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Tutti gli appassionati di auto desidererebbero averne una all’interno del proprio garage, parliamo della mitica Mercedes Benz “SL Gullwing” 300 SL. L’auto, che è subito riconoscibile grazie all’iconico design sinuoso e alle proprie portiere con apertura ad ali di gabbiano, da qui il soprannome “Gullwing”, è stata prodotta nella versione Coupé e Roadster tra il 1954 e il 1963 in poco più di 3000 unità, per poi riprendere la produzione – fatto sconosciuto ai più - per altri undici esemplari a partire dal 1996.
Il progetto era nato per soddisfare la richiesta del Sultano del Brunei, ovvero avere le performance di una supercar moderna all’interno di un corpo della vettura vintage. La carrozzeria rimane invariata rispetto ai modelli d’epoca ma la sostanza è ben altra anche se, dall’esterno, l’unico dettaglio riconoscibile è la forma moderna dei cerchi con gommatura a profilo basso che, a dirla tutta, forse stona un po’ con il resto.
Il telaio è rimasto invariato ma, al proprio interno, è stato installato il poderoso V8 da 6 litri della linea AMG di quegli anni. Per farlo stare all’interno del telaio, è stato necessario sostituire il cambio con uno automatico a 4 marce, il W4A, più compatto e anche il serbatoio è stato spostato, oltre all’installazione di un catalizzatore per lo scarico.
Per rendere l’auto guidabile visto il notevole aumento di prestazioni, il reparto sospensioni è stato aggiornato con l’installazione di componentistica Bilstein che, al posteriore, va a sostituire il sistema originale mutuando quello della SL, mentre il sistema frenante è derivato da quello della C63 AMG.
Gli interni sono stati notevolmente rinfrescati, unendo la tecnologia degli anni ’90 con il design dell’epoca con le spie convertite per mostrare le funzioni dei moderni sistemi di sicurezza e i sedili Recaro realizzati in pelle che donano all’abitacolo un look decisamente racing, mentre il volante è dotato dell’airbag, andando ad incrementare sensibilmente la sicurezza a bordo.
L'intero rivestimento è stato sostituito con pelle Nappa e Alcantara ed è stata utilizzata della fibra di carbonio per realizzare il cruscotto, con l’aggiunta di un sistema di riscaldamento e di raffrescamento che utilizza l’aria condizionata.
Insomma, tecnologia e potenza anni ’90 nel vestito di una iper classica della metà precedente del centenario, un connubio molto ben riuscito che è stato reso disponibile per pochi, pochissimi fortunati. I dati parlano chiaro: Le singole auto sono state vendute ad una cifra di circa un milione di euro l’una e ne sono state realizzate solo 11, otto Coupé e tre Roadster. Cinque delle undici vetture realizzate sono state poi consegnate nel Sultanato del Brunei. Ovviamente, trovarne una disponibile all’asta è impossibile.