Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Secondo appuntamento con la rubrica dedicata al 'dark side' degli anni più spaventosi della storia dei rally, con la Starion Gruppo B. Stavolta siamo volati in Giappone, casa appunto di Mitsubishi (e non solo) che per quanto riguarda i rally ha davvero poco da invidiare al resto del mondo, con 1 titolo costruttori, 4 piloti e 12 ori alla Parigi-Dakar, l'ultimo nel 2007.
La RallyArt, con base nel Regno Unito, era la divisione che si occupava della preparazione delle vetture da corsa per il mondiale rally e la storia che vi raccontiamo oggi ha come protagonista la piccola Starion. Si tratta di una coupé prodotta in serie, che convinse i vertici a tentare l'assalto al gruppo B. Il compito ricadde su Andrew Cowan, al quale fu affidanta la responsabilità di sviluppare una versione a quattro ruote motrici con 350 CV di potenza. Il team di Cowan annoverava ingegneri del calibro di Alan Wilkinson, che quanto a tecnica rallistica non era secondo a nessuno. Questo infatti aveva militato molti anni in Ford, nel dipartirmento Europeo di Toyota e anche in Audi Sport UK, dove era responsabile della preparazione della mitica Quattro.
Il suo lavoro era quello di progettare e sviluppare le specifiche meccaniche e le configurazioni da gara della Starion 4WD, che sarebbero servite per i 20 modelli che la casa avrebbe dovuto costruire per ottenere l'omologazione nel Gruppo B. In una prima fase, la Starion utilizzava una versione rivista del 2.0 L turbo con intercooler e sistema di iniezione controllato elettronicamente. Anche se, la casa aveva in programma di utilizzare una versione del Sirius (modello appartenente a una famiglia di 4 cilindri in linea, tra cui anche l'Astron, l'Orion e il Saturn) presentato al salone di Tokyo nel 1983, con l'obbiettivo di raggiungere i 350 CV.
Questo motore aveva una testa con 3 valvole per cilindro. due per l'ingresso, di cui una sempre operativa e l'altra controllata elettronicamente per entrare in funzione dai 2500 giri in poi. L'iniezione era gestita da un sistema Bosch EFI. La cosa interessante è che la potenza era trasferita alla stessa unità a 5 rapporti con doppio piatto della versione a trazione posteriore, ma rinforzata con elementi derivanti dalla Pajero. Questo rendeva necessaria la presenza di un secondo albero che inviasse nuovamente la trazione anche alle ruote anteriori.
Il progetto aveva caretteristiche molto semplici e contrastava la tendenza di creare corpi vettura molto rastremati con potenze spesso difficili da gestire. Purtroppo, l'auto, che portava in campo concetti molto innovativi, non raggiunse mai le aspettative a cui la casa aspirava per lei. Prese parte a aventi come il Milles Piste Rally nel 1984 e il rally Hong Kong - Pechino del 1986. L'omologazione ufficiale della Starion Gruppo B prevedeva l'ingresso della casa nel Lombard RAC rally nel novembre del 1986. Il progetto, in seguito, fu abbandonato per le modifiche nei regolamenti di questa categoria.