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La mobilità è un concetto non per forza legato alla forza delle gambe o alla propulsione garantita da un motore applicato a quattro ruote: anzi, il concetto va ampliato fino a coinvolgere tutti colore che, per malattia o incidenti, non hanno le possibilità di movimento normalmente proprie dei normodotati.
A tale proposito, arriva la notizia dell’assegnazione del premio “Mobility Unlimited Challenge“, ideato dalla Toyota Mobility Foundation, in partnership con Nesta Challenges: una sfida triennale che ha visto innovatori da ogni parte del mondo proporre tecnologie rivoluzionarie per migliorare le vite di persone affette da paralisi degli arti inferiori.
Il montepremi totale, da ben quattro milioni di dollari, è stato assegnato nel corso di un evento virtuale: allo scozzese Phoenix Instinct, risultato vincitore assoluto, è andato il primo premio da un milione di dollari per sviluppare ulteriormente la propria sedia a rotelle intelligente ultraleggera in fibra di carbonio, portarla sul mercato e infine trasformare milioni di vite nella comunità dei disabili verso un orizzonte di vita migliore.
La sedia “Phoenix i“ utilizza sistemi intelligenti per regolare automaticamente il centro di gravità, rendendo il telaio ultreleggero in fibra di carbonio molto stabile e più facile da manovrare; “Phoenix i“ impiega servo-motori sulle ruote anteriori per ridurre vibrazioni dolorose e minimizzare lo stress per l’utente, mentre il sistema di frenata intelligente assistita motorizzato capisce automaticamente quando l’utente sta andando in discesa e si autoregola per gestire al meglio questa fase dinamica.
«Vincere la sfida Toyota Mobility Unlimited Challenge - ha detto Andrew Slorance di Phoenix Instinct - rappresenta un fatto incredibile per Phoenix Instinct e per gli utenti di sedie a rotelle. La sedia a rotelle come noi la conosciamo è rimasta ferma dal punto di vista dell’evoluzione tecnologica per decenni. Il finanziamento ricevuto attraverso la Challenge ci ha permesso di provare che la tecnologia smart consente di ottenere una sedia a rotelle più facile da usare e più sicura, con il potenziale per una serie di nuove funzioni. Con il denaro del premio possiamo ora progredire con questo progetto e portare ai consumatori la sedia “Phoenix i“».
Al premio hanno partecipato ben ottanta team in rappresentanza di quasi trenta nazioni: tra i finalisti selezionati dalla giuria composta da esperti dell’HERL (Human Engineering Research Laboratories) dell’Università di Pittsburgh in collaborazione con Toyota che riceveranno un contributo alla ricerca ci sono progetti provenienti da USA, Giappone, Inghilterra ed Italia, con dispositivi che vanno da un esoscheletro ibrido su ruote a una flotta di dispositivi elettrici semi-autonomi per assistere gli utenti di sedie a rotelle manuali quando sono in movimento.
Il progetto italiano, denominato Wheem-i, è stato presentato dall’Italdesign: è un dispositivo elettrico semiautonomo wheel-on che fornisce servizio di mobilità in condivisione per gli utenti di sedia a rotelle; il suo utilizzo principale per la micromobilità, è utilizzabile su diverse superfici.
«L’intera competizione - ha commentato Ryan Klem, Direttore dei Programmi per Toyota Mobility Foundation - ha costituito un viaggio arricchente per ognuno, unendo gli sforzi di esperti, mentori, avvocati e altri per investire sui cinque finalisti affinché sviluppassero i propri dispositivi e li portassero nelle vite di persone che ne hanno bisogno. Crediamo che questa Challenge risulterà in enormi miglioramenti nella tecnologia assistiva e siamo estremamente orgogliosi di quello che tutti i team sono stati in grado di realizzare».