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Compie 59 anni l’ “eterno ragazzo” d’America, Michael J. Fox, l’indimenticato protagonista della trilogia Ritorno al Futuro il cui primo episodio alla metà degli anni ‘80 rappresentò il trampolino di lancio di una carriera che lo proiettò nell’olimpo di Hollywood.
E dire che il suo ruolo di Marty McFly fu inizialmente affidato dal regista Robert Zemeckis al suo coetaneo Eric Stoltz, che però abbandonò il set dopo poche settimane perché non giudicato all’altezza.
Memorabili i suoi viaggi avanti e indietro nel tempo, nel tentativo di raddrizzare gli eventi spiacevoli della sua vita insieme a “Doc”, lo scienziato pazzo interpretato da Cristopher Lloyd, a bordo della macchina del tempo da lui inventata, per la quale fu utilizzata una DeLorean DMC-12, che diventò la co-protagonista a quattro ruote forse più celebre della storia del cinema.
All’epoca della realizzazione del primo film della trilogia, la DeLorean DMC-12 era già fuori produzione da un paio d’anni: fu infatti realizzata dal 1981 al 1983 ma l’avventura di John DeLorean, già manager di General Motors, fu interrotta da un improvviso arresto per traffico di droga.
La DMC-12 fu scelta per la sua linea futuristica e per le sue soluzioni tecniche ed estetiche fuori dal comune: disegnata da Giorgetto Giugiaro che la volle con portiere ad ali di gabbiano, è stata l’unica auto di serie ad avere una carrozzeria in acciaio inox satinato. Per la sua ingegnerizzazione fu chiamato il grande Colin Chapman, deus ex machina della Lotus.
Prodotta in circa 9.000 esemplari è ancora oggi richiestissima sul mercato del collezionismo. Grazie alla saga Ritorno al Futuro, a Doc Borwn e all’inossidabile Marty McFly-Michael J. Fox.
Gustosissimo il cameo di Doc nella commedia Un milione di modi per morire nel West del 2014 (diretto da Seth MacFarlane e interpretato dallo stesso regista insieme a Charlize Theron), nel quale è intento a riparare la DMC-12 macchina del tempo in un capanno.