Milano: strade sempre più dissestate. La lettera aperta a Pisapia

Milano: strade sempre più dissestate. La lettera aperta a Pisapia
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Una lettera aperta al Sindaco Pisapia scritta da Marcello Pirovano chiede al Primo Cittadino di Milano di intervenire per migliorare la condizione delle strade del capoluogo milanese
6 ottobre 2014

A chi non è mai capitato, viaggiando sulle strade, di imbattersi in un fondo che non rasenta precisamente lo stato dell'arte? Succede molto spesso sulle strade italiane. Segnalazioni, reclami e richieste seguenti ad eventuali incidenti. Una situazione che si potrebbe evitare e per cui molte associazioni stanno da tempo combattendo. Una delle più recenti manifestazioni di questa volontà di cambiamento è palesata da una lettera aperta al Sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, scritta da Marcello Pirovano che riportiamo in calce:

Egr. Sig. Sindaco
Sono un semplice cittadino, ma anche un giornalista e segretario della "Compagnia dell'Automobile" che raggruppa una cinquantina di colleghi professionalmente impegnati sui temi della mobilità, della sicurezza e dell'ecologia in tutti i suoi aspetti. In queste vesti ormai da molto tempo segnalo all’Amministrazione Comunale le situazioni di degrado urbano, di pericolo e di assenza di quel minimo di manutenzione che deturpano la nostra città. E’ opera di collaborazione, per altro sollecitata (almeno a parole) dal Comune, nella quale non siamo certamente soli e altri volenterosi cittadini e Associazioni sono molto attivi. Ce lo conferma il dialogo sempre aperto con i nostri lettori, radio/telespettatori, frequentatori dei nostri siti, blog, pagine FB ecc.

Ci sarebbero quindi tutte le condizioni per un prezioso lavoro comune, utile alla città e a ridurre la distanza tra i cittadini e la politica e Dio sa se di questi tempi ce n'è bisogno. Dilaga invece la delusione e, se permette, lo sdegno, per i risultati del nostro impegno, per il dialogo promesso e mai effettivamente realizzato. Succede infatti che gran parte delle nostre segnalazioni (che indirizziamo con tanto di documentazione fotografica anche a Lei e agli Assessori interessati e spesso ripetendole più volte) non producano alcun intervento riparatore. Di più: spesso ci sentiamo dire di rivolgerci ad altre strutture comunali come PL, AMSA o ad altri responsabili per noi praticamente inaccessibili e comunque sempre "irresponsabili".

Molte volte siamo anche rimproverati di non essere abbastanza precisi, di non indicare esattamente il numero civico della via o della piazza dove si trova lo sconcio da eliminare. Le domande che tutti noi ci (e Le) poniamo allora non possono essere che queste: ma davvero Milano è un territorio così misterioso e sconosciuto ai suoi amministratori da richiedere una guida satellitare per individuare al millimetro il punto esatto di una via anche se questa è notissima e importante o non più lunga di 2/300 metri?

E, più in generale, come è mai possibile che questi amministratori e le relative strutture operative - vigili urbani, Consigli di Zona, Amsa, Atm, ecc - non vedano anche loro le schifezze che sono sotto gli occhi di tutti restandoci anche per mesi e mesi? Non gira nessuno in un ideale servizio di ronda per "controllare il territorio" e intervenire prima che certe situazioni incancreniscano e diventino più difficili e costose da risolvere? Mi creda, il più delle volte basterebbe un camioncino con un paio di uomini e Milano non darebbe di sé spettacoli indecorosi e di grande inefficienza.

Noi continueremo a dare il nostro contributo, ma grazie se vorrà darci qualche risposta. Meglio ancora se, con i suoi Assessori che giocano spesso al palleggio delle responsabilità o non dialogano (come qualcuno di loro ha confidenzialmente ammesso) arriverà qualche concreto intervento in più.

Sollecitiamo anche contatti con l’Amministrazione Comunale più sistematici dell'unico avuto in due anni, ad esempio, con Maran che deve ricordarsi di essere l'assessore di tutti i milanesi e non, come appare, solo dei ciclisti. Chissà mai che qualche buona idea possa venire anche da chi, senza sentirsi in colpa o cittadini di serie B, ama l’automobile nei suoi valori economici, sociali e di passione, ma ugualmente ama Milano. Grazie

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