Mercedes-Benz: con “Novecento mai visto” arriva in Italia la Daimler Art Collection

Mercedes-Benz: con “Novecento mai visto” arriva in Italia la Daimler Art Collection
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Dall’8 marzo al 30 giugno la mostra “Novecento mai visto” porterà nel Museo Santa Giulia di Brescia i capolavori della Daimler Art Collection che approda per la prima volta in Italia
12 febbraio 2013

Milano - Dal Modernismo Classico della scuola tedesca Bauhaus all’Arte Concettuale e il Ready-made di Andy Warhol: dall’8 marzo al 30 giugno “Novecento mai visto”, curata dalla dott.ssa Renate Wiehager, porterà nel Museo Santa Giulia di Brescia i capolavori della Daimler Art Collection. Una mostra di 230 opere di 110 artisti internazionali: da Josef Albers a Berni Searle, con una speciale sezione dedicata all’automobile quale musa ispiratrice per la prima volta in Italia e oggi presentata in anteprima nella suggestiva cornice del Palazzo della Regione Lombardia.

Rivolta anche alle scuole

La mostra, articolata attraverso un percorso che pone in risalto i principali movimenti artistici dell’ultimo secolo, prevede anche un programma educativo per gli allievi delle scuole e degli istituti superiori di Brescia, che sarà sviluppato in collaborazione con il dipartimento educativo del museo.

Il programma coinvolge gli artisti Nic Hess e Luca Trevisani che collaboreranno con gli istituti d’arte di Brescia. Scopo del programma è quello di esaminare e approfondire il contenuto dell’esposizione, le opere e gli artisti nell’ambito di lezioni o studi, ed agli studenti verrà distribuito uno specifico catalogo sulla mostra elaborato dal dipartimento della Daimler Art Collection.

Il programma educativo comprende anche una visita guidata della mostra. Nel periodo precedente all’apertura, dipendenti del museo, insegnanti, professori e studenti di storia dell’arte saranno istruiti per fornire al giovane pubblico informazioni e dettagli. È inoltre previsto un servizio di scuolabus gratuito, organizzato grazie al supporto di EvoBus Italia.

Con questo progetto dedicato alle scuole e agli istituti superiori di Brescia, la Daimler Art Collection intende offrire un contributo all’educazione artistica. Inoltre, il programma educativo aggiungerà al curriculum scolastico temi legati all’arte contemporanea europea e internazionale, dagli inizi del XX secolo ad oggi, concentrandosi su tendenze astratte, arte legata alle automobili, arte fotografica e video arte contemporanea trattando tematiche critiche di attualità.

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Dall’8 marzo al 30 giugno la mostra “Novecento mai visto” porterà nel Museo Santa Giulia di Brescia i capolavori della Daimler Art Collection che approda per la prima volta in Italia

Novecento mai visto: da Albers a Warhol

Punto di partenza dell’esposizione “Novecento mai visto” sono alcuni capolavori del Modernismo Classico, con importanti lavori della scuola tedesca Bauhaus, del Costruttivismo e dell’Arte Concreta come, ad esempio, Josef Albers, Willi Baumeister e Max Bill, i principali artisti della collezione. Altri nomi rappresentativi di quei tempi sono Adolf Hölzel, Oskar Schlemmer, Adolf Fleischmann, Jean Arp, Richard Paul Lohse, Herrmann Glöckner e Georges Vantongerloo.

Nelle sezioni storico-artistiche iniziali l’esposizione presenterà capolavori del tempo affiancati da posizioni contemporanee che riferiscono, riflettono o sono correlate a questi predecessori artistici. Questa esposizione vuole creare un dialogo referenziale tra i lavori e rivelare collegamenti discorsivi tra idee formali individuali e argomenti nel tempo.

Zero avantgarde europea

La seconda parte della mostra è dedicata alla Zero avantgarde europea. Questo movimento è legato ad artisti come Heinz Mack, Enrico Castellani, Dadamaino, Getulio Alviani, François Morellet, Jan Schoonhoven, Klaus Staudt e Jan Henderikse. Fondato nel 1957 da Heinz Mack e Otto Piene come un’associazione di artisti, “Zero” divenne un movimento europeo negli anni Sessanta.

