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Dopo i dati leggermente meno negativi di ottobre il mercato dell’auto a novembre torna a far registrare risultati preoccupanti. Il mese scorso le immatricolazioni di nuove vetture, secondo i dati diffusi dal Ministero delle Infrastrutture, sono diminuite del 20,10%, attestandosi a 106.491 unità.
E' ormai da settembre 2011 che le vendite di auto in Italia fanno segnare costantemente risultati negativi ed è dal dicembre scorso che il calo è diventato a due cifre. In questo scenario pesante, però, dal Presidente del Centro Studi Promotor GL events GianPrimo Quagliano è arrivato oggi un segnale di speranza.
Ripresa dal 2013?
Parlando alla conferenza di presentazione del Motor Show di Bologna Quagliano ha infatti dichiarato: «Se dalle elezioni di primavera arriverà una ripresa della fiducia, nel 2013 il mercato delle auto potrebbe risalire a 1.550.000 unità, in rialzo del 10,7% sul 2012, ma con un calo del 34% sulla media annua del periodo ante-crisi.»
«Se i consumatori saranno meno spaventati già a gennaio ci potrà essere qualche piccolo dato in crescita. Certo, perché si delinei un vero e consistente recupero non basta un miglioramento dell'umore dei consumatori. Occorre anche una ripresa dell'economia reale, altrimenti il rialzo eventuale del 2013 sarà solo una boccata d'ossigeno.»
«È il nuovo Governo che dovrà farsi carico del rilancio in primo luogo attraverso una redistribuzione del carico fiscale. Se cambierà la politica economica privilegiando non più le esigenze della finanza ma soprattutto quelle dell'economia reale, il mercato italiano, grazie agli acquisti di sostituzione, potrebbe tornare a 2,2 milioni in pochi anni.»
Ottimismo dal Gruppo Fiat
Anche il Gruppo Fiat oggi ha trovato qualche spunto di ottimismo. Nonostante il calo pesante del mercato infatti per il secondo mese consecutivo ha visto crescere la propria quota di mercato in Italia, che a novembre si è attestata al 29,7%, in crescita rispetto al 28,4% di un anno fa e al 29,14% di ottobre.
Anche le immatricolazioni di Fiat Group Automobiles a novembre sono diminuite meno del mercato segnando un -16,5% a 31.649 unità. Lo evidenzia nella sua nota il Lingotto sottolineando anche come il gruppo abbia accresciuto la propria quota anche nel progressivo annuo e come anche per il marchio Fiat abbia ottenuto una quota del 21,8%, in aumento rispetto a un anno fa di 1,6 punti percentuali.
La preuccupazione di Unrae, Federauto e Anfia
Pessimista, invece, il commento al mercato di novembre delle case estere riunite nell'Unrae. Le favorevolissime politiche commerciali messe in campo da tutte le Case automobilistiche, osserva il presidente Jacques Bousquet, non sono state sufficienti a far rialzare gli acquisti da parte delle famiglie, che guardano preoccupate ai costi di gestione dell'auto.
Sul fronte delle concessionarie non mostra una visione rosea nemmeno Federauto, che sottolinea come la ripresa del settore auto nel nostro Paese sia legata al cambiamento delle regole.
In questo quadro l'Anfia lancia un grido d'allarme. «Vendite e produzione nazionale ai minimi storici - quest'ultima è ormai scesa ai livelli degli anni sessanta e oltre il 40% dei volumi prodotti è destinato ai mercati esteri - minano seriamente la sopravvivenza della nostra filiera in Italia» avverte il presidente Roberto Vavassori.
Fonte: Ansa