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Lo spunto delle recenti notizie di cronaca, su ritrovamenti di magazzini e assemblaggio ricambi auto non originali e contraffatti in Italia, ci ha portati a sentire l’opinione di chi invece ha fatto propria bandiera, l’uso di soli ricambi originali: AsConAuto. Il presidente della ormai storica rete di consorzi Fabrizio Guidi, nella sua intervista qui replicata anche in Podcast con automoto.it, traccia gli elementi chiave di questa situazione. Si toccano aspetti di truffa ai danni di privati e aziende automobilistiche, filiera del ricambio, oltre che Stato, ma anche quelli di regolarità delle vetture, oltre che della sicurezza.
“Quello di cui abbiamo sentito parlare ai telegiornali di recente in realtà accade spesso e ringraziamo tutte le squadre delle Forze dell’Ordine, che collaborano scoprendo queste truffe. In quest’ultimo caso da Est Europa e per ricambi contraffatti di uso su veicoli commerciali. È servita anche la consulenza di periti Iveco, per scoprire tutti i dettagli e poi quantificare il milione di valore”.
Affari grossi, ma con un’ombra che tocca tanto il fisco e le aziende quanto la sicurezza stradale di tutti. “Senza controllo ci sono tutti i rischi del caso. Usando ricambi non certificati si vanno a minare gli aspetti di sicurezza. Oggi sono fondamentali i sistemi anticollisione, tutti gli ADAS ma anche parti che si pensano normali come un parabrezza hanno funzioni di sicurezza. Quello originale, certificato, presiede come deve e le stesse telecamere qualora non riparate e riattivate nel modo corretto non garantiscono più il livello di assistenza con cui nasce e si compra un veicolo”.
Parliamo di un fenomeno più grande di quanto si pensi e difficile da comprendere per gli utenti, ma che li tocca. “Nel mondo del ricambio auto occorre sempre alla vettura la sicurezza che ci si attende e certi ricambi non originali non lo fanno. L’utenza o chi installa nota il valore però certi ricambi non sicuri circolano ed è un rischio. In alcuni casi è consapevole, in altri non è consapevole quindi diventa difficile”.
La comunicazione è importante, non solo in fase di acquisto parlando delle doti native di un veicolo, ma anche durante le manutenzioni. “Faccio un parallelo, per l’alimentare dove in Italia si dice che non bisognerebbe comprare olio di oliva, vero, se scosta meno di 7 euro. Altrimenti potrebbe non essere un extra-vergine certo, garantito. In discorso è adattabile per le auto e i veicoli. Specialmente oggi no a fantomatici ricambi low-cost nuovi. Il complesso vettura deve essere sempre mantenuto al livello di efficienza “.
In questo oltre concessionari, con i quali nasce e lavora AsConAuto, ci sono anche le officine. “La fliera AsConAuto ha successo perché prende ricambi da chi li produce, poi si passa al concessionario e quindi al cliente o autoriparatore. Da noi è tutto unicamente diretto e tracciabile. I mezzi stessi di consegna dei ricambi sono meno inquinanti possibile, sostituiti ogni tre anni”.
Ma quanto pesa questo fenomeno, sempre difficile da quantificare? “I dati sono dati significativi, la contraffazione in Italia secondo l’ultima stima equivaleva a togliere lavoro per 1.500 / 2.000 persone. Quelle che in Italia sono sul fronte della produzione e lavorazione ricambi. Con certi elementi non conformi, specie esteri oltre al resto è la filiera stessa s’impoverisce. Oggi abbiamo visto un singolo valore, elevato, di un 1 milione circa per per quelle scatole (13.000) con frizioni filtri e altro di contraffatto e inscatolato in Italia."
Alla lunga però diventerà sempre più originale il ricambio intelligente, elettronico. "Sì ma contano sempre anche elementi classici come i lamierati, spesso adattati e gli penumatici, l'illuminazione. tutti conta sempre per la sicurezza".
Il contraffatto oltretutto non si riconosce facilmente, per i non addetti ai lavori. “Noi facciamo anche il possibile per rendere profittevole il ricambio originale alla rete. È importante. Oggi è difficile per un privato capire quale ricambio viene usato, se son fatti bene. Serve allora sia la filiera ufficiale e sia una rete di riparatori indipendenti, che stanno insieme garantendo a livello nazionale processi e procedure di massima sicurezza”.
È una delle più recenti battaglie di AsConAuto, che in due decenni ha coinvolto prima i concessionari e ora anche le officine. “Spingiamo per fare una rete nazionale che lavora in struttura uniforme e garantita. Indipendente, ma di qualità a partire dai ricambi auto usati”.
Un altro elemento recente è quello delle vetture a noleggio e la loro manutenzione “Spesso nelle offerte di noleggio lungo termine, per le manutenzioni si eccede nella ricerca di risparmio. AsConAuto propone ricambi e procedure garantite, certificate. Alcune flotte aderiscono, altre invece no. Se tutti aderiscono la filiera si allarga e lavora anche meglio. Però per qualcuno passa in secondo piano puntando a risparmi su manutenzioni e ricambi. Gli automobilisti però hanno diritto a una macchina in tutto funzionale e sicura come presa inizialmente, accade a volte che non sia così”.
Un tema che riguarda i ricambi ma al contempo l’ambiente è quello del recupero, del riutilizzo dove possibile. “Alla Case oggi si rende più del 90% dei materiali sostituiti, proprio per riconvertire, con gli autodemolitori e non solo. Il ricambio contraffatto no, passa oltre le regole ambientali. Non si parla solo di acciaio o altri metalli, molti elementi di ricambi anche complessi possono rinascere e limitare i danni ambientali”.
In questo l’Italia potrebbe avere un ruolo, nel recupero dei materiali, dei ricambi. “Il nostro circolante viene assorbito facilmente anche all’estero, ma in senso negativo. Addirittura vengono ritirati e comprati veicoli con lo scopo di immettere poi sul mercato parti rubate, oppure le targhe stesse usate per veicoli rubati. Tutto quello possibile sul recupero ci deve vedere protagonisti, visto che la filiera diventata sempre più estera, possiamo recuperare con la qualità tecnica. La stessa autoriparazione può fare parte del recupero ricambi e quello che era un lavoro classico potrebbe avere sfaccettature nuove, che noi con AsConAuto vogliamo supportare”.
Parlando di ricambi da recuperare, può accadere anche in garanzia? “Sì, alcune case montano in garanzia pezzi recuperati rimettendoli in circolo. Meno margine, ma più utilità”.
A livello estero qualcuno è messo meglio? “Forse la Germania ha dei processi più consolidati. Fanno operazioni trasparenti e corrette, rispetto a noi.”
Il fronte ricambi e rischi, tocca in modo diverso le auto elettriche? “I sistemi con batterie al litio vanno maneggiati specificamente, con cura e imballi dedicati. A oggi il passaggio avviene con calma, personalmente reputo meglio carburanti sintetici e fuel cell per avere risultati e preservare economie. Mantenere o manomettere questi impianti diventa un problema, già ora con i 400V, che poi saliranno. Diventerà un compromesso tra processo costruzione, con meno particolari a bordo vettura, ma più cure per la sicurezza le tutele anche degli operatori”.
Novità 2021 in corso, sul fronte della rete? “Vediamo crescere le necessità di servizi consortili, per andare incontro agli utenti e ripensare la riparazione. Nuovi processi, come han già fatto tanti ma ci saranno ancora ulteriori cambiamenti nella rete italiana. Speriamo il nuovo governo tenga sempre il settore in sinergia con il testo. Per un cambiamento e una transizione da eseguire nel modo corretto”.