Minimal Art

La seconda sezione espositiva ospita i classici del movimento Minimal Art dal Nord America e dalla Germania, tra cui lavori di Donald Judd, Sol LeWitt, Ulrich Rückriem o Charlotte Posenenske, tutti risalenti agli anni Settanta.

Arte contemporanea

Nell’ambito dell’arte contemporanea, “Novecento mai visto” pone inoltre in evidenza movimenti artistici come l’Arte Concettuale e il Ready-made, nonché cinque ampie presentazioni monografiche firmate da artisti di fama internazionale. Questi gruppi di lavori firmati da Andy Warhol, John M Armleder, Sylvie Fleury, Philippe Parreno e Martin Boyce sono stati acquisiti negli ultimi 25 anni e rappresentano oggi il nucleo concettuale della Daimler Art Collection.

La seconda parte della mostra è dedicata alla Zero avantgarde europea. Questo movimento è legato ad artisti come Heinz Mack, Enrico Castellani, Dadamaino, Getulio Alviani, François Morellet, Jan Schoonhoven, Klaus Staudt e Jan Henderikse


Dal 2000 la collezione ha esteso i suoi confini internazionali con lavori di artisti provenienti da Australia, Sud Africa, Asia, India e Stati Uniti. “Novecento mai visto” ospiterà alcune di queste recenti sfaccettature: in una sezione sarà discussa l’importanza dell’idea del Ready-made sviluppata da Duchamps agli inizi del XX secolo, con opere di Mathieu Mercier, Haim Steinbach, John Nixon e John M Armleder.

Tendenze concettuali

Un’altra sezione sarà dedicata alle tendenze concettuali dagli anni Sessanta ad oggi. La vicinanza intellettuale e fattuale dei lavori di Joseph Kosuth, Marcia Hafif, Daniel Buren, Bojan Šarčević, Alicja Kwade e Liam Gillick consentirà al visitatore di ripercorrere i momenti fondamentali dell’Arte Concettuale: la sua enfasi su sistema e serie, dematerializzazione e processualità, razionalità/irrazionalità dell’idea di opera, parametri dell’opera d’arte, il coinvolgimento dell’osservatore e l’arte come linguaggio - il linguaggio come arte.

New Media Art

Un altro nuovo ambito d’interesse della Daimler Art Collection è rappresentato dalla New Media Art, che comprende fotografia, video e installazioni multimediali spesso incentrate su tematiche socio-critiche, politiche e culturali della società contemporanea come, ad esempio, le opere di Berni Searle, David Goldblatt, Pamela Singh, Sigalit Landau, Alfredo Jaar e Santiago Sierra.

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Un altro nuovo ambito d’interesse della Daimler Art Collection è rappresentato dalla New Media Art, che comprende fotografia, video e installazioni multimediali spesso incentrate su tematiche socio-critiche, politiche e culturali della società contemporanea

L'arte e l'automobile

La sezione finale della mostra è dedicata a lavori commissionati sul tema dell’automobilismo. Nel 1986, in occasione del 100° anniversario dell’invenzione dell’automobile, la Daimler-Benz chiese a Andy Warhol di guardare il motivo di un’auto come un’icona di mobilità. Per la serie “Cars” furono programmate 80 opere, ma solo 35 immagini e 12 disegni furono completati prima della morte di Warhol nel 1987.

Questo complesso costituisce l’origine per altri lavori legati alle automobili commissionati da Daimler a Robert Longo, Simone Westerwinter o Sylvie Fleury. Quest’ultima produsse una serie di sei video per il Mercedes-Benz Center di Parigi. In ciascuna delle sue proiezioni a 3 canali, l’artista fonde le vetture della Stella con le idee contemporanee dal mondo dell’arte e della moda. Questa sezione sarà completata con altre sculture, oggetti e video legati alle automobili, firmati da Richard Hamilton, David Hockney, Kirsten Mosher e Vincent Szarek.
 

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