Mobilità elettrica: in Italia si spende poco (e forse male)

Mobilità elettrica: in Italia si spende poco (e forse male)
Pubblicità
Dei 50 milioni di euro stanziati, meno del 10% utilizzati: è il dato poco confortante fornito dal Ministero di Infrastrutture e Trasporti.
30 gennaio 2017

Tra le forme di mobilità, quella elettrica resta la Cenerentola italiana: l’ennesima conferma di una situazione palpabile e poco lusinghiera è venuta in occasione di una risposta ufficiale fornita dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, sollecitata da un’interrogazione parlamentare da parte di Ermete Realacci, deputato del PD, presidente della Commissione Ambiente della Camera e presidente onorario di Legambiente.

La richiesta di Realacci era stata in qualche modo anticipata dal rilievo della Corte dei Conti, che nei giorni scorsi aveva rilevato come dei 50 milioni di euro stanziati nel periodo 2013/2015 per favorire la diffusione di centraline per la ricarica dei veicoli elettrici, il MIT (Ministero Infrastrutture e Trasporti, competente sulla materia) ne avesse utilizzati all’incirca il 10%.

Il Ministero snocciola le sue cifre: ad oggi, in Italia risultano installati circa 3.700 punti di ricarica, tra pubblici e privati ma con accesso aperto al pubblico; a questi, entro quest’anno se ne aggiungeranno altri 700. Da rilevare come però siano solo 10 i punti di ricarica veloce e 48 quelli di tipo Tesla.

Il comune più rifornito è Firenze, con quasi 250 punti di ricarica (di cui parte per moto e ciclomotori); a Roma circa 200, quelli di Milano e hinterland arrivano a 120; a seguire troviamo Siena (48), Bari (52), Genova (20) e Trieste (18).

Numeri ancora insufficienti per far decollare davvero la mobilità elettrica: anzi, il ritardo infrastrutturale è tra gli elementi che maggiormente frenano lo sviluppo di un settore che rappresenta solo lo 0,1% dei veicoli immatricolati nel 2016, dato addirittura in calo rispetto al 2015.

Ben altre solo le cifre che la mobilità elettrica riporta in altri Paesi europei, come Norvegia, Francia e Germania.

Fino ad oggi il MIT ha sottoscritto Convenzioni per la realizzazione di 15 progetti su un totale di 19, finanziati nell’ambito del bando a favore delle regioni per il sovvenzionamento di reti di ricarica dedicate ai veicoli elettrici. “Circa l’erogazione della spesa - si legge nella risposta del Ministero all’interrogazione parlamentare - le relative modalità prevedono pagamenti a fronte di stati d’avanzamento. Quindi, anche in presenza di progetti avviati, come la quasi totalità di quelli per i quali è stata sottoscritta la convenzione, non risultano ancora effettuati pagamenti in mancanza dei presupposti richiesti dalle convenzioni”.

Naviga su Automoto.it senza pubblicità
1 euro al mese
Pubblicità