Mondiale Raid. Barreda (Honda) e Al-Attyiah (Mini) vincono in Qatar

Mondiale Raid. Barreda (Honda) e Al-Attyiah (Mini) vincono in Qatar
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Raddoppio del Team HRC, che vince in Qatar il Sealine Cross-Country Rally con Joan Barreda. Coma ancora secondo, Gonçalves solo 5°. Il Mondiale diventa interessante, ma pochi iscritti ne deformano l’immagine | <i>P. Batini</i>
26 aprile 2014

Doha, 25 Aprile. Dopo Paulo Gonçalves ad Abu Dhabi, adesso è la volta di Joan Barreda in Qatar. Gli altri parametri di base o non cambiano o sono stravolti. Una Honda del Team HRC, infatti, vince ancora, Marc Coma è ancora una volta secondo, e il Campione del Mondo Paulo Gonçalves, invece, scende dal primo posto di Abu Dhabi al quinto del Qatar, non sufficiente al portoghese per conservare la leadership del Mondiale che passa nelle mani del compagno di Squadra.

Distanze ravvicinate

In compenso, Barreda, Coma e Gonçalves, in testa alla classifica provvisoria del Campionato del Mondo dopo due prove, sono a distanza ravvicinatissima, rispettivamente con 35, 34 e 31 punti, e contribuiscono a rendere molto interessante la lotta per il Mondiale, peraltro mortificata dal numero davvero esiguo, solo 18 tra Moto e Quad e 22 Auto, dei partenti registrati dal Rally in Qatar.

Nella gara delle Auto cavalcata solitaria dell’”Olimpionico” Nasser Al-Attyiah . Il Principe ”autoctono”, di nuovo alla guida di una Mini All4 Racing, sottrae il raddoppio al russo Vladimir Vasilyev, primo ad Abu Dhabi, che deve accontentarsi del secondo posto pur conservando la leadership provvisoria. Sul podio di Doha anche l’equipaggio composto da Marek Dabrowski e Jacek Czachor, due polacchi che andavano forte quando correvano in moto e che si sono rivelati da subito molto competitivi anche con le auto.

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Il Mondiale Cross-Country Rally, iniziato per le moto negli Emirati con l’Abu Dhabi Desert Challenge, si trasferisce non lontano in Qatar per disputare la seconda prova per le moto e la quarta della Coppa del Mondo Auto dopo la Baja Russa nelle Foreste del Nord e l’Italian Baja

Il Mondiale

Il Mondiale Cross-Country Rally, iniziato per le moto negli Emirati con l’Abu Dhabi Desert Challenge, si trasferisce non lontano in Qatar per disputare la seconda prova per le moto e la quarta della Coppa del Mondo Auto dopo la Baja Russa nelle Foreste del Nord e l’Italian Baja. Entrambe le categorie si riuniranno in occasione del prossimo appuntamento in Egitto, il Pharaons International Cross-Country Rally in programma dal 18 maggio.

Cinque tappe e altrettante PS

Cinque tappe, meno di duemila chilometri in totale, sebbene per oltre il 90% cronometrati in cinque Prove Speciali, più il prologo spettacolo del Circuito di Losail. Per essere una gara del deserto, il Sealine può considerarsi un Rally “corto”, e per questo motivo piuttosto enigmatico e “nervoso” sotto il profilo agonistico.

Largamente influenzato dai piccoli e grandi colpi di scena, il Rally è caratterizzato da una navigazione “labirintica”, talvolta illogica in un deserto sostanzialmente poco esteso e che obbliga a “zigzagare” tornando spesso sugli stessi terreni. Piccoli, ma importanti, in questo caso, colpi di scena. A partire dall’errore di navigazione commesso da Paulo Gonçalves nel corso della prima tappa, che ha aperto il Rally ad uno scenario molto diverso da quello che ci si poteva immaginare.

