Mondiale Rallycross. Uno-Due Ravvicinato: Ekstrom (Audi) vince anche in Belgio

Mondiale Rallycross. Uno-Due Ravvicinato: Ekstrom (Audi) vince anche in Belgio
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Lo svedese vincitore di Hockenheim porta la Audi S1 RX del suo Team EKS al successo di Mettet, spettacolare terza prova del Mondiale WRX di scena in Belgio. Podio di lusso con Loeb al secondo posto e Solberg al terzo
16 maggio 2016

Mettet, 15 Maggio. Parola di giovane marmotta: questo è l’anno in cui il Mondiale WRX fa il grande salto di qualità. Ma non lo ha già fatto subito il primo anno, quello della promozione da Europeo a Campionato del Mondo, e non ne ha fatto un altro l’anno scorso? Sì, ma ne farà uno vistoso anche quest’anno! Il Mondiale WRX ha avuto in due anni due costanti: un solo Campione del Mondo, per due stagioni consecutive Petter Solberg, e un crescendo inarrestabile. Eppure il Rallycross declinato a Mondiale non è diverso dalla disciplina delle origini, e non è diversa l’attesa di spettacolarità che ne caratterizza le gare.

Di nuovo, c’è un programma di affermazione molto serio, basato sull’impatto mediatico caratteristico della disciplina, e anche questa non è una novità perché anche la storia delle origini è passata attraverso un forte credo televisivo, e una serie di affinamenti successivi e continui, tali per cui ogni aspetto del Campionato e degli eventi che lo compongono è ad un tempo al top e migliorabile. Le gare sono sempre più spettacolari, emotivamente forti, e quella caratteristica “ruvidezza” del confronto sportello contro sportello, frutto della tecnica di guida sopraffina degli attori, è addolcita e resa interessante dalla sportiva gentilezza che regna sull’asfalto e nel paddock. È un savoir faire che viene anche da un’”educazione” precisa e intransigente, ma questo non rende meno apprezzabile il risultato. Ancora una volta viene da dispiacersi per l’uscita di scena di Franciacorta e all’occasione persa. 

Il podio di Mettet: Ekstroem, Loeb,Solberg
Il podio di Mettet: Ekstroem, Loeb,Solberg
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Il RallyCross, insomma, cresce. Dopo il Portogallo e la Germania di Hockenheim è la volta del Belgio, sede della terza prova del Mondiale. La ospita Mettet, che è ed è stata un’oasi di motorsport e di spettacolo motoristico in tutte le sue salse, dal Motocross al Supermotard, su quel circuito Jules Tacheny, 1.200 metri di asfalto e terra che nelle due precedenti edizioni del RallyCross del Belgio è stato favorevole a Tomas “Topi” Heikkinen.

Ma dicevamo del salto di qualità, e di certo il passo più lungo lo ha fatto, allo stato attuale delle cose, Mattias Ekstrom, che si manifesta dal Belgio come l’uomo nuovo del Rallycross Mondiale e il Pilota da battere. Lo svedese, che porta in gara nel Mondiale le Audi S1 con le motorizzazioni ufficiali assegnate al suo Team EKS, ha stravinto anche in Belgio, confermando così con la stessa veemente autorità il trend inaugurato una settimana prima in Germania.

Non che Ekstrom non abbia avuto avversari in grado di sottrargli il ruolo di primattore, ma il Rallycross di oggi, e di sempre, è una specialità in cui tutto accade in fretta, spesso nello spazio di pochi centimetri e di una manciata di centesimi di secondo. Vincere una volta, quindi, può ancora essere un fatto legato ad una particolare circostanza, ma ottenere una seconda vittoria consecutivamente, nel giro di una settimana e con assoluta costanza di risultati sull’arco del week end, diventa un segno “premonitore” importante. 

Fino ad oggi, infatti, imprese di questo genere avevano avuto per protagonisti Petter Solberg e i Piloti Peugeot, Davy Jeanney e Timmy Hansen, così oggi che Ekstrom vince due Rallycross consecutivi e passa al comando della graduatoria provvisoria del Mondiale, si deve gridare al fatto nuovo, a una sorta di nuova era.

Ekstrom non si è fatto pregare. È sceso in pista il sabato pomeriggio e, fino alla finalissima di ventiquattro ore dopo, non ha lasciato granché agli avversari. Secondo nella prima sessione di qualificazione, alle spalle del “promettente” Sébastien Loeb, Ekstrom ha vinto le successive Heat 2 e 3, e solo nell’ultima sessione, vinta da Solberg, si è concesso di amministrare il risultato.

Quindi con lo stesso esito della prima manche di qualifica, ovvero vincendo davanti a Loeb, Ekstrom si è imposto anche nella prima semifinale e nella finalissima. Con il doppio successo di Hockenheim e Mettet, inoltre, Ekstrom muove decisamente la classifica del Mondiale, naturalmente in suo favore. 

suona stonato che una Peugeot, forte della grande crescita della scorsa stagione e dell’arrivo del “mito” Loeb, non sia ancora riuscita a portare a casa una vittoria.

Fa un certo effetto vedere Solberg scalare di una piazza e lasciare la leadership conquistata in Portogallo al temine del Rallycross inaugurale della stagione, così come suona stonato che una Peugeot, forte della grande crescita della scorsa stagione e dell’arrivo del “mito” Loeb, non sia ancora riuscita a portare a casa una vittoria. Ma suppongo che non ci sia da allarmarsi, non ancora almeno. Sia Solberg che le Peugeot hanno dimostrato di avere la velocità e di non aver perso competitività. Solberg ha pur vinto una manche di qualificazione in Belgio e, sebbene disturbato da Marklund, ha chiuso comunque sul podio della finalissima. Per quanto riguarda le Peugeot, il secondo posto di Loeb, costantemente al vertice sull’intera evoluzione della gara, deve essere preso come una “proposta di successo” per l’immediato futuro, e la “scomparsa” di Timmy Hansen dalla finale è dovuta ad un errore del Pilota, protagonista di una falsa partenza e alla conseguente condanna al doppio Joker Lap più lungo. In ogni caso, oltre al secondo posto di Loeb, la macchina riceve il premio di consolazione del successo di Kevin Hansen nella prima dell’Europeo delle Supercar.

Certo, se Ekstrom va forte, c’è da riconoscere anche che la Audi S1 RX va fortissimo, e una macchina così competitiva consente al Pilota di muoversi con evidente autorità in mezzo ad una battaglia che resta comunque molto aperta e serrata.

Per questo non ci sarebbe da stupirsi se, già dal prossimo appuntamento con il Mondiale, il 27 maggio al tempio di Lidden Hill in Inghilterra, le carte dovessero rimescolarsi ancora. Magari con il ritorno di Solberg, con la rottura del ghiaccio stagionale delle Peugeot, con l’exploit “inevitabile” di Loeb. O magari con il risveglio di Doran o di Tymerzianov, gente in gamba, in buona evidenza a Hockenheim e a Mettet, ma che non riesce ancora a farsi riconoscere completamente. 

Di sicuro il Mondiale RallyCross continua a farsi “notare” per la spettacolarità degli eventi, per lo spessore tecnico e agonistico espresso da Case, Team e Piloti.

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