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L’Area C nel cuore della città, la zona che da sei anni prevede l’accesso controllato, per molti vietato e per gli altri a pagamento, dal prossimo 29 gennaio sarà affiancata da un ulteriore anello, molto più ampio, chiamato a filtrare la mobilità da parte dei veicoli più inquinanti.
A Milano è stato presentato il progetto legato all’attivazione dell’Area B: uno spazio che coprirà ben il 72% del territorio municipale e dove vive la maggioranza della popolazione meneghina, monitorato da 185 telecamere, i cui occhi elettronici controlleranno il rispetto del divieto di circolazione per i modelli a benzina Euro 0 e a gasolio Euro 0, 1, 2 e 3 (lo stop per i diesel Euro 4 è in calendario dal 1° ottobre 2019) e che interesserà anche i superstiti veicoli a due ruote con motore 2T.
Il divieto di accesso in Area B per i veicoli più inquinati e per quelli che superano i 12 metri di lunghezza sarà valido dal lunedì al venerdì, esclusi i festivi.
Già battezzata LEZ (Low Emission Zone), quella appena presentata è tra le iniziative di maggior impatto della Giunta Sala: «Con l’Area C - ha spiegato Marco Granelli, assessore comunale alla Mobilità - abbiamo avuto in centro una riduzione del 30% del traffico, il 28% in meno di incidenti ed il dimezzamento dei veicoli inquinanti. Ora vogliamo portare questi miglioramenti in tutti i quartieri della città grazie ad Area B, ed anche in periferia, dove le case dei milanesi sono accerchiate da auto, camion e fumi inquinanti. Da gennaio 2019 si installerà progressivamente una rete di telecamere ai confini della città per bloccare i veicoli più vecchi da lunedì a venerdì, dalle 7.30 alle 19.30. Prevediamo tra il 2019 e il 2021 di ridurre l’impatto sull’aria per 15 tonnellate di PM10 e 420 tonnellate di NOx dal 2023 al 2025. Inoltre, grazie agli incassi derivanti dalla tariffa d’accesso, potremo aiutare ancor di più le piccole e medie imprese e gli artigiani a cambiare i loro veicoli, rottamando i vecchi diesel e comprando mezzi meno inquinanti. E per i cittadini ci saranno più trasporti pubblici, con nuove linee di metropolitana e metrotranvie, con un piano di miglioramenti per gli autobus nei quartieri e un nuovo sistema di tariffe per ridurre le differenze di costo per chi abita fuori Milano, così che potrà entrare in città con bus, tram e metropolitane e non con l'auto».
La sanzione a carico dei trasgressori è analoga a quella per chi entra illecitamente nell’Area C, vale a dire 80 euro, ma non sarà automatica: è previsto un periodo di adattamento alla nuova condizione, con residenti ed imprese di città che avranno un pacchetto di 25 entrate free all'anno, da prenotare tramite app; per tutti gli altri, i passaggi “liberi“ saranno soltanto 5; sono previste deroghe, per esempio per le auto storiche ed i lavoratori turnisti, ma non per taxi e Ncc, categorie che potranno accedere a incentivi per il cambio auto.
«Abbiamo pensato ad un rapporto non vessatorio con i cittadini - continua Granelli -, anzi trasparente: chi passerà per la prima volta sotto le telecamere non riceverà la multa, ma una lettera che lo informa e gli spiega come iscriversi e avere diritto ai 5 o 25 giorni, e non prenderà la multa neanche per i giorni che il Comune ci mette a mandargli a casa la lettera: la multa arriverà solo se, nonostante la lettera, continuerà a passare. Una misura coraggiosa, perché in Europa è così solo a Bruxelles, a Parigi, a Berlino e un po' a Barcellona. Milano vuole fare la sua parte, in maniera decisa ed equilibrata. Ma regole e incentivi non bastano: dobbiamo aiutarci tutti a cambiare, a compiere gesti e comportamenti utili per la qualità della nostra vita».