Mercedes: la crisi può far migliorare

Mercedes: la crisi può far migliorare
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Il mercato italia torna al 1979 nei primi sei mesi del 2012. Le 814.179 vetture, però, possono essere un importante punto di partenza
9 luglio 2012

Il mercato automobilistico italiano fa un salto nel passato e nei primi sei mesi del 2012 le vendite tornano ai volumi di trentatré anni fa, con un totale di 814.179 unità immatricolate. Oggi come allora, i principali indicatori macroeconomici e gli organismi internazionali lanciano segnali preoccupanti, ma l’Italia ha la forza per uscire dalla difficile situazione di mercato. 

 
Oggi come allora, il mercato automobilistico può fare la propria parte per stimolare la ripresa. Provvedimenti quali, ad esempio, tagli alla fiscalità su auto e carburanti, supporto a veicoli a basse emissioni ed una fiscalità dell’auto aziendale in linea con quella europea possono sostenere il necessario rilancio del mercato dell’auto. 

La situazione nel 1979

Mercedes-Benz sottolinea che nel 1979 immatricolava 11.214 vetture, sfiorando l’1% di quota di mercato in Italia, conquistava 422.159 automobilisti in tutto il mondo e vendeva 258.975 veicol industriali. In termini di prodotti, il 1979 tiene a battesimo la Classe G, che nel corso delle generazioni ha assunto lo status di icona off-road, e l’ammiraglia con la Stella, la Classe S (W 126) che vede il debutto del sistema antibloccaggio a gestione elettronica (ABS), cui seguirà appena due anni dopo la rivoluzione dell’Airbag. Due vetture che rappresentano al meglio, ancora oggi i valori, del Marchio con la Stella. 

33 anni fa già si chiedevano tagli ai consumi

Nel 1979, il ministro tedesco per l’Economia ed il Commercio detta nuovi parametri relativi ai consumi che impongono ai costruttori tedeschi una riduzione dal 10 al 12% entro il 1985. Oggi come allora, Mercedes-Benz investe importanti risorse in ricerca e sviluppo e nella riduzione di consumi ed emissioni (10 miliardi di marchi nel 1979 / 5,4 miliardi di Euro nel 2012). 

Preludio al downsizing

La progettazione della Classe S del 1979 (W 126) disegnata dal friulano Bruno Sacco venne pesantemente influenzata dalla crisi petrolifera del 1973 e, per questo, molte delle specifiche prioritarie del progetto erano volte al contenimento dei consumi. Si prevedevano, tra l’altro, una maggior efficienza dei propulsori, un miglior coefficiente di penetrazione aerodinamica ed un corpo vettura più leggero. La 280 S, la versione più economica e l'unica della gamma equipaggiata con motore a carburatore di 2.8 litri, erogava fino a 156 CV di potenza e percorreva poco più di 8 km/l. Oggi, la Classe S è disponibile con un propulsore 2.100 di cc che eroga 204 CV di potenza e garantisce oltre 17 km/l: il 30% in più di potenza a fronte di un calo dei consumi di oltre il 100%.

Dal 1979 ad oggi

A distanza di trentatré anni, Mercedes-Benz ha incrementato la propria quota di mercato al 3,5%, con 4.530 vetture immatricolate in Italia a giugno 2012. Nel mondo nel 2011, sono diventate 1.380.000 le autovetture con la Stella, 264.000 i Vans e 426.000 i Trucks. Alla Classe G, da poche settimane rinnovata nel design esterno e negli allestimenti interni, ed alla Classe S, prima berlina premium disponibile anche in versione ibrida con batteria al litio, oggi Mercedes affianca ben 20 gamme.
 
In buona sostanza, lavorando con progettualità e credendo nei progetti, è possibile uscire dalla crisi come e meglio di prima. Il progresso dell'uomo e dei suoi prodotti, d'altro canto, può essere rallentato ma non fermato dalla crisi.
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