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De tre manager che oggi hanno lasciato Maranello - Nicola Boari, chief brand diversification officer, Michael Leiters, chief technology officer, e Vincenzo Regazzoni, chief manufacturing officer - il più noto agli appassionati di motori è certamente Michael Leiters, che spesso è stato al centro delle conferenze stampa in era pre e post Sergio Marchionne assieme ad Enrico Galliera - Senior Vice President direzione commerciale - e Flavio Manzoni, che in Ferrari ricopre il ruolo di Direttore del Centro Stile.
Una figura importantissima, a dir poco strategica come le altre due, perché la meccanica di una Ferrari è certamente un elemento chiave per la prestazione e per la determinazione dei layout che poi andranno a determinare lo stile e, di consuguenza, il successo commerciale di un modello. L’abbiamo visto recentemente anche alla presentazione della Ferrari Icona SP3 Daytona e mai ci saremmo immaginati che quella sarebbe stato il suo ultimo evento da direttore tecnico di Maranello. Anche perché la sua mano nel ruolo di Chief Technical Officer nella realizzazione e nella declinazione del V8 più di successo nella storia di Maranello (puri-vincitore del Premio Engine of the Year) è evidente come del resto è tangibile il lavoro svolto dal 2014 ad oggi in Ferrari nello sviluppo delle piattaforme V12, V8 e V6, anche ad alta elettrificazione, che abbiamo toccato con mano e/o che arriveranno.
Un tecnico indubbiamente di altissima caratura che prima di entrare in Ferrari ha lavorato presso Porsche AG dal 2000 al 2013, dove ha rivestito diverse posizioni, diventando Responsabile della linea di produzione SUV nel 2010. Dal 1996 al 2000 ha lavorato come ingegnere e manager presso l’Institut fur Produktionstechnologie (Istituto per la tecnologia di produzione) di Aquisgrana, Germania.
Leiters è laureato in Ingegneria ed ha svolto un dottorato in Ingegneria presso l’Università tecnica di Aquisgrana (RWTH) e, nonostante le parole di apprezzamento dell’AD Benedetto Vigna suona quantomeno strano l’abbandono da parte di questo tecnico le cui idee non sono certamente finite. Anzi, chiacchierando all’evento di lancio della SP3 a Firenze ci aveva confermato come le idee sul tavolo sotto moltissimi ambiti tecnici fossero realmente straordinarie. E certamente alcune di queste le potremo toccare con mano nella prossima SUV Ferrari Purosangue.
Oltre alla gamma V8 turbo F154 (progetto firmato da Ing. His) ed al nuovo 3.0 V6 a v120° (Ing. Dini) che vedremo sulla 296 GTB tra i lavori supervisionati dalla direzione tecnica di Leiters c’è stato certamente lo studio per la prossima generazione di V12, la piattaforma per la Ferrari elettrica che dovrà essere lanciata entro il 2025 e l’allargamento di una gamma che oggi conta di diversi modelli anche alla base della gamma che conta su Portofino e Roma per attrarre i clienti con quel perfetto mix tra usabilità quotidiana e prestigio Ferrari che è essenza di quel successo. Tra le altre cose Leiters è stato spesso coinvolto nelle scelte della Scuderia Ferrari, in particolar modo nell’ambito dei tavoli per la definizione dei motori della F1 del futuro. Ecco perché suona strana la riorganizzazione di una direzione tecnica che ha dimostrato di essere non solo efficace ma anche ben integrata alle diverse aree dell’azienda.
“Il mio sentito ringraziamento va a Michael, Nicola e Vincenzo per il grande contributo che nel corso degli anni hanno dato alla leadership e alla crescita della Ferrari. Grazie anche al loro impegno siamo pronti a cogliere le molte, nuove opportunità di fronte a noi mentre costruiamo la prossima era della nostra straordinaria società", commenta il ceo Benedetto Vigna.
La nuova struttura - sottolinea la nota - favorirà ulteriormente l'innovazione, ottimizzerà i processi e accrescerà la collaborazione sia interna che con i partner. Sarà basata sulla promozione di talenti interni e sull'inserimento selezionato di nuove competenze, che sono state tutte identificate e che entreranno in società a partire da gennaio 2022.
Auguriamo un grande in bocca al lupo, dunque, a Nicola Boari, Michael Leiters e Vincenzo Regazzoni.