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In meno di sei mesi, il servizio di mobilità predisposto dal Comune e dalle società di taxi operanti nel territorio milanese, ha conquistato gli abitanti del capoluogo: sono oltre trentaduemila, infatti, i voucher utilizzati dallo scorso agosto a fine 2020, e secondo i dati raccolti dall’Assessorato alla Mobilità il loro impiego è trasversale, interessando diverse categorie di cittadini.
Il servizio, regolato su base mensile, ha registrato una crescita esponenziale: ad agosto sono stati richiesti 524 voucher, a settembre 2.537, a ottobre 3.171, a novembre 5.896 e a dicembre 28.197, segno che il servizio, è ormai largamente diffuso.
Fra le categorie aventi diritto, i buoni sono stati richiesti da utenti con più di 65 anni, da anziani e disabili fragili in carico alla direzione Politiche Sociali, da donne, persone con disabilità, farmacisti, medici, infermieri, operatori sanitari, minori e genitori, donne in gravidanza e persone sottoposte a terapie salvavita.
Il progetto prosegue anche nel 2021, con potenziale allargamento a Comuni limitrofi.
«Il bonus taxi ha una funzione importante - ha detto Marco Granelli, Assessore alla Mobilità - per questo lo stiamo riorganizzando secondo nuovi criteri definiti dal decreto nazionale. È già previsto un confronto con le categorie taxi cui seguirà una delibera di Giunta per la definizione del sistema. I numeri dicono che vi è stato un incremento progressivo e significativo, soprattutto a partire da novembre: con decine di migliaia di buoni erogati, è evidente che il bonus taxi ricopre una funzione importante, e quindi è importante continuare fino a giugno, quando sono spendibili le risorse nazionali».
Ma non sono tutte rose e fiori: «Non voglio certo arrogarmi il diritto di parlare a nome di tutti, ma sui buoni Taxi - commenta Emilio Boccalini, presidente di Taxiblu 02.4040, il più grande Radiotaxi di Milano - credo sia stato avviato nei mesi scorsi un primo percorso ma è chiaro che si deve dare continuità e magari migliorarsi. Nello specifico, ci piacerebbe che una platea più ampia oltre agli utenti già coinvolti ne avesse diritto: gli studenti e loro famiglie solo per citarne alcuni. Poi una modalità di richiesta e di erogazione più semplice invoglierebbe di più all’uso del taxi. Inoltre, non è così che si risolve il problema della mancanza di clienti: ci sono centinaia di migliaia di clienti in meno rispetto ad un anno fa e pensare di recuperare questo gap solo con i voucher-taxi è utopia, anche se è un modo per dare un minimo di continuità e di lavoro alle auto bianche e offrire al contempo un servizio ad un prezzo agevolato ad una parte importante di cittadini».