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Ancora un mese in flessione ad ottobre per il mercato dell'auto in Italia. Le immatricolazioni hanno subito un calo del 5,5%, con 132.703 unità (contro le 140.418 di ottobre 2010). A settembre le vendite di nuove autovetture avevano segnato un ribasso del 5,7%.
Inoltre il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha fatto sapere che lo scorso mese la Motorizzazione ha registrato 376.080 trasferimenti di proprietà di auto usate, con un calo del 7,22% rispetto a ottobre 2010, in cui furono registrati 405.331 trasferimenti di proprietà.
Il volume globale delle vendite (508.783 autovetture) ha dunque interessato per il 26,08% auto nuove e per il 73,92% auto usate.
Tra i costruttori esteri, il primo posto ad ottobre se lo aggiudica Volkswagen con 10.902 nuove immatricolazioni (+2,14%), seguita da Ford con 10.613 unità (-2,21%) e da Opel (8.756 unità, -5,89%). Seguono le francesi Peugeot (6.547 unità, -5,58%), Citroen (6.137 unità, -17,4%), Renault (5.999 unità, -23,95%). Tra le tedesche di lusso, al primo posto c'é Audi con 4.508 unità (-9%), seguita da BMW (4.394, +0,94%) e Mercedes (4.132 unità, -10,45%). Tra le giapponesi, Nissan ha venduto a ottobre 4.828 unità(+1,22%), mentre Toyota ha immatricolato 4.479 nuove auto (-18,15%).
La situazione è stata analizzata anche dal Centro Studi Promotor (CSP), osservando che l'81% dei concessionari giudica basso il numero di autovetture consegnate in ottobre, mentre l'87% dà un giudizio negativo anche sulla raccolta di ordini, e per il 78% è stato basso anche il numero di potenziali interessati all'acquisto che hanno visitato i saloni espositivi dei concessionari.
Sempre secondo la stessa fonte, il 55% dei concessionari ritiene possibile un ulteriore peggioramento della situazione del mercato dell'auto nei prossimi mesi.
Il CSP precisa inoltre che «la voglia di automobile degli italiani frena la caduta delle vendite. Ad ogni modo si tratta di un calo atteso, dato il quadro economico generale e la forte caduta del clima di fiducia. Si poteva anzi ritenere che il calo potesse essere anche più elevato per l'impatto del continuo aggravamento del quadro economico.»
Il centro studi ha comunque rivisto al ribasso la previsione 2011 fino a 1.755.000 unità (-10% sul 2010). Il Centro Studi Promotor Gl events ha inoltre individuato «vere e proprie palle al piede per la domanda» che hanno inciso sulle immatricolazioni: la crescita della pressione fiscale, il caro carburante e il caro assicurazione. Per quanto riguarda i carburanti, nei primi nove mesi, «a fronte di un calo dello 0,5% dei consumi, vi è stata una crescita della spesa del 15,4% e del prelievo fiscale del 6,8%.»
Quanto alle assicurazioni, i premi RC auto hanno raggiunto livelli «assolutamente insostenibili.» Il Centro Studi invita le le autorità di vigilanza sulla concorrenza a rendere più incisiva la loro azione.
Inoltre, secondo Gianni Filipponi, Direttore Generale dell'Unrae, le immatricolazioni non sono mai andate così male dal 1995, e commentando i dati ministeriali di ottobre, ha osservato che la situazione è ancora peggiore per la raccolta ordini che ad ottobre ha evidenziato il volume più basso mai realizzato per lo stesso periodo da quando esiste la rilevazione: circa 142.000 unità (-12,5%).
«Preoccupa particolarmente gli operatori il livello degli acquisti dei privati - afferma Filipponi - per il quale si prevede una flessione superiore a quella del mercato totale, con una quota intorno al 67%, la più bassa mai registrata nella storia recente del mercato italiano dell'automobile. Il permanere di uno stato di recessione e l'ulteriore riduzione dei consumi delle famiglie, colpite da politiche fiscali restrittive e da una disoccupazione di nuovo in significativa crescita si rifletterà anche sulla domanda di nuove auto del prossimo anno, stimato in flessione a 1.717.000 unità (-2%). Per il 2011, invece, si prevede un calo superiore al 10% a 1.750.000 unità.»
Pessimistico anche il Presidente di Federauto, Filippo Pavan Bernacchi, che ha così commentato l'andamento del mercato: «Il dato di ottobre è disgraziatamente in linea con il trend negativo che disegna una situazione recessiva, con un allineamento verso il basso rispetto alle già allarmanti performance dello scorso anno. E' giusto che tutti i miei colleghi, i manager delle case e i politici prendano atto che non si tratta di una crisi dalla quale si intravede un'uscita.
A detta di tutti gli analisti ci vorranno diversi anni per tornare a volumi pre2008. E' quindi un fatto sistemico e bisognerà adattarsi a questi livelli asfittici trovando delle nuove regole del gioco. E in questo senso sia le case automobilistiche sia il governo devono fare la loro parte. Il tema centrale, è quello dell'Erario e, di fronte all'aumento delle accise sappiamo tutti che è scaturito dalla nobile necessità di aiutare le popolazioni di Liguria e Toscana colpite dall'alluvione. Sono molte le cause nobili, ma non per questo devono pagare sempre e solo l'automobile e l'automobilista. Si dovrebbero reperire le risorse in altri modi altrimenti sono inutili lauree, master e ministri.»
Conferme della situazione negativa arrivano anche dall'Anfia, che prevede una chiusura del 2011 «a 1.740.000 unità, molto sotto la media degli ultimi anni. Il mese di ottobre - spiega il presidente, Eugenio Razelli - mostra ancora una volta un mercato dell'auto debole, sempre fermo sui livelli del triennio 1993-'96, né ci si poteva aspettare un risultato diverso, anche considerando l'acuirsi della situazione di instabilità politica e finanziaria che sta attraversando il nostro Paese.
Peggiorano le valutazioni presenti e prospettiche sulla situazione del Paese, i giudizi sulla situazione economica della famiglia e le previsioni di risparmio. Riguardo ai beni durevoli, tra cui l'automobile, peggiora lievemente rispetto a settembre il saldo dei giudizi sulla convenienza all'acquisto immediato (da -93 a -94), mentre le intenzioni di acquisto per i prossimi mesi segnano una flessione più marcata (da -56 a -69).
Anche le risposte alla consueta indagine trimestrale Istat sulle spese di particolare impegno, confermano questi segnali sfavorevoli, mostrando un leggero calo delle intenzioni di acquisto dell'autovettura (da -186 a -187).»
Secondo l'anticipazione dello scambio di dati tra Anfia e Unrae, a ottobre i contratti siglati sono circa 142.000, il 12,5% in meno rispetto a ottobre 2010 - mese in cui la raccolta ordini era stata già molto bassa (-20,2% su ottobre 2009), «un dato - sottolinea Razelli - che conferma le previsioni di un'apertura 2012 difficile per il mercato.»
Fonte: Ansa