MonteNapoleone Design Experience by Citroën. AUTO-MOBILI

Milano - Cinque case in legno con gli arredi di 50 anni di Salone del Mobile, accanto a cinque auto icona di Citroën sono protagoniste della mostra “MonteNapoleone Design Experience by Citroën. AUTO-MOBILI”, in programma a Milano in via Monte Napoleone dal 17 al 22 aprile e nata dalla collaborazione tra l’Associazione della Via MonteNapoleone, Citroën e Cosmit.

La mostra ha l'obiettivo di sviluppare il tema della strada come fonte di ispirazione per l'evoluzione del design nell'arredamento e nell'autombile e per questo motivo associa alcune vetture significative ad una serie di pezzi di arredamento fondamentali nell'evoluzione del design fondendoli nel contesto di una via famosa in tutto il mondo in cui il design e le tendenze sono gli elementi chiave della popolarità e del successo.

Ad ogni casa di legno rivestita di rosso è stata abbinata un’auto di alta gamma che ha fatto la storia del Double Chevron, dalla DS alla XM fino alla recentissima Citroën DS5. Ripercorrendo la storia dei prodotti della Casa francese ci si imbatte nella prima vettura prodotta dagli stabilimenti di André Citroën nel 1919.

Citroën AC6

La Type A era un’auto popolare che arrivava sul mercato ad un anno dalla fine della Grande Guerra per motorizzare l'Europa. Ben presto però André Citroën si rese conto della necessità di produrre automobili per una clientela più esigente e per questa ragione, nel 1928 lanciò sul mercato la AC6, una lussuosa vettura equipaggiata con un motore a sei cilindri, molto silenzioso grazie alla tecnologia denominata “moteur flottant”, che prevedeva il propulsore sospeso su blocchi elastici che ne annullavano le vibrazioni.

La AC6 (che dal 1929 si chiamò semplicemente C6) fu declinata in numerosissime varianti: coupé, limousine, cabriolet, laundalet, con una grandissima quantità di combinazioni cromatiche. Persino sua santità Pio XI ne ebbe una, costruita nelle officine Citroën di Milano, denominata Lictoria Sex, che fa tutt'oggi parte delle scuderie vaticane.

Citroën Traction Avant

Nel 1934 fu la volta della Traction Avant, una vettura decisamente bassa per l'epoca, molto aerodinamica ed elegante. Era inoltre la prima auto a non presentare i predellini: finalmente, si entrava a bordo e non si saliva, come avveniva nelle vetture precedenti che somigliavano più a carrozze a motore che a vere e proprie automobili.

Nata come auto di grande diffusione, anche della Traction, arrivò presto una versione “alto di gamma”: la 15, dotata di un motore sei cilindri in linea di quasi tre litri di cilindrata che ne fece presto la “reine de la route”: la regina delle strade francesi, spazzate dal secondo conflitto mondiale. La Traction fu l'auto dei Marquis, i partigiani francesi, ma anche dei gerarchi tedeschi e di De Gaulle, che apprezzava la velocità e la sicurezza trasmessa da questo tipo di vetture.

L'autore di alcune di queste vetture, contraddistinte da un design all’avanguardia per l’epoca, fu un italiano: lo scultore varesino Flaminio Bertoni, che andò a bussare alla porta della Citroën perché in Italia non aveva trovato alcun interlocutore.

Citroën DS

Al marchio francese donò alcune delle auto più significative della storia dell'automobile come la 2CV, l'AMI6 e la DS. Ed è proprio con la DéeSse, la Dea, in francese, che Citroën torna nel 1955 a produrre un'ammiraglia fuori dagli schemi. La DS presentava una serie di caratteristiche davvero innovative: volumetrie interne da salotto, un sistema di sospensioni rivoluzionario e un tecnologico impianto idraulico che comandava freni, sterzo, cambio e frizione, annullando i tempi di reazione del conducente ed azzerandone gli sforzi. La DS è stata la prima auto a montare freni a disco di serie e la prima in Europa ad essere dotata del servosterzo.

