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Il recente dietrofront del top management della Mercedes sullo stop alla produzione di veicoli termici ha suscitato reazioni contrastanti nel settore automobilistico. I lavoratori della casa automobilistica tedesca hanno accolto con favore il rinvio, manifestando preoccupazione per la sostenibilità dei posti di lavoro. Michael Häberle, capo del comitato aziendale dello stabilimento di Stoccarda-Untertürkheim, ha espresso la necessità di mantenere la flessibilità per gestire la transizione e preservare i posti di lavoro tedeschi.
Le prospettive del mercato elettrico, tuttavia, non sembrano rosee. In Germania, primo mercato automobilistico continentale, le vendite di vetture elettriche hanno registrato un calo significativo a febbraio, nonostante una crescita complessiva del mercato. La penetrazione delle auto elettriche sul totale delle immatricolazioni è rimasta bassa, mentre sono aumentate le registrazioni di veicoli con altre alimentazioni.
Questi dati contrastano con le previsioni ottimistiche di alcuni politici tedeschi, come Robert Habeck dei Verdi, che aveva sostenuto l'autosufficienza del mercato elettrico. Tuttavia, la realtà dimostra che le difficoltà commerciali delle auto elettriche persistono, soprattutto in assenza di incentivi governativi.
Anche nel Regno Unito, l'assenza di incentivi per l'acquisto di auto elettriche ha contribuito alle difficoltà del settore. La mancanza di sostegno governativo ha messo in discussione la sostenibilità del business delle vetture a batteria, evidenziando la dipendenza da sussidi statali per mantenerlo in piedi.