Mercato italiano dell'Auto: a marzo in calo del 26,7%

Mercato italiano dell'Auto: a marzo in calo del 26,7%
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Il mese di marzo 2012 ha fatto segnare un calo del 26,7% per il Mercato italiano dell'Auto con 138.137 immatricolazioni. Dati questi che hanno portato Federauto a chiedere al Governo interventi immediati
3 aprile 2012

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L’allarme lanciato da Federauto solo pochi giorni fa, e poi ripreso da Sergio Marchionne, è del tutto in linea con i dati diffusi dal Ministero dei Trasporti: le immatricolazioni registrate nel mese appena conclusosi sono state 138.137, con una flessione rispetto a marzo 2011 pari a -26,7%. E questo nonostante l'iniezione di km zero dell'ultimo minuto.

Nel contempo dall’Asia il Premier Monti ha informato che la crisi dell'Eurozona e' superata. «Ne prendiamo atto e attendiamo il lieto evento anche qui in Italia. Nel frattempo per gli autoveicoli la crisi è sempre più nera - questo il commento a caldo di Filippo Pavan Bernacchi, Presidente di Federauto, l'associazione che raggruppa i concessionari ufficiali di tutti i marchi commercializzati in Italia di auto, veicoli commerciali e veicoli industriali, che aggiunge - stiamo vivendo in Italia il momento più tragico da quando è stata inventata l'automobile e nessuno muove un dito. Noi siamo vicini a Monti e al suo Governo tecnico ma chiediamo dopo il giro di vite sulle tasse - che per il nostro settore vuol dire essere passati dagli incentivi ai disincentivi - di cominciare a parlare di misure di sostegno della domanda, di sviluppo.»

Federauto sottolinea che il primo trimestre 2012 si è chiuso a 406.907 vetture, segnando un calo del 20,95%. Il che confermerebbe le previsioni 2012 di Unrae a 1.370.000, al di sotto del 1.500.000 ipotizzato dai concessionari stessi.

Riprende Pavan Bernacchi: «Siamo al Day After, e non comprendiamo più l'immobilismo del Governo. Pochi giorni fa, lo stesso Ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, nell’audizione alla Camera dei Deputati ha parlato senza reticenze della recessione in atto, legittimando in qualche modo le preoccupazioni espresse in precedenza dalla stessa Camera dei Deputati proprio con riferimento alla crisi del settore auto che, voglio ricordarlo sempre, in Italia fattura l'11,6% del PIL, contribuisce con il 16,6% al gettito fiscale nazionale e dà lavoro a 1.200.000 persone.»

Federauto non comprende perché il Governo non abbia ancora aperto un tavolo di confronto con le Associazioni del settore, atto recentemente sollecitato anche dalla Camera dei Deputati con ordine del giorno accolto dal Governo stesso.
Conclude Pavan Bernacchi: «Evidentemente la crisi di vendite degli autoveicoli e del settore nel suo complesso, fino ad oggi non è stata recepita come una priorità per il Paese e questo ci dispiace. E' però il momento di agire subito, questa è la nostra richiesta, che si accompagna al piano di proposte già presentate e che punta ad una gamma di interventi strutturali per il rinnovo del parco e di revisione della fiscalità delle auto aziendali.»

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