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Doha - Il Campionato del Mondo Cross-Country è appena iniziato ed è già combattuto su diversi fronti. Sul terreno, in questo caso il deserto del Qatar, a… tavolino con gli assenti impegnati al mercato Piloti, e sugli strilli della copertina del Rally in corso. Quest’anno, sull’onda degli esiti reali del Sardegna Rally Race, vanno di moda i record e la navigazione. Così fa il QMMF, l’ente organizzatore del Rally del Qatar, che sbandiera il record di partecipazione e una gara improntata alla difficoltà di navigazione.
Torna di moda la navigazione
In realtà gli iscritti sommano a 55 partenti (25 tra moto e quad e 30 tra auto e SSV), e quando si parla di navigazione, beh, non è certo un’originalità dire che in Sardegna si naviga davvero, e “naturalmente”, a causa della morfologia “burrascosa” del terreno e, che, tutt’al più, negli spazi infiniti del deserto la navigazione si deve costruirla, e non sempre a vantaggio dell’esito della corsa. In Qatar ci sarà più navigazione rispetto a quanto si è visto ad Abu Dhabi, e molte meno dune, ma ricordiamoci di cosa stiamo parlando. Bastava ricordare che in Qatar ci sono dune stupende che si tuffano nel mare, e valeva molto di più.
Cinque tappe, 1.780 chilometri e pochi trasferimenti, il complessivo arriva a 1.900, su terreni come detto molto meno sabbiosi rispetto ad Abu Dhabi e piste più dure e persino rocciose. Questo lo schema del Rally del Qatar. Le due giornate dedicate alle verifiche sono già andate, consumate all’interno del Circuito di Losail, e la prima tappa, duecento chilometri di Speciale, ha già i suoi vincitori.
Subito Coma e Al-Attiyah
Nessun colpo di scena, nessuna “stranezza”: Marc Coma ha vinto tra le Moto, KTM, e Nasser Al-Attiyah e Mathieu Baumel tra le auto, Mini. Il nuovo regolamento, che consente ai primi sei di scegliere l’ordine di partenza della tappa successiva, ha “tagliato” le manfrine di inizio Rally, e i concorrenti sono costretti a darci dentro sin dal primo chilometro. Non tutti sono d’accordo sulla strategia che ne consegue, ma intanto lo spettacolo del Rally ha guadagnato l’hilight della tappa d’avvio, solitamente più “calma”.
KTM ha schierato, oltre al centravanti Marc “Arena” Coma, le ali tornanti Jordi Viladoms e Sam Sunderland, e un “folto centrocampo”: Faria, Quintanilla, che ad Abu Dhabi si è spinto in avanti fino al podio, Walkner, Monleon e Al Balooshi. Honda si affida allo spagnolo Joan Barreda, che ha vinto l’edizione dello scorso anno, al portoghese Paulo Gonçalves e al cileno Jeremias Israel, che fa il suo debutto stagionale in prima Squadra. Tra i Quad sarà, come ad Abu Dhabi, una sfida a due tra il polacco Sonik e Abuissa, che gioca in casa. Italiani, zero.
Nani Roma: addio Michel
Tra le auto Al-Attiyah, la cui discutibile squalifica di Abu Dhabi è ancora tra le pile di scartoffie del tribunale sportivo, dovrà vedersela, in Casa Mini e per prima cosa, con il ritorno di Nani Roma che, dopo il “pensionamento” del glorioso Michel Perin, porta al debutto il navigatore spagnolo Alex Haro. Ma naturalmente gli avversari forti non mancano. Sempre con una Mini ci sono l’immancabile russo Vasilyev e l’olandese Vasn Loon, e la non meno lunga lista di Toyota comprende, tra gli altri, il forte saudita Al-Rajhi, il polacco Dabrowski e il brasiliano Varela.
Rimandata l’inaugurazione di stagione per i Piloti freschi di un nuovo contratto, vedi Laia Sanz, Helder Rodrigues e Joan Pedrero, o per quelli ancora in attesa di comunicarne i contenuti definitivi. Allora “Bottu” e Farres, ci decidiamo a “svelare” i vostri programmi?