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Valentino Rossi è mancato al 'Monza Rally Show 2019'? A sentire i 'puristi' della specialità no; a giudicare dall'atmosfera sugli spalti del Masters' Show, forse.
Tra i rallysti 'puristi' che hanno brindato all'assenza di Rossi, festeggiando a detta loro la rinascita del vero Rally di Monza, si nascondono probabilmente alcuni detrattori del pilota di Tavullia. L'antipatia nei confronti del nove volte campione delle due ruote è stata solo trasformata in strumentale difesa del rallysmo. Eppure non sembra sufficiente eliminare Rossi per poter inserire il Rally di Monza nel calendario del WRC...
Prendiamo, per esempio, la manche 'Grand Prix'. Durante questa prova speciale le auto si avvicinano fino a entrare in battaglia tra i cordoli della Prima Variante, come fossimo nel DTM. Lo stesso evento finale denominato Masters' Show, che esula dalla classifica del Rally, ma è parte integrante dell'evento, nasce per essere una competizione fruibile e comprensibile per lo spettatore 'generalista'.
'Il Monza' è dunque un 'ibrido' per definizione, e gli organizzatori sono trasparenti nell'aggiungere al titolo della manifestazione il termine 'Show'.
L'assenza di Rossi è sembrata urgente durante il Masters’ Show, la competizione finale che mette i piloti di fronte a una serie di chicane e tornanti creati lungo il rettilineo dei box. Il Masters’ Show non esprime i tradizionali valori del motorsport. Riesce però a ‘sfondare’ se a prendere parte ai duelli nell’arena sono quei piloti capaci di scaldare il pubblico.
Il pathos della sfida 2018 Rossi-Cairoli è stata ieri un lontano ricordo. Quest’anno la categoria clou, per quantità, è stata la R5: Andrea Crugnola VS Luca Rossetti. La blasonata WRC PLUS è invece stata popolata da un plotone di Hyundai i20 ufficiali identiche (Sordo, Mikkelsen, Breen e Neuville) che se la sono ‘cantata e suonata’ da sole. Le WRC PLUS hanno addirittura disputato la finale prima delle R5.
Il pomeriggio del Masters’ Show monzese ha quindi fatto pensare quanto sia importante per uno sport o un evento avere almeno un personaggio capace di catalizzare l’attenzione del pubblico.
Spesso gli amanti di una disciplina guardano con sospetto la presenza di una star, capace di dialogare anche con altri ‘mondi’. Magari perché porta interessi che con quello sport o con quell’evento non c’entrano nulla. Oppure perché si porta dietro una serie di spettatori a cui non interessa altro che la star stessa. Ma nel rendere popolare lo sport che pratica o l’evento a cui partecipa il grande personaggio può generare sia tifosi estemporanei, che gli appassionati continueranno a mal sopportare, anche comprensibilmente; sia tifosi in grado di ‘emanciparsi’ dall’idolo, capaci di diventare nuovi seguaci competenti.
Il 'Monza Rally Show' e il Motomondiale vivranno senza dubbio anche dopo Valentino Rossi. Ma è poco comprensibile quell'atteggiamento di compiacimento di alcuni addetti ai lavori o appassionati quando possono fare a meno del grande personaggio. Si crogiolano nel far parte di una élite sportiva, salvo poi lamentarsi di non essere in prima pagina.