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Mitsubishi ha deciso di interrompere la produzione sullo stabilimento olandese in cui vengono assemblate la Colt e la Outlander, sia per via sia della debole domanda europea, che per gli standard obsoleti dell'impianto, che ha iniziato a operare nel 1991 grazie alla joint venture tra Mitsubishi e la svedese Volvo.
La società ha precisato che non vuole chiudere la fabbrica e discuterà con il governo olandese in merito a possibili opzioni come la vendita dello stabilimento perché continui a lavorare con tutti i suoi 1.500 dipendenti.
L'annuncio cade mentre è atteso in primavera l'avvio della produzione in Thailandia di una vettura di piccole dimensioni per i mercati globali, Giappone incluso.
Mitsubishi, che ha iniziato nel 2010 la produzione di SUV presso una joint venture in Russia con la francese Psa Peugeot-Citroen, aveva già chiuso nel 2008 una struttura in Australia, puntando a rafforzare la presenza nei mercati del sudest asiatico.
L' Europa si conferma come area strategica dove saranno esportati i modelli provenienti da Giappone e Thailandia. Il gruppo nipponico, nel fornire i dati trimestrali, ha stimato un utile netto in rialzo del 28%, a 20 miliardi di yen (circa 200 milioni di euro), nell'esercizio 2011/12 al 31 marzo, grazie alla crescita delle vendite in Asia e al taglio dei costi che hanno più che compensato il rialzo dello yen. Le previsioni aggiornate, tuttavia, restano circa la metà dei livelli attesi prima della crisi finanziaria.