influenzato in modo significato dall’esigenza di ottenere il compromesso ottimale tra penetrazione aerodinamica e deportanza, con l’unico obiettivo di essere il più veloce possibile in circuito.
Proprio questo è il terreno ideale – anzi, l’unico possibile… - per sfruttare pienamente le doti della Mosler  difatti, è proprio in pista che si possono sfruttare al meglio le elevatissime potenzialità della MT900, che non ha niente da invidiare a supercars come la Ferrari Enzo e la Saleen TwinTurbo, rispetto alle quali ha anche un altro pregio non trascurabile: quello di costare circa un terzo! Per questo autentico sogno a quatto ruote “bastano” infatti 197.000.

Ad importare ufficialmente in Italia la Mosler MT900, sia nella versione stradale che racing omologata per il campionato FIA GT classe GT2, è la UK Garage di Milano, ormai un punto di riferimento per tutti gli appassionati alla ricerca di vetture sportive di nicchia.
Le prime Mosler arriveranno in Italia per l’estate 2006 e agli interessati consigliamo di affrettarsi a contattare l’importatore, dal momento che la produzione annua di MT900 stradali non dovrebbe superare le 50 unità per tutto il mondo.

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