Monza Rally Show 2017, Interviste: Valentino Rossi

Monza Rally Show 2017, Interviste: Valentino Rossi
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Il campione delle due ruote rimane sempre protagonista assoluto al rally show monzese, dove spera di riportarsi a casa il Trofeo dello scorso anno
3 dicembre 2017

È un Valentino molto disponibile, in termini umani, con qualche fan in meno rispetto alle molte centinaia che si ammassavano fino a qualche edizione fa fuori dal box Monster, però l'interesse agonistico c'è tutto e anche quello suo, di personaggio, di appassionato di motori e gare. Eccolo allora parlare di questo rally, ma non solo, anche di Alfa Romeo che è tornata almeno formalmente in F1. Quando lo incontriamo, Valentino ha appena concluso la sua tappa vincente del sabato sera, con la prova speciale numero sei che lo riposiziona davanti, in tappa e in classifica generale soprattutto, che è quella a cui tiene maggiormente, "perché il Master Show poi è una cosa che si gioca al momento, in pochi istanti".

Arriva con il clacson ben premuto e accelera a vuoto per fare un po’ di festa, pensando alla posizione recuperata e quel grande trofeo 2016 da lui dovuto riporre nelle mani dell’organizzazione (come vuole il regolamento) che potrà tornare nuovamente a casa sua, se tutto fila liscio.

Dentro al box c’è anche suo fratello Luca Marini, pensando proprio a lui e a come sarebbe andarci in macchina da gara assieme, Valentino risponde secco “Non mi piace essere sui mezzi motoristici guidati da altri, quindi possiamo farlo volentieri insieme, un rally anche, ma devo guidare io”.

Non mancano battute anche all'organizzazione quest'anno: “Abbiamo avuto una pausa di due ore oggi, senza fare niente”. Qualcuno infatti dice che si poteva girare più incessantemente, però da spettatori onestamente qualche pausa per riscaldarsi ci sta, visto il clima e per i fan che invece sopportano bene il freddo, ben venga un po' di fascino nel vedere le macchine da rally tirar tardi col buio, nei loro forti contrasti, per quelle pochissime volte che capita a Monza una gara notturna.

Proprio parlando di guida notturna poi, Valentino ricorda quando ha corso la 8 ore di Suzuka “Il primo anno per fortuna non ho dovuto neanche farlo, il turno di notte, perché Colin è caduto prima, però non mi piace molto guidare di notte”.

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E invece a Monza? “Ho preferito le prove più concentrate sul circuito (proprio dove Valentino è risultato più veloce, ndr) noi pistaioli siamo più efficienti su questa parte del Rally, dove si guida in una maniera più veloce che in quello tortuoso, non siamo abituati come gli specialisti. Anche la durata stessa di certe prove conta però, in auto, è un po’ come i giri di qualifica, onestamente io preferisco e sono più forte in quelli consecutivi, di gara”.

Per quanto riguarda il Motomondiale, tra le tante frecciatine che gli arrivano su certi piloti e il mercato del futuro prossimo, Valentino si limita a dire che “Io penso per me” e “Certo il voler correre ancora 10 anni è un desiderio, la realtà non so quale sarà, ma mi piacerebbe”.

Il trofeo monzese che ogni anno il vincitore riconsegna, per il cambio di targa
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