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In occasione della presentazione a Palazzo Marino del rapporto del Club di Roma, che cade nel 50esimo anniversario del report “I limiti dello sviluppo“, che già nel 1972 calcolò per la prima volta i limiti ambientali della crescita umana sulla Terra, il sindaco di Milano ha rilasciato importanti dichiarazioni sulla prossima strategia della sua amministrazione per contrastare il traffico e la congestione urbana: «A Milano immaginiamo di costruire un nuovo modello di vita sociale, passando in dieci anni dalle attuali cinquanta macchine per cento abitanti a quaranta. Non ci si può fermare ora sulla trasformazione ecologica, perché uno stop sarebbe davvero molto pericoloso».
Sala ha anche ricordato che «le città sono i luoghi deputati a guidare la trasformazione ecologica e dettare la linea: ancora pochi anni fa si sosteneva che la gente avrebbe abbandonato le città perché diventate invivibili, ma la realtà storica, piaccia o non piaccia, ha dimostrato il contrario. La gente vuol vivere in città perché sono luoghi di condivisione di risorse, opportunità e in cui la risorsa più grande è quella della comunità dei cittadini».
Per vincere la sfida, secondo il sindaco, è necessario un cambio di mentalità, come già avvenuto per altri contesti: «Ricordo lncora le accese discussioni a Milano - ha continuato Sala - quando si ipotizzò di passare alla raccolta differenziata dei rifiuti. All'inizio sembrava di una difficoltà estrema, oggi è culturalmente difficile non farla. Nelle città c’è una naturale disponibilità ad accettare il cambiamento ed il vero costo della trasformazione ecologica non è economico, ma comportamentale, nel quotidiano».