Monopattini: il punto di vista della Polizia Locale

Monopattini: il punto di vista della Polizia Locale
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I pareri di Massimo Ancillotti, già vice comandante della Polizia Locale di Roma e del Presidente Nazionale ANVU, Silvana Paci
23 dicembre 2021

Forse in inverno si usano meno, o ci sono argomenti più importanti alla ribalta: in ogni caso i monopattini elettrici - ed in generale la micromobilità urbana - sembrano essere usciti dai radar dell'informazione, mentre invece sarebbe importante tenere sempre accesi i riflettori su questo settore, interessato di recente da non poche novità legislative.

Di monopattini si è largamente discusso in occasione di un’interessante giornata di studio svoltasi a Civitavecchia organizzata dall'Anvu (Associazione Nazionale Polizia Locale d'Italia), subito dopo l'entrata in vigore della Legge 156 /2021 di conversione del decreto legge 121/ 2021: in un intervento molto preciso e puntuale, il  dottor Massimo Ancillotti, Dirigente della  Polizia Locale di Roma Capitale, ha analizzato gli aspetti operativamente più rilevanti conseguenti alla legge con cui sono stati modificati numerosi articoli del Codice della Strada.

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Ancillotti si è soffermato, non potendo analizzare totalmente gli aspetti complessivi della riforma, sugli aspetti più importanti che interessano proprio i comportamenti su strada della polizia locale: in particolare ha descritto tutta la nuova normativa riguardante la circolazione dei monopattini a propulsione prevalentemente elettrica, cogliendo gli aspetti operativi importanti, anche quelli che creano qualche difficoltà applicativa e ha analizzato alcune imperfezioni della legge, che dovranno essere sanate con un successivo intervento correttivo.

L'opinione della Polizia Locale

Proprio a Massimo Ancillotti, dirigente della U.O. VIII Gruppo Tintoretto, abbiamo chiesto un commento sulle nuove norme decise dal Governo, in particolare su come si potrà verificare la velocità di questi veicoli e se sia saggio il limite dei diciotto anni per l'obbligo del casco, oltre che sulla possibile circolazione su strade a grande presenza di traffico.

«Ricordo intanto che il primo dicembre scorso - esordisce Ancillotti - proprio a Roma, all’altezza di via Cristoforo Colombo, siamo dovuti intervenire per la rilevazione di un incidente stradale in cui era coinvolto un monopattino, con esiti purtroppo mortali: questo riporta alla ribalta il problema della sicurezza nella circolazione dei monopattini. Sappiamo bene che la presenza in un panorama di circolazione caratterizzato dalla presenza di veicoli molto più potenti con sistemi di protezione ben più efficaci ed efficienti rende sicuramente la presenza di monopattini quantomeno poco  armonioso con la restante flotta; ed anche le norme introdotte dalla legge 156/ 2021, a conversione del decreto legge 121, per quanto vadano in direzione di una maggiore sicurezza della circolazione di tali veicoli, non sono da sole sufficienti a garantire un livello di sicurezza efficace. Conosciamo le norme: in realtà, i monopattini potrebbero circolare a velocità non superiore ai sei km all'interno delle aree pedonali e non superiore ai venti nelle restanti aree nelle quali è comunque consentita la circolazione, limitata a corsie e piste ciclabili o ai percorsi ciclopedonali o comunque dove sia consentita in ambito urbano e sulle strade urbane la circolazione dei velocipedi. È ovvio che non non è consentito ai monopattini circolare in aree dove comunque non è permessa la circolazione di velocipedi e comunque in ogni caso non al di fuori dell'ambito urbano. Però sappiamo bene che tutto questo solitamente accade e quindi la situazione di pericolo non è azzerata dalle nuove norme, che comunque vanno nella direzione di garantire una massima sicurezza della circolazione.  Peraltro l’opinione prevalente, non da me condivisa, prevede che i monopattini possano circolare anche su strade extraurbane ove sia consentita la circolazione con velocipedi».

Massimo Ancillotti
Massimo Ancillotti

Altro aspetto delicato, quello dell’obbligo del casco per i minorenni: qual è la sua posizione in merito?

«La norma ha stabilito un obbligo solo laddove il conducente del monopattino sia una persona che ancora non ha raggiunto la maggiore età: ho sempre avuto perplessità su regole che valutano una protezione di un aspetto fisico in ragione dell'età. Non vedo che differenza ci possa essere se a cadere in terra sia un diciannovenne o un diciassettenne: credo piuttosto nella necessità di garantire un'adeguata protezione in entrambi i casi».

E per la velocità del monopattino, come potrà comportarsi la Polizia Locale?

«Purtroppo le tecniche per accertare la velocità e il superamento del limite sono le stesse che di solito utilizziamo per l'accertamento su altri veicoli, quindi misuratore di velocità o controllo dei pedaggi autostradali, che ovviamente nel caso dei velocipedi non sono assolutamente ipotizzabili; né allo stesso modo è pensabile l’utilizzo del cronotachigrafo; quindi, l'unico sistema di controllo è il misuratore di velocità o, nel caso si dovessero svolgere indagini relative  ad una velocità superiore al limite, dovremmo utilizzare appunto analisi tecniche che ovviamente vanno oltre le possibilità degli organi di Polizia stradale su strada». 

Sembra di capire che esistano ancora diverse criticità per arrivare ad una gestione lineare e serena della mobilità elettrica leggera in ambito urbano: Presidente Paci, quali sono i suggerimenti di ANVU per migliorare la situazione?

«Già lo scorso luglio come Anvu - ci dice Silvana Paci - abbiamo iniziato il lavoro di sensibilizzazione in sede alla Nona Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni della Camera dei Deputati, al fine di adeguare conformemente alla crescita esponenziale dell'utilizzo della micromobilità elettrica, le norme della proposta di legge, per una regolamentazione idonea ai nuovi strumenti di mobilità sostenibile. Dalla velocità massima consentita alla circolazione solo in aree e strade definite, dalle problematiche dell'abbandono incontrollato degli stessi relativamente allo sharing, alla pericolosità della circolazione di tali mezzi per i pedoni e non vedenti.

Silvana Paci
Silvana Paci

Inoltre, alla stessa Commissione abbiamo chiesto non solo che l'obbligo di assicurazione interessasse sia i "veicoli" a noleggio che quelli ad uso privato, ma anche uno strumento identificativo per tali mezzi, proprio per dare la possibilità alla Polizia Locale  di svolgere in piena regolarità le attività di accertamento necessarie, sia nel caso di gravi infrazioni alle norme del Codice della Strada, sia in caso di incidenti. Come Anvu auspichiamo che si possa ritornare quanto prima ad aggiornare la materia al fine di garantire con una più precipua disciplina, la sicurezza della circolazione di tali nuovi strumenti di mobilità elettrica».

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