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La nostra Capitale è la peggiore d'Europa in tema di qualità della mobilità: a confermarlo è uno studio dell'istituto tedesco Wuppertal Institut commissionato da Greenpeace, che ha stilato una classifica sulla qualità della mobilità tra 13 città più grandi d'Europa nella quale Roma occupa l'ultima posizione dietro a Copenaghen, Amsterdam, Oslo, Zurigo, Vienna, Madrid, Parigi, Bruxelles, Budapest, Berlino, Londra e Mosca.
Gli studiosi tedeschi hanno preso in considerazione i parametri efficienza del trasporto pubblico, mobilità attiva dei cittadini (pedonale e ciclistica), sicurezza stradale, qualità dell’aria e politiche di incentivazione della mobilità sostenibile.
La classifica generale vede al primo posto Copenaghen, seguita da Amsterdam, Oslo e Zurigo. Le città maggiormente dipendenti dall’automobile privata hanno ottenuto punteggi più bassi. Tra queste la peggiore è come detto Roma, che però non è risultata la peggiore quanto a trasporto pubblico e qualità dell'aria, con l'ottavo posto in classifica, pur rimanendo abbondantemente sotto la media delle migliori.
Per quanto riguarda i mezzi pubblici, autobus, tram e metro coprono il 29% degli spostamenti in città, con una capacità di circa 935 milioni di passeggeri l’anno, ovvero, circa 325 viaggi pro capite per i romani ogni anno.
«Le infrastrutture viarie largamente dedicate alle auto e politiche troppo deboli di disincentivo all’uso del mezzo privato consegnano i romani alla mobilità privata. A una scarsa propensione all’utilizzo del mezzo pubblico contribuisce anche un utilizzo intenso dei mezzi motorizzati a due ruote (utilizzati per il 15% degli spostamenti), più flessibili e versatili nel contesto di un sistema urbanistico piuttosto caotico», scrivono gli studiosi tedeschi.
Come qualità dell'aria, Roma non è la peggiore e si colloca alla pari con alla pari con Londra, Berlino e Budapest. La media annua di concentrazione di biossido di azoto (NO2) eccede i limiti di legge, mentre i valori di PM 10 e PM 2.5 sono nei limiti posti dalle normative.
Tuttavia, «L’aria di Roma va classificata come insalubre in relazione a tutti i 3 gli inquinanti qui considerati» e, aggiunge lo studio, «La qualità dell’aria può avere impatti non solo di tipo sanitario sulla popolazione esposta, ma anche sul patrimonio architettonico storico e artistico, che rappresenta un asset economico essenziale per la città».
Pesantemente negativi invece i giudizi su sicurezza stradale, mobility management e mobilità attiva. Circa il numero di incidenti, emerge una interessante correlazione tra numero di pedoni e ciclisti circolanti e sinistri. Secondo i ricercatori del Wuppertal Institut, «nelle città in cui ci si sposta di più in bicicletta e a piedi, il numero delle morti in strada diminuisce fortemente; ugualmente, dove si usa di più la bicicletta, il numero degli incidenti che coinvolgono i ciclisti diminuisce enormemente». Questo perché o gli automobilisti o i conducenti di scooter e moto percepiscono una maggiore presenza di ciclisti e pedoni sulle strade, per reazione guideranno con maggiore prudenza e attenzione, rallentando la velocità.
Roma ha però il più alto tasso di impiego dell’auto privata e il più basso tasso di impiego della bicicletta. La Capitale si classifica infatti dodicesima in termini di mobilità attiva. Vuol dire che la popolazione cittadina cammina poco e si sposta poco in bicicletta. Queste due opzioni rappresentano insieme circa il 7% degli spostamenti in città.
Roma si classifica ultima anche in termini di mobility management, ovvero di politiche volte alla mobilità sostenibile. Il costo del parcheggio a Roma è più economico di un biglietto dell’autobus, un aspetto che contribuisce al congestionamento del traffico. Il suggerimento degli esperti è quello di creare ZTL con divieti di ingresso permanenti, incrementare i sistemi di car sharing, che allo stato attuale conta una disponibilità di una sola vettura per kmq e l'adozione di un Piano di Azione per l’Energia Sostenibile che è comunque in fase di elaborazione dall’attuale giunta Raggi.