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Si parla di una multa da un miliardo di euro, che l’Unione Europea vuole per l’Italia a causa dell'eccesso di smog. È ovvio quindi che i blocchi del traffico non hanno funzionato, migliorando la qualità dell’aria. L'UE non è convinta e forse servirebbe un piano a livello nazionale, per seguire un’unica direzione, con provvedimenti concreti e a lungo termine, che integrino mezzi pubblici e anche impianti di riscaldamento.
A causa della pessima qualità dell'aria in Lombardia la Regione ha deciso di bloccare anche i diesel Euro 3, accusati di rendere l’aria più malsana a causa delle polveri sottili. Lombardia, Piemonte, Veneto e Emilia-Romagna hanno sottoscritto il 9 giugno 2017 un Accordo di programma con il ministero dell’Ambiente, per la realizzazione di una serie di misure addizionali di risanamento.
L’assessore all’Ambiente della Lombardia Raffale Cattaneo, però, vuole deroghe a favore dei poveri e degli anziani: per esempio, vorrebbe far circolare chi, con un reddito bassissimo dimostrabile, non può circolare guidando il suo diesel Euro 3. Sarebbe una mossa a favore del diritto alla mobilità: senza un reddito adeguato, non si può comprare un’auto meno inquinante e quindi durante il blocco resta a piedi. Ma il Comune di Milano non ci sta.
Il confronto arriva quindi con il sindaco di Milano Giuseppe Sala, dopo le diachiarazioni dell'assessore all'ambiente: "Vogliamo vagliare ulteriori deroghe per i possessori di Euro 3 che riguarderanno veicoli di proprietà e condotti da ultra70enni e per le famiglie con indicatore Isee al di sotto di una soglia sociale. Questo per venire incontro alle necessità delle fasce più deboli".
Ma il primo cittadino non sembra convinto e risponde: "Le deroghe non mi entusiasmano. In questo modo tutti sentono un problema di reddito. La salute è di tutti e quello che vogliamo è lavorare insieme con la Regione."
Per cercare di favorire questa categoria il comune è a lavoro su Area B e sviluppo del car sharing. Ovviamente, le auto condivise possono essere utilizzate solo a patto di avere sia la carta di credito con capienza adeguata, sia dimestichezza con le App per smartphone.
Tutto questo si scontra con il crescente utilizzo dell'auto privata da parte dell'italiano, che la preferisce in presenza di problemi di salute o condizioni di sovraffollamento dei mezzi pubblici.