Se il portoghese, infatti, giocava la difficile carta del leader concessagli dall’aver vinto la prova di apertura di quest’anno, lo spagnolo Marc Coma, vincitore delle ultime due edizioni del Rally, ha immediatamente perso il riferimento tattico della sua gara. Non era, infatti, Joan Barreda, partito nel Mondiale senza alcun obiettivo a lungo termine, l’avversario da battere nel programma tattico del vincitore dell’ultima Dakar, e il tempo perso nella prima tappa di un Rally così corto si è rivelato fatale.

Con cinque tappe a disposizione e la prima già “andata” a causa dell’errore di Gonçalves, il Rally è diventato un affare personale tra Barreda e Coma, con il primo subito in fuga e quest’ultimo ben presto nel ruolo di inseguitore

Il face-off tra Barreda e Coma

Con cinque tappe a disposizione e la prima già “andata” a causa dell’errore di Gonçalves, il Rally è diventato un affare personale tra Barreda e Coma, con il primo subito in fuga e quest’ultimo ben presto nel ruolo di inseguitore. Non bastasse, Coma ha trovato in Barreda, e noi anche, un Pilota trasformato, diremmo quasi “sconosciuto”, capace cioè di gestire “assennatamente” la sua corsa dall’inizio alla fine. Questo è forse il senso più importante della nuova vittoria di Joan Barreda, e il migliore riscontro per i suoi “investitori” del Team HRC.

Giova ricordare, a questo proposito, che il giovane fuoriclasse catalano non vinceva un Rally dal 2012, anno in cui ottenne la sua prima vittoria al Pharaons Rally. La tendenza ad avventurarsi in imprese solitarie e impossibili, caratteristica del Barreda “giovane”, si fa da parte, e il “saggio “ Joan dimostra di saper interpretare alla perfezione l’intera gara e il gioco tattico del “trenino”, intrappolando così inesorabilmente il pur più esperto avversario.

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Cinque tappe, meno di duemila chilometri in totale, sebbene per oltre il 90% cronometrati in cinque Prove Speciali, più il prologo spettacolo del Circuito di Losail

 

Subito fuori gioco Ruben Faria e Sam Sunderland, e indietro Jordi Viladoms, ben presto Coma si è trovato da solo contro una Squadra, il team Honda, che invece ha mandato avanti a turno i suoi Assi, conquistando alla fine, oltre alla vittoria assoluta, anche quattro successi parziali con Barreda, due, Gonçalves e Helder Rodrigues, molto regolare e anch’esso sul podio finale del Sealine. Per la riconfigurata formazione disegnata in Giappone, Italia e Germania, è un altro bel passo avanti. Con quindici Piloti all’arrivo, non deve meravigliare che al settimo e ottavo posto si trovino due concorrenti con un Quad, rispettivamente Mohammed Abu-Issa e Rafal Sonik.

Il successo di Nasser Al-Attyiah tra le auto è ancora più chiaro ed eclatante. Il Pilota locale, in equipaggio con il francese Mathieu Baumel, non ha lasciato scampo e spazio a nessuno degli avversari, conquistando le prime quattro tappe una dietro l’altra e incrementando progressivamente il vantaggio sugli inseguitori. Solo nel finale di gara Al-Attiyiah ha tirato i remi in barca, e lasciato vincere l’ultima tappa all’ottimo Pilota brasiliano Reinaldo Varela, su una Toyota della scuderia Overdrive insieme al navigatore Gustavo Gugelmin.

Niente da fare per il leader della Coppa del Mondo, Vladimir Vasilyev in coppia con Konstantin Zhiltsov ed anch’esso al volante di una Mini All4 Racing. Per il russo, un po’ come è successo nella gara delle moto, è stata determinante per il risultato finale la prima tappa, nella quale ha lasciato sulle intricate piste del Qatar tempo sufficiente per chiamarsi definitivamente fuori dalla corsa al successo. Per il Team X-Raid di Sven Quandt è il bis, con una “doppietta”, subito dopo la vittoria dell’equipaggio russo leader della Coppa del Mondo ad Abu Dhabi.

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