Michelin: la 24 Ore di Le Mans vista dagli pneumatici

Michelin: la 24 Ore di Le Mans vista dagli pneumatici
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Nella 24 Ore di Le Mans saranno tanti i fattori a poter fare la differenza. Tra questi, la gestione degli pneumatici. Michelin ci svela i segreti celati dietro la progettazione delle mescole da competizione per le varie categorie
11 giugno 2015

Siamo alla vigilia di una delle gare più attese e celebrate dell'intero panorama motoristico mondiale: la 24 Ore di Le Mans. A darsi battaglia per la vittoria nella celeberrima gara endurance saranno 56 equipaggi, molti dei quali forniti da Michelin.

 

La casa francese, da sempre all'avanguardia nel settore, ha progettato un prodotto valido sia in termini di consistenza che di performance assoluta. Tutti i team LMP1 hanno deciso di rivolgersi al produttore transalpino per far calzare i propri prototipi, e Michelin ha dovuto creare una gomma che fosse un giusto compromesso tra le varie tipologie di vetture appartenenti alla categoria, così uguali ma allo stesso tempo così diverse tra di loro. Audi, in primis, ha deciso di passare da un comparto ibrido in grado di sprigionare 2 Mj ad uno che ne sprigiona il doppio, 4, con conseguente aggravio dello sforzo sulle mescole. Porsche, dal canto suo, ha affinato sensibilmente l'aerodinamica, congiuntamente al sistema sospensivo dell'anteriore, risultando davvero efficiente e rapida. Toyota ha introdotto piccole migliorie, che se non le hanno concesso di progredire tanto quando la concorrenza, rendono la vettura giapponese più rapida rispetto a quella del 2014. Non va sottovalutata minimamente la Nissan GT-R LM NISMO, la quale sarà l'unica della categoria LMP1 ad optare per la trazione anteriore, necessitando quindi di gomme realizzate ad hoc all'avantreno, essendo di un diametro e di dimensioni maggiori rispetto a quelle della concorrenza.

 

Saranno tre le mescole da asciutto sulle quali Audi, Porsche, Toyota, Nissan, ByKolles e Rebellion potranno contare: le soft “low temperatures”, che danno il massimo con una temperature inferiore ai 18°; le soft “high temperatures”, le quali hanno un range termico compreso tra i 16 ed i 40°; le medium “high temperatures”, quando le condizioni climatiche superano i 35°.

wec 2015 silverstone f1 (39)
Abbiamo visto quanto nell'appuntamento di Spa sia cruciale consumare meno la gomma rispetto ai rivali

 

Pegasus, Krohn ed SMP saranno i team di LMP2 che si avvarranno delle competenze di Michelin. Frutto di un lavoro che ha dovuto far fronte a delle modifiche regolamentari nl 2014, le nuove mescole francesi hanno fatto il loro debutto nella prima tappa del WEC a Silverstone, ottenendo buoni feedback da parte degli utilizzatori. Oltre a ciò, Michelin equipaggia anche le scuderie iscritte all'European Le Mans Series, banco di prova davvero importante e prestigioso per le LMP2.

 

Porsche, Ferrari, Corvette ed Aston Martin hanno compiuto passi avanti importanti in GTE-Pro, migliorando le proprie performance. Michelin, per ottemperare alle richieste dei propri clienti, incrementando a livello prestazionale gli pneumatici da bagnato. Stando a quanto previsto dal regolamento, infine, le vetture di categoria GTE-Am usufruiranno di pneumatici con specifiche del 2014.

 

«Le gomme da Endurance sono soggette a tre forze in gioco: laterali, verticali e longitudinali.» spiega il direttore tecnico Michelin Motorsport, Nicolas Goubert. «Una volta che tali fattori vengono analizzati, procediamo con il calcolo dell'ottimale pressione dell'aria e della dimensione degli pneumatici. Quando progettiamo una nuova gomma, o un'evoluzione di una già esistente, lavoriamo su quattro aspetti: battistrada, profilo, materiali e tipologia costruttiva. È vitale sviluppare ciascuna di queste quattro aree contemporaneamente, in modo tale da sviluppare in maniera uniforme il pacchetto, senza arrivare a compromessi. È grazie a questo rigoroso approccio che Michelin è riuscita a sviluppare le necessarie tecnologie per combinare sicurezza, prestazioni e longevità. Tutto ciò è fondamentale sia nelle gare di durata che sulle strade di tutti i giorni.»

 

Siamo sicuri, tuttavia, che qualcuno potrà raggiungere i cinque criteri necessari al conseguimento del Michelin Total Performance Award

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Maggior peep alla corsa verrà dato, se possibile, dal Michelin Total Performance Award, un riconoscimento di un milione di euro fornito dall'azienda transalpina a chi riuscirà a rispettare determinati requisiti. Per aggiudicarsi il premio, infatti, occorrerà vincere la 24 Ore di Le Mans, siglare il giro più veloce, battere il record di distanza raggiunto nel 2010, finire la corsa con almeno il 15% d'energia immagazzinata rispetto a quella totale rilevata nel 2013 da una LMP1 e non utilizzare oltre 9 set di pneumatici.

 

«Sono obiettivi ambiziosi.» commenta Pascal Couasnon, Direttore Michelin Motorsport. «Siamo sicuri, tuttavia, che qualcuno potrà raggiungere i cinque criteri necessari al conseguimento del trofeo. Abbiamo fissato questi obiettivi perché sappiamo che verranno raggiunti. Forse non questa edizione, ma nel futuro lo saranno sicuramente.

 

Saranno ben 7.000 gli pneumatici che Michelin ha apportato per la 24 Ore di Le Mans 2015, e per trasportarli sino al tracciato di gara si è reso necessario l'impiego di 14 camion. Ora, non resta altro da fare che gustarsi la corsa e vedere se qualcuno sarà in grado di aggiudicarsi il Michelin Toral Performance Award.

 

Marco Congiu

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