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Doha, 22 Aprile. Seconda prova del Campionato del Mondo FIM per le Moto, e terza della Coppa del Mondo FIA per le Auto, il Cross-Country Rally Mondiale supera anche la tappa del deserto del Qatar, con un buon numero di partecipanti in Auto, pochissimi, sembra un male “cronico”, motociclisti, cinque tappe e 1.500 chilometri di deserto reinterpretato in modo un po’ artificioso per creare una maggiore suspense di navigazione. Tutto sommato l’epilogo era abbastanza prevedibile. Hanno vinto, tra le moto uno dei tre Piloti più in forma e più a suo agio sui terreni desertici medio orientali, Sam Sunderland, e l’Equipaggio che è diventato il riferimento numero 1 per assiduità di partecipazioni, e di successi, nel firmamento delle Auto nella disciplina dei Rally Raid, Nasser Al Attiyah e Mathieu Baumel.
La gara delle moto prende subito il ritmo del trio del Gruppo KTM di turno in Qatar. Sam Sunderland, Pablo Quintanilla e Toby Price, vincitore della Dakar e della prima prova Mondiale di Abu Dhabi. Il più lesto e abile nella più difficile navigazione è Sunderland, che imposta una gara d’attacco ma… divertita come è nel carattere del simpatico inglese di stanza negli Emirati. Vince Quintanilla, cileno non meno simpatico, ma Price, che come dice il Rosso è… una Bestia, è in agguato e parte all’attacco il giorno successivo, si aggiudica la seconda tappa e passa agevolmente al comando. Si inizia anche con i colpi di scena. Per la prima volta da quando è impegnata nei Rally Raid, Laia Sanz, che occupava la ormai consueta posizione di “disturbo” tra i maschietti che aprono la pista, cade ed è costretta al ritiro. Rientra subito in Spagna per un check. Tutto a posto.
Sam Sunderland, KTM, vince il suo secondo Rally di Campionato del Mondo. Quintanilla è secondo, con tre successi parziali e un importante passo avanti nel Mondiale, e Helder Rodrigues porta la Yamaha al terzo posto
Nella bolgia dei saliscendi salgono Pierre-Alexandre Renet, Quintanilla e il boliviano Salvatierra. La terza tappa è quella cruciale. Toby Price cade e sbatte violentemente sulla colonna vertebrale. Una vertebra va fuori posto, Price si ritira e, mentre Sunderland vince e balza in testa al Rally, l’australiano, che ne ha già viste di cliniche, la prende dal lato buono sostenendo che a uno smacco e alla sofferenza deve sempre seguire una crescita e una nuova soddisfazione. La quarta tappa sarebbe favorevole a Quintanilla, ma il Chileno esagera e commette un grossolano errore di navigazione, e perde ogni chance di scavalcare Sunderland, che si avvia così ad affrontare la quinta e ultima tappa del Rally in una posizione invidiabilmente confortevole. Detto fatto, Quintanilla, Husqvarna, vince la tappa conclusiva ma Sam Sunderland, KTM, vince il suo secondo Rally di Campionato del Mondo. Quintanilla è secondo, con tre successi parziali e un importante passo avanti nel Mondiale, e Helder Rodrigues porta la Yamaha al terzo posto. Gara a senso unico tra i Quad. Ignacio Casale, Yamaha, vince tutto e condanna senza possibilità di appello il Campione del Mondo Rafal Sonik, Honda, al secondo posto.
Non meno sintetica e lapidaria è l’evoluzione del Rally delle Auto, basata sullo strapotere di Al Attiyah e di Mathieu Baumel, a sinistra e a destra nel cockpit dell’Hilux Toyota Overdrive Racing trasformato nel “contenitore” di un trinomio imbattibile. Dopo la vittoria del debutto, ecco anche lo schiacciante successo in Casa, è o non è il “Principe del Qatar”? Al Attiyah avrebbe anche potuto vincere tutte le tappe, e per come si è comportato nelle prime quattro, anche il pur bravo quasi compaesano Yazeed Al Rajhi, i due si sono scambiati il volante, Nasser sulla Toyota e Yazeed sulla Mini, non avrebbe potuto fare di più. Vittoria facile, ma si deve riconoscere che le Toyota sono ormai su un livello di competitività che, mistero Peugeot a parte, poiché le francesi non partecipano al Mondiale, lascia spazio a ben poche alternative. Forse un barlume di luce nel tunnel Mini si può intravedere, tuttavia, nel quinto posto di Jutta Kleinschmidt, in gara con il Buggy evoluzione del Team di Sven Quandt. Vinte le prime tappe, Nasser ha proseguito in scioltezza amministrando il vantaggio, e dal canto suo Al Rajhi, non avendo nel russo Vasilyev un avversario troppo pericoloso, ha deciso per il lato sicuro del Rally, accontentarsi del risultato più vicino.
La buona notizia è che figlio Pietro Cinotto, 10° assoluto, ha battuto padre Carlo Cinotto, vincendo la categoria T3 dominio della famiglia con i Polaris “Razzo” preparati da Extreme Plus.
Classifiche Finali Assolute
Auto.
1. Nasser Saleh Al-Attiyah (QAT)/Matthieu Baumel (FRA), Toyota Hilux Overdrive, 15hr 15min 51sec
2. Yazeed Al-Rajhi (SAU)/Timo Gottschalk (DEU), Mini All4 Racing, 15hr 27min 54sec
3. Vladimir Vasilyev (RUS)/Konstantin Zhiltsov (RUS) Mini All4 Racing, 16hr 27min 04sec
4. Yuriy Sazonov (KAZ)/Dmytro Tsyro (UKR) Hummer H3 Evolution VIII, 17hr 28min 42sec
5. Jutta Kleinschmidt (DEU)/Philipp Beier (DEU), X-raid CBRA, 17hr 50min 15sec
6. Marek Dabrowski (POL)/Jacek Czachor (POL), Toyota Hilux Overdrive, 18hr 35min 34sec
7. Ricardo Porém (POR)/Tom Colsoul (BEL), Mini All4 Racing, 18hr 41min 43sec
8. Hernan Garces (CHI)/Juan Pablo Latrach (CHI), Ford Ranger, 19hr 13min 24sec
9. Yasir Seaidan (SAU)/Sébastien Delaunay (FRA) Toyota Land Cruiser (T2), 20hr 13min 50sec
10. Pietro Cinotto (ITA)/Maurizio Dominella (ITA) Polaris RXR 1000 (T3), 23hr 22min 25sec
11. Carlo Cinotto (ITA)/Marco Amoletti (ITA), Polaris RXR 1000 (T3), 23hr 23min 26sec
Moto
1. Sam Sunderland (GBR) KTM 450 Rally, 19hr 14min 07sec
2. Pablo Quintanilla (CHI) Husqvarna 450 Rally, 19hr 23min 45sec
3. Helder Rodrigues (POR) Yamaha WR450, 19hr 44min 53sec
4. Juan Carlos Salvatierra (BOL) KTM 450 Replica, 20hr 08min 29sec
5. Pierre Alexander Renet (FRA), Husqvarna 450 Rally, 20hr 14min 34sec
6. Scott Britnell (AUS) Husqvarna FE450, 24hr 58min 16sec
7. José Corneo (CHI) KTM 450 Rally, 27hr 18min 33sec
8. Kurt Burroughs (GBR) KTM 450 Rally, 30hr 36min 27sec
Quad
1. Ignacio Casale (CHI) Yamaha Raptor 700 SE, 22hr 02min 08sec
2. Rafal Sonik (POL) Honda TRX 700, 22hr 33min 57sec