Nel 1970 è la volta della SM, una sorta di versione sportiva della DS in variante coupé, spinta da un motore Maserati (Citroën è l'azionista di riferimento della Casa del Tridente tra il 1968 ed il 1975) a sei cilindri con architettura a V, capace di spingere quest'auto fino ai 230 km/h.

Ne verranno costruite circa 13.000, a fronte del milione e mezzo di DS immesse sul mercato. Entrambe, la SM e la DS saranno spazzate via dalla grande crisi petrolifera e dall'austerity della metà degli anni '70: nell'aprile del 1975 l'ultima dea esce dalle catene di montaggio di Quai de Javel, la fabbrica Citroën in centro a Parigi che sarà chiusa definitivamente pochi mesi dopo.

Citroën CX

Nel frattempo nella periferia di Parigi, sorgeva il nuovo e moderno stabilimento di Aulnay sous Bois, nato per produrre l'ammiraglia Citroën degli anni '80, denominata CX. Presentata nel 1974 con una grandiosa parata sugli Champs Elysees, la CX è un'auto molto moderna per l’epoca, mentre la sua linea affinata le vale appunto il nome di Cx, che tecnicamente indica il coefficiente di penetrazione aerodinamica.

Nel 1976 arriverà la versione di alta gamma, denominata Prestige e pensata per rimpiazzare le DS che all'epoca erano ancora le auto di rappresentanza in diverse zone d’Europa. Il primo a dotarsene sarà Giscard D'Estaign, Presidente della Repubblica francese, mentre l'ultimo a sfilare a bordo di una CX sarà Jacques Chirac, nel 1992, quando la produzione era terminata ormai da tre anni.

Citroën XM

Nel 1989 è la volta della XM, vettura d'alta gamma equipaggiata con motori performanti, tra cui spiccava l’unità da 3.o litri con architettura V6 a ventiquattro valvole capace di sviluppare 200 CV. Proposta in versione berlina e break, la XM è stata prodotta per undici anni, sino al 2000, quando ha lasciato il posto alla C5 sulle catene di montaggio dello stabilimento di Rennes.

Citroën DS5

Oggi Citroën presenta DS5, vettura che si pone al vertice della rinata gamma DS, offrendo soluzioni tecnologiche e stilistiche innovative, a cominciare dal sistema full-hybrid che abbina al propulsore HDi da 163 CV un’unità elettrica in grado di garantire anche il funzionamento in modalità “Zero Emissioni”.

La DS5 Hybrid4 è una vettura che pur disponendo di una potenza complessiva pari a 200 CV è in grado di far registrare valori di consumo e di emissioni relativamente contenuti. La Casa dichiara che la vettura dotata di tecnologia ibrida, essendo in grado di funzionare in modalità completamente elettrica nell'uso urbano, fa registrare un valore di emissioni contenuto entro la soglia dei 99 grammi di CO2 per chilometro sul percorso misto.

Citroën Survolt

La Mostra si completa in Piazzetta Croce Rossa, in omaggio al Monumento di Aldo Rossi a Sandro Pertini con un’installazione speciale verso cui è stato srotolato un tappeto “erboso” rosso su cui viene esposta la concept car sportiva elettrica denominata Citroën Survolt.

L’auto 100% elettrica di Citroën viene presentata in una particolare versione personalizzata dalla pittrice Françoise Nielly. Dalla collaborazione tra il Centro Stile e l’artista contemporanea è nato un nuovo modo di rappresentare visivamente l’energia della tecnologia Full electric. Nella versione “ArtCar” esposta a Milano, Citroën Survolt, riprende le tinte fluo e dai forti contrasti caratteristiche di Françoise Nielly e le abbina alle sue linee sinuose, per proporre una lettura diversa dell’automobile.