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Record venerdì scorso a Milano, in una pompa Total di viale Pasubio, dove il prezzo della benzina ha toccato quota 1,90 euro. In questo periodo gli abitanti del centro stanno vivendo una guerra al rialzo dei prezzi che li costringe a spostarsi verso la periferia, come quello dell'Europam di via Padova. Qui i prezzi sono i meno cari in città, il cartello segna 1,49 euro.
Si stima che un pieno in centro possa costare in media l’11% in più, ma questo stride con il benessere dei benzinai milanesi, che sono diminuiti del 20 per cento in nove anni. Nel 2009, infatti, c'erano 705 imprese attive, oggi sono 565. Le vendite di carburante sono calate di circa un terzo, data la presenza di motori più performanti e l'Area C. Le pompe di benzina, nel frattempo, non sono diminuite, al contrario, in città ce ne sono più di un migliaio, quasi due per ogni gestore.
Non è una buona notizia, nemmeno per gli addetti ai lavori costretti «a gestire sempre più pompe contemporaneamente per restare aperti» spiega Martino Landi, presidente della Federazione italiana dei benzinai (Faib). L’associazione di categoria da tempo chiede un intervento statale per ridurre il numero dei distributori sparsi sul territorio nazionale: «Abbiamo il numero più alto in Europa di pompe per abitante, e il numero più basso di litri erogati per singolo punto vendita» sottolinea Landi. «I margini dei gestori sono ridotti al minimo: se si considerano i costi fissi, le accise, la manodopera, i prezzi che si vedono in giro non sono così incomprensibili».
Rimane il fatto che a gestire i prezzi dei carburanti siano le compagnie petrolifere. I poveri benzinai fanno ogni mattina il giro degli impianti concorrenti, fotografano le tariffe che comunicano poi alla casa madre. Le variazioni sono calcolate anche sulla base della variazione del greggio, della posizione, dei flussi automobilistici in entrata e in uscita dalla città.
Il Ministero dello Sviluppo economico tiene sotto controllo i prezzi dei distributori, dato che i gestori sono tenuti a registrare ogni variazione. Con le varie app compara-prezzi, che forniscono in tempo reale le tariffe zona per zona, è possibile risparmiare; anche se i prezzi troppo bassi, devono mettere in guardia l’automobilista, avverte il portavoce della Faib. In circolazione "si trovano sempre più spesso carburanti di provenienza illecita, importati illegalmente" proprio per riuscire ad abbassari i prezzi alla pompa.