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Ad aprile il mercato dell'auto in Italia ha subito un calo del 17,99% rispetto ad aprile di un anno fa, registrando 129.663 nuove immatricolazioni contro le 158.113 di aprile 2011. Lo rende noto il ministero delle Infrastrutture e Trasporti. A marzo il mercato aveva segnato un calo dello 26,7%.
Nel marzo scorso le nuove immatricolazioni sono state invece 138.570, con una variazione pari -26,48% rispetto a marzo 2011, durante il quale ne furono immatricolate 188.496. Ad aprile 2012 sono stati registrati 327.386 trasferimenti di proprietà di auto usate, con una variazione di -18,94% rispetto ad aprile 2011, durante il quale ne furono registrati 403.899 (nel mese di marzo 2012 sono stati invece registrati 391.863 trasferimenti di proprietà di auto usate, con una variazione di -8,22% rispetto a marzo 2011, durante il quale ne furono registrati 426.972).
Ad aprile 2012 il volume globale delle vendite (457.049 autovetture) ha dunque interessato per il 28,37% auto nuove e per il 71,63% auto usate. Nel periodo gennaio-aprile 2012 la Motorizzazione ha in totale immatricolato 537.170 autovetture, in calo del 20,17% rispetto al periodo gennaio-aprile 2011, durante il quale ne furono immatricolate 672.872.
Nello stesso periodo di gennaio-aprile 2012 sono stati registrati 1.408.227 trasferimenti di proprietà di auto usate, con una variazione di -12,21 rispetto a gennaio-aprile 2011, durante il quale ne furono registrati 1.600.096.
Considerando il recupero delle mancate consegne di marzo, la flessione del 17,99% delle immatricolazioni ad aprile «ribadisce che la crisi è drammaticamente acuta – ha così commentato l'UNRAE, l'Associazione delle Case automobilistiche estere in Italia, che si dice pronta a collaborare con il Governo per - un piano strutturale di sostegno che recuperi risorse e rilanci economia e occupazione.»
«Il calo del mercato non fa più notizia e sembra che non interessi nemmeno al Governo che lo Stato abbia già perso circa 900 milioni di euro di mancato introito IVA dalla minor vendita di auto nei primi quattro mesi dell'anno, con una contrazione del fatturato del settore di 5 miliardi di euro, mentre è atteso un ulteriore calo di 1,4 miliardi di euro di Iva da qui alla fine del 2012 - commenta il Presidente dell'UNRAE Jacques Bousquet, che ricorda anche - l'evasione da 1 miliardo di euro sul pagamento della tassa di possesso.»
«Il calo della domanda, assieme alla stretta creditizia che non trova soluzione, sta soffocando letteralmente le imprese - sottolinea Bousquet - con impatti occupazionali inevitabili che avranno ulteriori pesanti ripercussioni nei prossimi mesi se non si troverà il modo di invertire la pericolosissima deriva.»
«Nonostante il mercato dell'auto sia in totale depressione, non passa giorno senza che il prezzo dei carburanti registri nuove impennate, anche per effetto del continuo rincaro delle accise – questo il commento di Federauto, che precisa che - ad aprile, secondo le rilevazioni Istat, si è toccato un nuovo record: il prezzo della benzina, su base annua, è aumentato del 20,8%, peggiorando a vista d'occhio i budget di milioni di famiglie e penalizzando ancora di più le vendite e l'utilizzo degli autoveicoli.»
«Il dato delle immatricolazioni di aprile, quinto mese consecutivo che registra un calo a due cifre, risulta non veritiero in quanto alterato dai recuperi per lo sciopero delle bisarche del mese scorso. In sintesi, migliaia di vetture che in normali condizioni sarebbero state immatricolate in marzo sono slittate ad aprile.»
«L'analisi dei dati farà probabilmente emergere che questa anomalia ha prodotto anche un minor ricorso alle chilometri zero last minute - afferma Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto, l'associazione che rappresenta i concessionari di autoveicoli di tutti i marchi commercializzati in Italia.»
«Oggi - ha proseguito Pavan Bernacchi - non possiamo che confermare la previsione di un mercato 2012 destinato a chiudersi a 1.370.000 pezzi. Sapendo che su ogni mancata vendita lo Stato perde 5.000 euro fra Iva e annessi, se pensiamo che il mercato auto negli ultimi 5 anni ha sviluppato una media di 2.000.000 di pezzi, i conti su quanto perderà lo Stato solo nel 2012 è presto fatto. Basta moltiplicare 5.000 euro per i 630.000 pezzi che mancano all'appello. Il risultato è -3,150 miliardi.»
Roberto Vavassori, Presidente dell'Anfia - Associazione nazionale filiera industria automobilistica, ha invece precisato che il calo delle immatricolazioni: «ci riporta indietro ai primi anni Ottanta. Carovita e disoccupazione ai massimi, del resto, non fanno che deprimere ulteriormente i consumi.»
Vavassori, che chiede un intervento immediato dell'esecutivo, aggiunge: «è urgente che il governo riequilibri le misure fiscali introdotte a danno dell'auto, per la quale i costi di gestione crescono a dismisura da anni e sono insostenibili in questo momento di recessione, e dell'intera filiera automotive - afferma Vavassori - in nome dell'equità e della crescita del settore.»
«Tra queste misure - prosegue - il cosiddetto superbollo che, incidendo negativamente sulle vendite del segmento premium, rischia di produrre un effetto contrario rispetto alle intenzioni: meno auto vendute, quindi un minor gettito fiscale.»