Mercedes Classe E 220d Tribute Ponton 1956: Mille Miglia nel cuore

Mercedes Classe E 220d Tribute Ponton 1956: Mille Miglia nel cuore
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Mentre le vetture in gara scaldano i motori, noi la Mille Miglia l’abbiamo (quasi) già corsa
18 maggio 2017

Vabbè, il percorso non era quello classico da Brescia lungo lo Stivale, i chilometri alla fine sono stati un po’ di meno e la vettura non era d’epoca: ma comunque ci siamo sentiti coinvolti in un’atmosfera particolare, ricca di suggestioni storiche abbinate a moderne comodità.

Ma andiamo con ordine, perché è possibile che la nostra introduzione più che chiarire abbia confuso le idee.

Iniziamo dalla protagonista a quattro ruote: è la special edition della Mercedes-Benz Classe E 220d denominata Tribute Ponton 1956, fortemente voluta dalla filiale italiana del marchio di Stoccarda per celebrare la 220a portata alla vittoria dal team Erwin Bauer/Erwin Grupp appunto nell’edizione del 1956 della Mille Miglia.

Ai tempi, aggiudicarsi la “corsa più bella del mondo“ significava entrare nell’Olimpo dei piloti, ed il ritorno a casa, come per gli eroi omerici, si trasformava in una passerella trionfale.

Rispetto ai vincitori di oltre sessant’anni fa, che immaginiamo certo soddisfatti ma anche esausti per la tensione della gara e le condizioni stradali e della vettura, noi siamo arrivati (e tornati) a Stoccarda viaggiando in una specie di salotto su ruote, senza accusare stanchezza o soffrire per principi di blocco delle articolazioni.

Hanno un bel dire i sostenitori dei Suv; l’esperienza di un viaggio, anche lungo, su una comoda berlina rimane la migliore situazione che un amante dell’auto possa vivere.

Inoltre, Classe E, berlina per antonomasia, consente di godere tutto il piacere di un viaggio, grazie alla speciale struttura del telaio, alle sospensioni pneumatiche Air Body Control, agli innovativi dispositivi di guida assistita che rendono le auto della Stella più sicure, confortevoli e connesse.

La targhetta identificativa della Tribute Ponton 1956
La targhetta identificativa della Tribute Ponton 1956
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La caratteristica più appariscente della Tribute Ponton 1956 (sperando che non diventi materia di lavoro per malintenzionati collezionisti di memorabilia) riguarda il ritorno della Stella sul cofano: una nota distintiva molto apprezzata (e non solo da chi scrive), che riafferma il valore esclusivo della vettura, riaffermato dalla targa identificativa sulla plancia all’interno dell’abitacolo.

Motore eccezionale alla base

La cavalcata Milano-Stoccarda-Milano ha confermato un dato ineccepibile: il quattro cilindri diesel di Classe E è eccezionale.

Inutile girarsi intorno: in fatto di efficienza, in giro sono in pochi a poter competere e tenergli testa. Più corto e compatto del modello precedente, con testata cilindri e basamento in alluminio, e malgrado la cilindrata ridotta a poco meno di due litri eroga 194 CV (143 kW) e, sulla E 220d assicura un consumo combinato medio a partire da 3,9 litri per 100 km nel ciclo NEDC, con emissioni di CO2 attestate a soli 102 gr/km, valore tipico di vetture di ben minori dimensioni.

Tale propulsore delle meraviglie si sposa alla perfezione con il nuovo cambio automatico a nove marce 9G-TRONIC, dagli innesti rapidi e quasi impercettibili che contribuisce ad elevare il comfort acustico durante la marcia.

Guida assistita: tutto il meglio 

Intanto, Mercedes parla di guida assistita e non autonoma: una distinzione corretta, perché oggi i sistemi disponibili (e le strutture intorno alla vettura) consentono la prima, mentre la seconda, pur potenzialmente possibile, sarà praticabile solo con profonde innovazioni che appartengono al futuro.

In ogni caso, davvero non c’è da lamentarsi: con il ben di Dio a disposizione, sicurezza e comfort sono già a livelli altissimi e di fatto azzerano lo stress del pilota.

La dotazione di serie comprende il Brake Assist attivo, che avvisa il guidatore quando c’è il pericolo di una collisione, fornendo assistenza nelle frenate d’emergenza e, se serve, frenando autonomamente. Oltre ai veicoli più lenti, in fase di arresto o fermi, il sistema riconosce anche, per esempio, i pedoni che si trovano nella zona di pericolo davanti alla vettura.

Molto apprezzata nel trasferimenti più lunghi, l’Attention Assist con soglia di sensibilità regolabile, che riconosce e segnala sintomi di disattenzione e stanchezza del guidatore, e il sistema di assistenza in presenza di vento laterale, che riduce lo spostamento della vettura causato da forti raffiche.

Ma Classe E propone molto altro ancora, ad iniziare dal Drive Pilot che mantiene la distanza corretta rispetto ai veicoli che precedono e che, per la prima volta, può seguirli nell’intervallo di velocità fino a 210 km/h. Un bell’aiuto, visto che così nella guida normale non occorre più premere freno o acceleratore, oltre al supporto dallo Steering Pilot nelle curve moderate.

Altrettanto unica nel suo genere è la capacità del sistema di sterzare attivamente fino a 130 km/h, operando come se la vettura si muovesse all’interno di un flusso di vetture e quindi tenendo presenti i veicoli circostanti e le strutture parallele, anche quando le strisce di demarcazione non sono perfettamente chiare, come in prossimità di lavori in corso, o quando mancano del tutto.

Il sistema è di grande aiuto soprattutto nel traffico in colonna e in coda, situazioni in cui contribuisce a ridurre lo stress al volante anche la funzione ampliata di partenza automatica in coda che, in autostrada e su strade a scorrimento veloce, consente la ripartenza entro un massimo di 30 secondi dopo che il Distance Pilot Distronic ha fermato la vettura.

Altra novità è lo Speed Limit Pilot, funzione parziale inseribile che, in abbinata al Comand Online, si serve del Distance Pilot Distronic per regolare la velocità di marcia in base ai limiti rilevati dalla telecamera, anche quelli collocati su portali segnaletici o nei cantieri, o registrati nel sistema di navigazione.

Appurato che non basterebbe il tempo impiegato per andare e tornare dalla Germania per spiegare nel dettaglio le dotazioni di Classe E, consigliamo a chi ha avuto la compiacenza di arrivare a leggerci fin qui di staccarsi dal monitor, spegnere il computer e recarsi presso una concessionaria Mercedes.

Ovviamente per provare una Classe E; e se poi trovate una Tribute Ponton 1956, non fatevela sfuggire…

 

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