Michelin Roads Stories: vita di un collaudatore di pneumatici

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Il quinto webdocumentary di Michelin racconta l’esperienza di un collaudatore di pneumatici sportivi e ci permette di entrare in un mondo normalmente chiuso ai “non addetti ai lavori”
30 luglio 2012

 

Il quinto webdocumentary realizzato da Michelin permette di immergersi per tre minuti in una dimensione che normalmente rimane nascosta agli occhi degli appassionati di automobilismo. Il filmato racconta infatti l’esperienza di un collaudatore di pneumatici, una figura fondamentale all’interno del processo di sviluppo di una nuova copertura, che grazie alla sua esperienza personale riesce a valutare le proprietà, le qualità ed eventuali difetti del prodotto testato.

In particolare, è l’ingegnere Jérome Haslin ha raccontarci in cosa consiste questa particolare professione. Jérome lavora con Michelin da 22 anni, mentre da più di 20 anni ricopre il ruolo di collaudatore di pneumatici, più precisamente dei prodotti destinati alle vetture sportive e da competizione, a partire da Porsche e Ferrari.

L’aspetto più interessante emerge quando l’ingegner Haslin spiega che per valutare le prestazioni di uno pneumatico montato su una vettura si serve prima di tutto delle sue sensazioni personali, del suo intuito e della sua esperienza. Anche in base ai risultati ottenuti in questi test che possiamo definire soggettivi, si decide se lanciare una copertura sul mercato o meno.

Jérome spiega che quando effettua le prove delle coperture vengono installati numerosi sensori di misurazione che hanno però un limite insuperabile: gli strumenti tecnici non hanno la facoltà di valutare il piacere di guida o di definire la filosofia di guida che deve trasmettere la vettura di un determinato costruttore. Ancora oggi risulta molto difficile descrivere questi aspetti, dal momento che non sono rappresentabili con numeri, valori o grafici. Per questo Michelin si serve anche di collaudatori come Jérome, che sfruttano le proprie sensazioni personali per descrivere le caratteristiche di una copertura.

L’ingegner Haslin racconta di guidare le vetture in prova proprio come se si trovasse nel bel mezzo di una competizione, scegliendo sempre la traiettoria ideale in pista e cercando di portare al limite le prestazioni degli pneumatici. Il collaudatore del Bibendum naturalmente formula le proprie valutazioni sulle gomme in prova anche prendendo il tempo sul giro, che rimane sempre un buon indicatore delle prestazioni generali di qualsiasi copertura.

Jérome valuta soggettivamente la stabilità della vettura, ovvero la capacità dell’auto di resistere alle condizioni di sovrasterzo e sottosterzo. Essendo un ingegnere, il collaudatore è in grado di esprimersi in termini tecnici, ma al tempo stesso, ammette che la propria professione sia molto più simile a quella di un enologo e di un esperto di profumi, dal momento che si occupa di effettuare niente di meno che un’indagine sensoriale.

L’ingegner Haslin aggiunge che, sebbene dall’esterno possa sembrare un lavoro molto divertente, in realtà fare il collaudatore è una professione molto seria, per cui occorrono molto rigore e capacità di concentrazione, dal momento che non sono ammessi errori.

Jérome conclude dicendo una frase che fa capire fino in fondo il vero senso del proprio lavoro. Il collaudatore Michelin racconta che il vero privilegio della sua professione non è guidare le auto più belle del mondo, ma poter realizzare la propria passione per le automobili lavorando.

 

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