Mondiale Cross Country, Abu Dhabi. E infatti: Coma (KTM) e Al Attiyah (Mini)

Mondiale Cross Country, Abu Dhabi. E infatti: Coma (KTM) e Al Attiyah (Mini)
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Un tempesta di sabbia induce gli organizzatori a neutralizzare l’ultima tappa dell’Abu Dhabi Desert Challenge. La classifica è così congelata sul risultato della quarta. Marc Coma (KTM) e il “Principe del Qatar” non perdonano! | <i>P. Batini</i>
2 aprile 2015

Abu Dhabi - L’ultima tappa dell'Abu Dhabi Desert Challenge viene neutralizzata a causa di una forte tempesta di sabbia, che inibisce il volo degli elicotteri facendo venir meno una delle condizione basilare della sicurezza dei Rally-Raid. Il risultato finale della Prova del Mondiale Cross-Country Rally diventa, quindi, quello formalizzato al termine della quarta e penultima trappa. 

Coma e Al-Attiyah: due conferme

Marc Coma vince per l’ottava volta il Desert Challenge degli Emirati, prima a Dubai e da qualche anno disputato a Abu Dhabi. Dal 2009, quando il Challenge si è spostato a Dubai, Coma ha vinto ininterrottamente per cinque volte, e solo lo scorso anno, all’ultima tappa, il fluire del suo record è stato fermato dalla vittoria di Paulo Gonçalves. La corsa all’interminabile record del fuoriclasse catalano può così riprendere. Per Nasser Saleh Al-Attiyah, invece, si tratta solo della seconda affermazione. Nel 2008, il “Principe” aveva vinto con una BMW X3 in compagnia di Tina Thorner, quest’anno il secondo successo è arrivato con l’evoluzione della specie, la Mini All4 Racing di X-raid, ma con un equipaggio che, oltre a Al-Attiyah, conta anche sul contributo sempre evidentemente essenziale dell’ormai inseparabile, bravissimo navigatore francese Mathieu Baumel

 

In entrambi i casi, ovvero per Coma e Al-Attiyah, il vincitore del Abu Dhabi Desert Challenge coincide perfettamente con gli “azzardi” dei pronostici e con i vincitori dell’ultima Dakar. Marc e Nasser dimostrano così, in un continuum di risultati che lascia ben poco spazio ai dubbi, di affrontare il Mondiale Cross-Country Rally 2015 non solo con le stesse ambizioni, ma anche con le stesse credenziali. In un crescendo di difficoltà, dettate dalle condizioni intrinseche del Rally dell‘Emirato e dall’inarrestabile salita della colonna di mercurio, le sabbie arroventate dell’edizione numero venticinque della “classica” del deserto hanno ospitato una corsa scandita dai colpi di scena. 

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Ancora sfortuna per Joan Barreda

Moto: quanti ritiri!

A farne le spese Moto e Auto fermate dagli imprevisti e dalla durezza della prima Prova del deserto della stagione. Tra le Moto, per esempio, stop forzati per quelle di Barreda e del campione in carica, Gonçalves, che di fatto hanno ridotto alla sola buona prestazione del debuttante Ricky Brabec, 5°, la pressione del Team Honda HRC, o delle KTM di Walkner e Monleon. Tra le auto, vanificati gli sforzi dello sceicco di Abu Dhabi Al Qassimi, del brasiliano Varela, e del saudita Al Rajhi, tutti con una Toyota Overdrive.


L’ennesima vittoria di Marc Coma sopraggiunge al termine di una gara ineccepibile, nella quale il Campione di Avià ha saputo meglio degli altri adattarsi alle condizioni della gara (con l’aiuto anche una specifica preparazione sul terreno) e dei nuovi regolamenti introdotti dalla FIM. Quest’anno, infatti, i primi sei classificati di ogni tappa hanno il diritto di scelta della posizione di partenza della frazione successiva. Il Rally diventa così più spettacolare e combattuto, e vengono ridotti gli effetti soporiferi della tattica del “trenino”.

Coma, contrariamente alle sue abitudini tattiche, è partito immediatamente a fondo

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Podio tutto arancione

Così Coma, contrariamente alle sue abitudini tattiche, è partito immediatamente a fondo, ha vinto la prima Tappa e, forte di un vantaggio solido, ha iniziato a gestire impeccabilmente la sua corsa. Nella seconda tappa, con partenza in linea, la sua destrezza tattica ne ha sublimato gli effetti, ma c’è da dire che già dalla prima tappa l’avversario numero 1 dello spagnolo, il connazionale Barreda,  era stato fermato da un problema elettrico, e che nel finale un imprevisto analogo ha colpito anche la Honda di Gonçalves, unico Pilota apparso in grado di seguire le traiettorie vincenti di Coma.

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Mathieu Baumel, il collaudato compagno di squadra di Nasser Al-Attiyah

 

Alle spalle del vincitore della Dakar, quindi, salgono sul podio le KTM di Sam Sunderland, il Pilota inglese di stanza negli Emirati che più volte è stato vicinissimo alla vittoria nel Rally di Casa, e del sorprendente cileno Pablo Quintanilla che, già quarto alla Dakar, è stato promosso quest’anno a guida ufficiale nel Team satellite KTM Warsaw, ed ha ottenuto al debutto un risultato davvero eccellente. 

Auto: il Principe ha fatto il vuoto

Più “lineare” la gara delle auto, vissuta sull’exploit iniziale della Nissan di Al Helei ma poi passata saldamente nelle mani dell’equipaggio Mini Al Attiyah-Baumel. Con due vittorie di tappa e un controllo perfetto nelle altre due, Al-Attiyah ha staccato di quasi venti minuti l’equipaggio dei russi Vasilyev e Zhiltsov, e di oltre 40 gli olandesi Van Loon e Rosegaar, entrambi ancora con una macchina X-raid. Gli unici equipaggi italiani all’Abu Dhabi Desert Challenge erano entrambi in gara con un Polaris RZR. “Checco” Tonetti, insieme a Jean-Michel Polato, ha concluso al 22° posto, Pietro e Alessandro Fogliani, padre e figlio, si sono fermati durante la quarta tappa ma, in virtù dell’annullamento dell’ultima speciale, restano in classifica. Adesso, con calma, il Mondiale Cross-Country Rally si sposta non lontano, in Qatar dove, dal 20 al 24 aprile, va in scena il Sealine Rally.

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