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Lamborghini Automobili dovrà risarcire la famiglia del pilota Andrea Mamé, scomparso nel 2013 in un incidente al Paul Ricard durante una gara del Super Trofeo Lamborghini. Lo ha stabilito il Tribunale di Bologna, che ha condannato la Casa emiliana ad un risarcimento di 450.000 euro nei confronti della famiglia Mamè.
Il pilota milanese allora 41enne perse la vita subito dopo la partenza, quando la sua Gallardo si accartocciò sul muretto dei box dopo una carambola che coinvolse altre vetture.
Per il giudice, Lamborghini «ha omesso da un lato di effettuare i controlli sul circuito di gara che avrebbero consentito, se attentamente eseguiti, di sconsigliare l'allocazione di una tappa di gara in quel luogo, per la sua intrinseca elevata pericolosità».
Individuata dalla Corte la responsabilità della Casa del Toro, che si era difesa sostenendo di non essere l’organizzatore della corsa, la sentenza ha ricostruito i fatti.
Nelle motivazioni il giudice ha spiegato che Lamborghini «deve rispondere del comportamento di un direttore di gara», colpevole di «un grave errore nell'impartire la partenza in condizioni non regolamentari, e comunque non usando diligenza, prudenza e perizia, e perciò causando il grave incidente verificatosi ad appena duecento metri dallo start».
Secondo il Tribunale di Bologna l’incidente fu dovuto alla «presenza di numerosi veicoli che al fine di scorgere il semaforo, e guadagnare fin da subito posizione di vantaggio si erano spostati lateralmente, scomponendo la griglia di partenza». Lo start «è stato impartito senza considerare la maggiore pericolosità di una eventuale situazione di ammucchiamento e di uscita di strada dei piloti».