Mercato italiano dell'Auto: a luglio -21,4%

Mercato italiano dell'Auto: a luglio -21,4%
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Anche il mese di luglio il mercato italiano dell'auto fa segnare una sensibile flessione con un -21,4%
2 agosto 2012

«La pausa estiva trova il settore auto con 230.000 vetture perse rispetto allo scorso anno e lo Stato con 1,5 miliardi di euro di mancato introito IVA (verso un anno medio da 2.000.000 di vetture), conseguenze di una serie di leggi inefficaci per le finanze dello Stato, come il superbollo e l’aumento delle Imposte Provinciali di Trascrizione, ma devastanti per il mondo dell’auto», ha dichiarato Jacques Bousquet, Presidente dell’UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere in Italia.

«Dall’auto è quindi venuto a mancare il cospicuo sostegno che ha sempre dato all’economia, perché le famiglie e i giovani vedono oggi difficile il mantenimento e l’uso dell’automobile, spremuti come sono dalle tasse e dalle incertezze sul lavoro.»

Secondo i dati resi noti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, infatti, le immatricolazioni di auto hanno registrato nuovamente nel mese di luglio una flessione a doppia cifra (-21,4%) con 108.826 auto vendute, rispetto alle 138.445 dello stesso periodo dello scorso anno. Tale risultato porta i primi 7 mesi dell’anno in calo del 19,9% a 923.739 unità.

«Occorre che il Governo imposti nuove azioni capaci di far riprendere i consumi e con essi rilanciare la propensione verso l’auto – prosegue il Presidente - invece il Decreto Sviluppo, attualmente in approvazione, va sì nella direzione della parte virtuosa del mercato dell’auto ma, nella sostanza, inciderà solo su circa l’1,4% delle vendite (canali noleggio e società), non determinerà alcun sostegno reale alla domanda, cosa di cui avremmo, invece, bisogno almeno per i prossimi 3 anni, per avere il tempo di riorganizzare il sistema distributivo.»

«Il provvedimento che riguarda l’auto sarà, pertanto, inefficace e inapplicabile: ad esempio, la prevista rottamazione sulle auto aziendali, nella pratica, non si verificherà mai, perché non esistono società folli che tengano le vetture per 10 anni.»

«Tali misure, quindi, faranno spendere inutilmente altre risorse allo Stato: allora meglio dirottarle sulla riduzione dell’enorme pressione fiscale sull’auto; sarebbe di beneficio per tutti.»

Guardando poi al potenziale di vendita di auto nuove per il prossimo anno, pesa la situazione del mercato del lavoro, con un tasso di disoccupazione previsto in costante
peggioramento rispetto all’andamento di quest’anno e che, secondo i dati aggiornati diffusi ieri dall’ISTAT, nel solo mese di giugno ha registrato un ulteriore incremento,
raggiungendo il 10,8%.

Se a tutto ciò aggiungiamo il carico fiscale che continuerà a gravare sulle famiglie, si fanno sempre più forti i rischi che si determinino ulteriori contrazioni dei redditi disponibili per far fronte alle necessità di consumo e che si crei un clima di tensione sociale.

«Pertanto, in assenza di interventi a sostegno dei consumi e del settore - conclude
Bousquet - la domanda di autovetture nuove del prossimo anno sarà ancora più debole dell’attuale. Tutti i driver economici e settoriali analizzati dal nostro Centro Studi
indicano che difficilmente nel 2013 il mercato riuscirà a mantenere i livelli di questo
anno.»

Tornando ai risultati di luglio, i dati della struttura del mercato ci dicono che le tendenze della prima parte dell’anno non cambiano, ma peggiora lo scenario: le famiglie registrano una riduzione degli acquisti nel mese del 24%, portandosi ad una quota di mercato del 63,7%, nel periodo gennaio-luglio le immatricolazioni ammontano a 586.626 unità, in flessione del 23,2% e con 2,8 punti in meno di rappresentatività, rispetto allo scorso anno.

Le società proseguono il trend di flessione -25,2% nel mese (-17,8% nel cumulato), mentre il noleggio si mantiene abbastanza stabile e, seppur in calo del 6,1% in luglio, incrementa la propria quota di mercato al 17,8% del totale (19,7% nei 7 mesi).

Anche sul fronte delle alimentazioni si è accentuata in luglio la forte crescita delle
vetture a gpl e metano, a scapito dei carburanti tradizionali (benzina e diesel), che
scontano un elevato incremento dei prezzi. Il gpl, infatti, si è portato ad una quota che
sfiora il 10%, con un incremento del 160%. Il metano si conferma in recupero, al 3,5%
di quota sia nel mese che nel cumulato

Infine, anche i dati dei contratti, da una prima rilevazione, hanno evidenziato un
calo del 22% e 97.000 unità in luglio (stessa flessione nel cumulato con 865.000
ordini).

I passaggi di proprietà nel mese (al lordo delle minivolture) hanno evidenziato una
flessione del 6,7% e 355.811 trasferimenti, portando il cumulato dei primi 7 mesi a
2.477.188 vetture usate, in riduzione dell’11% rispetto al gennaio-luglio 2011.

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